Bentornati in Vicolo della Polvere Rossa. Nel cuore pulsante e antico di Shanghai, l'ormai veneranda tradizione della conversazione serale prosegue ininterrotta: quale occasione migliore, dopo una giornata di duro lavoro, per ritrovarsi e tenersi aggiornati sulle nuove vicende politiche, ma soprattutto sulle storie personali degli abitanti del quartiere? Perché tutto può accadere, in Vicolo della Polvere Rossa.
Letteratura cinese
Introduzione e bibliografia a cura di: Alice Dente
La bibliografia che proponiamo, pur non avendo la pretesa di essere esaustiva, vuole aiutare il lettore a orientarsi all’interno del panorama della letteratura cinese moderna e contemporanea, suggerendo una serie di autori cinesi, tradotti e pubblicati in Italia, che riteniamo interessanti e capaci di rappresentare una realtà così diversa e lontana da quella italiana. La nostra bibliografia può essere un agile strumento di consultazione sia per chi si avvicina per la prima volta alla letteratura cinese, sia per chi desidera approfondire la conoscenza del mondo letterario cinese attraverso la lettura di autori meno noti.
Nel 1942, Mao Zedong pronuncia a Yan’an i famosi “Discorsi sulla funzione della letteratura e dell’arte” in cui sono elencati i principi ai quali devono attenersi gli scrittori: “La letteratura e l’arte devono essere al servizio del popolo e subordinate alla politica, mentre gli scrittori e gli artisti rivoluzionari devono identificarsi con i lavoratori”. Questi principi influenzeranno le opere degli scrittori cinesi fino alla fine degli anni Settanta.
Durante tutto il periodo della Rivoluzione culturale (1966-1976), la maggior parte degli scrittori, dunque, tenuta sotto lo stretto controllo del governo, non ha altra scelta se non scrivere romanzi, racconti e opere teatrali volti a celebrare e ad esaltare unicamente le azioni del potere comunista senza alcuno sguardo critico. I pochi scrittori, decisi a non sottomettersi alle regole imposte dal regime, sono invece ridotti al silenzio, imprigionati o eliminati.
Nel 1976, la morte del Presidente Mao determina un grosso cambiamento all’interno della società cinese e favorisce finalmente la rinascita della letteratura. A partire da questo momento il mondo letterario, costretto per tanti anni al silenzio, subisce una vera e propria trasformazione: nascono diverse correnti letterarie innovative, spesso influenzate dall’Occidente, che oramai, grazie alla libertà riconquistata, possono dare spazio a tutta la loro creatività; si assiste inoltre alla riabilitazione di molti scrittori espulsi per motivi politici dalla scena letteraria del paese.
Tra le correnti più importanti ricordiamo la “letteratura delle cicatrici” (shanghen wenxue), che nasce negli anni 1977-’78 e che voleva essere, con il suo profondo realismo, una letteratura di denuncia contro gli sconvolgimenti e le tragedie che la Rivoluzione culturale aveva procurato tra la gente. Gli scrittori che hanno dato vita a questa corrente (i più famosi sono Lu Xinhua e Liu Xinwu) sono proprio fra coloro che erano stati spediti dal 1968 in poi nelle campagne a “rieducarsi” con il lavoro manuale: essi, una volta scoperte le reali condizioni in cui versava la popolazione contadina, sentono il bisogno di raccontare attraverso la scrittura le miserie che hanno visto.
Un’altra tendenza letteraria che si sviluppa nella seconda metà degli anni Ottanta è la cosiddetta “ricerca delle radici” (xungen wenxue): i suoi sostenitori desiderano dar vita ad una nuova letteratura cinese che, pur attingendo alle tecniche letterarie occidentali, sia basata sulla tradizione e l’identità nazionale cinese. Tra gli autori più noti ricordiamo Acheng, Han Shaogong, Mo Yan e Can Xue. Anche nell’ambito della poesia, si assiste alla nascita di una nuova corrente, definita “poesia oscura” (menglong), generata da giovani autori (tra cui Bei Dao e Mang Ke che fondarono la famosa rivista “Jintian”) che non obbediscono più alle leggi del socialismo reale e del romanticismo rivoluzionario imposte dal governo, ma che danno libero sfogo a propri sentimenti personali attraverso una nuova forma espressiva di tipo moderno.
Negli ultimi anni si è sviluppato un altro importante filone letterario di grande successo che ha come protagonisti principali le frange più marginali della gioventù urbana. Gli autori di questa narrativa antisociale, satirica e dissacrante sono quei giovani che hanno vissuto la loro infanzia nella nuova Cina consumista delle grandi riforme economiche ma priva dei grandi valori ideologici e culturali del passato. Fra gli autori più apprezzati di questo genere spiccano Wang Shuo e le scrittrici Mian Mian e Zhou Weihui, famose per aver provocato un grosso scandalo per il forte contenuto erotico presente nei loro romanzi.
In ultimo, ricordiamo Su Tong, uno degli scrittori più interessanti che si rifacevano al neorealismo cinese. Le sue opere, tutte ambientate nel passato, si sforzano di descrivere la realtà quotidiana in tutti i suoi aspetti, senza nascondere nulla e, soprattutto, senza cercare di educare il lettore su un piano ideologico o morale.
Dopo il massacro di Tian’anmen del 1989, la restaurazione di una politica conservatrice ha portato ad un inasprimento della repressione e della censura della letteratura: gli autori più progressisti sono stati rimossi dai loro incarichi, imprigionati o comunque strettamente controllati. Molti scrittori hanno preferito l’esilio e vivono tutt’ora all’estero.
Il panorama letterario cinese si presenta oggi molto variegato; le nuove tendenze letterarie, nate dopo il 1979, hanno permesso alla letteratura cinese contemporanea di svilupparsi, di diffondersi e di farsi apprezzare all’estero, dove fino a pochi anni fa era quasi del tutto sconosciuta.
Un tè con Mo Yan e altri scrittori cinesi
Una galleria di incontri con i maggiori scrittori della Repubblica Popolare cinese che racconta, attraverso le loro voci e con un taglio giornalistico, un Paese in trasformazione: un mosaico inedito nel panorama editoriale italiano.
Il premio Nobel Mo Yan, seduto in una casa da tè, confida che la censura in Cina esiste, ma si può aggirare, professa il suo ottimismo per il futuro del suo Paese e infine rivela la sua passione per i film d’azione hollywoodiani.
Rosa Rosa amore mio
La vita di Lotusa, una piccola città costiera, sta per essere scombussolata dall'arrivo di un contingente di militari americani in licenza dal Vietnam. La prospettiva di spillare dollari ai soldati accende la cupidigia di un gruppo raccogliticcio di magnaccia e tenutarie di bordelli che si affidano ad un ampolloso professore d'inglese per organizzare un corso di formazione per bargirls. Scopo iniziale del corso è di insegnare una trentina di frasi d'inglese che potrebbero tornare utili alle intrattenitrici, ma ben presto il professore si lascerà prendere la mano.
L’imperatrice Cixi
Pechino, marzo 1852: durante la selezione delle consorti imperiali, lo sguardo dell'imperatore Xianfeng si posa su una sedicenne dai tratti non belli, forse, ma senza dubbio affascinanti. Di lì a poco, il cenno di approvazione del Figlio del Cielo schiuderà le porte della Città Proibita alla donna che, ammessa a corte come semplice concubina, si ritroverà in breve a reggere le redini dell'ormai morente dinastia Qing con il titolo di Imperatrice vedova Cixi.
Cyber China
Armonia e integrità: stando ai media ufficiali, il modello cinese è un successo. Ma su internet, la rabbia dei cittadini si scatena. Zhou, un funzionario della municipalità di Shanghai, è il bersaglio perfetto per questo nuovo genere di caccia alla corruzione. Una sua foto con in mano un pacchetto di sigarette di lusso infiamma la rete. Due settimane più tardi, viene trovato impiccato. È stato davvero un suicidio? Sotto l'occhio vigile delle autorità di Partito, preoccupate di quel formidabile movimento che agita la rete, l'ispettore capo Chen, assistito da Lianping, giovane e affascinante giornalista, indaga sul mondo dei blog clandestini, dove la censura rossa si rivela impotente.
Mettere radici
Cina, 1969. In piena Rivoluzione culturale, Tao, rinomato scrittore e quadro del Partito, viene mandato al confino con la famiglia in un remoto villaggio dell'interno per essere "rieducato". Ha così inizio il loro Glorioso Esilio: un periodo di rieducazione in campagna a stretto contatto con i contadini, i depositari dell'autentica natura rivoluzionaria. La necessità di "mettere radici" nel nuovo ambiente richiede ai membri della famiglia Tao di assumere una nuova identità, di cancellare il passato e di immergersi nella vita rurale. Solo così potranno sposare la causa della Rivoluzione e garantire al figlio un futuro dignitoso.
La ragazza che danzava per Mao
La giovane Jiao, nipote di una delle favorite di Mao, si è trasferita in un lussuoso quartiere di Shanghai e conduce una vita dispendiosa, tra locali alla moda, corsi di pittura e feste danzanti nella casa di un certo signor Xie, dove gli invitati si abbandonano al languore della musica anni Trenta, scambiandosi aneddoti sulle glorie passate. Come può Jiao finanziare questo suo costoso stile di vita? Ricatti? Prostituzione? La sicurezza interna sospetta sia in possesso di documenti compromettenti, che potrebbero danneggiare la reputazione del Grande Timoniere, e il Partito.
Le lacrime del lago Tai
L'ispettore capo Chen Cao è finalmente in vacanza, ospitato in una residenza di lusso sulle rive dell'idilliaco Lago Tai. Il cellulare spento, per una settimana vuole solo godersi la natura, passeggiare e dedicarsi al buon cibo. Ma l'incanto che avvolge il paesaggio è un'illusione: le acque del lago, da sempre rinomate per la loro purezza, sono devastate da alghe tossiche e fetide. L'economia intorno fiorisce, e le fabbriche scaricano da decenni veleni senza curarsi delle conseguenze.
L’amore arreso
Esistono sentimenti devastanti che lasciano una sola possibilità: arrendersi, senza condizioni.
Una lunga schermaglia che sfocia in un amore disperato sullo sfondo dei bombardamenti di Hong Kong; un incontro travolgente che spinge il protagonista a minare pregiudizi e convenzioni sociali. Due racconti folgoranti che descrivono, con rarefatta precisione, quello che accade tra un uomo e una donna quando irrompe la passione a sconvolgere l'esistenza e ogni suo ordine stabilito.
Sherlock a Shangai
Una raccolta di sei racconti polizieschi orchestrati nello stile di Conan Doyle, nei quali il ruolo di Watson come narratore è preso dall’assistente di Huo Sang, il fedele Bao Lang.
La danza dei vestiti
Il serpente bianco
Il Serpente bianco, fiaba popolare molto amata in Cina, risale all’epoca della dinastia Song (960-1279).
La versione presentata da Idest è tratta da una leggenda diffusa ad Hangzhou, città natale della curatrice Yang Xiaping.
La storia è ambientata al Lago dell’Ovest e inizia nei pressi del famoso Ponte Rotto, ancora in piedi a testimonianza della forza di una millenaria tradizione.
Qui, in un lontano passato, nel quale intrecciano i loro destini dei e immortali della mitologia cinese, fate, animali magici e comuni mortali, si compie la meravigliosa metamorfosi di un serpente in bellissima donna e si consuma l’innamoramento tra la Dama Bianca, nome assunto dall’animale appena passato a forme umane, e il giovane Xu Xian che a questa trasformazione, suo malgrado, ha fornito l’esca magica… La drammatica storia d’amore tra la donna-serpente e il giovane è ancora oggi fonte di ispirazione per il teatro cinese, soprattutto per l’Opera di Pechino, e le sue tracce si ritrovano nei repertori di molte altre importanti compagnie teatrali.
L’opera lirica, tratta da questa fiaba, aprirà ufficialmente i festeggiamenti per i giochi olimpici di Pechino 2008.
La piccola storia della grande famiglia Ji
Fondendo insieme miti, leggende, racconti fantastici, canzoni e altro, Liu Sola ci offre un grande affresco, nel quale il mondo dei vivi e quello dei morti sono in continua comunicazione, e nello stesso tempo ci propone un controcanto ai salti, alle omissioni, alle menzogne della storia ufficiale.
«Per raccontare la storia della famiglia Ji bisogna prima parlare di Dadao, la grande isola. Dadao si trova in mezzo al mare.
Nei giorni in cui cade una pioggia leggera e allo stesso tempo brilla il sole, dalla terraferma si può scorgere, anche se un po' confusamente, la sua immagine capovolta proiettata nel cielo.
Alcuni pescatori sostengono che sono necessari tre giorni di viaggio per raggiungerla, altri che ne servono cinque, altri ancora che ne basta uno. Dipende dalla direzione del vento: se non è a favore, non vi si arriva neanche navigando per un mese. Spesso è avvolta da mille strati di nebbia e chi non conosce l'approdo rischia di naufragare quando si avvicina».
China Candid. Il Popolo sulla Repubblica Popolare
Nei ventisei monologhi prende forma una imperdibile storia alternativa che svela che cosa è davvero il misterioso Pianeta Cina del nuovo millennio.
Ciascuno parla, nell'anonimato e in assoluta libertà, con franchezza e candore, mettendo a nudo le contraddizioni di un Paese che vive in bilico tra un passato remoto dal volto arcaico e un presente in tumultuosa, selvaggia trasformazione.
Il risultato è un grande autoritratto collettivo di questa nazione dalla sua fondazione nel 1949 ai giorni nostri.
La morte del re dei serpenti
Nei racconti di Gu Hua cogliamo quell'impasto unico di magia e ironia, moderno e antico, politico e favoloso, che costituisce il maggiore interesse di questo libro, il primo forse in cui si racconta senza peli sulla lingua la Cina d'oggi.
Sorprenderà il lettore, il tono sarcastico, burlesco, arguto, con cui Gu Hua affronta le tempestose vicende della Rivoluzione culturale in una selvaggia regione montuosa infestata da serpenti velenosi, abitata da donne fiere e indipendenti, guaritori che curano con erbe e rimedi tradizionali, moderni dirigenti politici che si fanno prescrivere pozioni rivitalizzanti.
Il tutto narrato in uno stile inedito, un impasto di antichi proverbi, slogan rivoluzionari, lingua parlata e descrizioni poetiche dei meravigliosi paesaggi delle montagne Wujie.
Una torre per il calore estivo
Questi racconti classici dell’erotismo cinese sono un piccolo capolavoro di ironia e raffinata miscela di colpi di scena e trovate.
Li Yu, come ogni uomo di teatro, aveva il gusto per le coincidenze provvidenziali e le sorprese, ed era a suo modo un "rivoluzionario dei costumi".
In questi racconti capitano le situazioni più incredibili: servi che si fanno beffe dei padroni, intrighi di corte, ménage à trois omosessuali, divinità in competizione amorosa con gli umani. Il tutto raccontato con una leggerezza, un sorriso disilluso e una malizia di grande modernità.
Chengyu. Gocce di saggezza. Antichi detti cinesi e le loro origini
Il fascino di questo libro deriva dal linguaggio semplice e chiaro dall'eterna attualità e universalità dei proverbi presentati e dallo sforzo di renderci meno distanti ed astratti gli insegnamenti degli antichi saggi dell'Impero Celeste.
Il tè dell’oblio
La sua professione diviene all'improvviso una colpa: il racconto si snoda attraverso le stazioni di un processo di rieducazione che prevede la rasatura dei capelli, la pulitura delle latrine, le autodenunce in pubblico. Non vi è nulla di tragico, né nella figura della protagonista, né negli eventi narrati.
Ma è proprio questa banalità del male che rende il racconto agghiacciante e, al di là dei contesti particolari, figura memorabile di ogni società totalitaria.
Shanghai
Una struggente storia d'amore ambientata nel mondo universitario di Shanghai sul finire degli anni Settanta dopo il periodo traumatico della Rivoluzione Culturale.
Sun Yue è una donna bella e coraggiosa che ha sempre lottato per i suoi ideali. Abbandonata dal marito con una figlia piccola, perseguitata per le sue convinzioni, Sun Yue è riuscita a ritrovare dignità nel proprio lavoro e fiducia nell'amore con un ex compagno di studi.
Ma quando le angosce del passato sembravano finalmente svanite, di nuovo tutto precipita...
L’amore è una cosa meravigliosa
Ma una sera conosce un giornalista americano, Mark Elliott, e tra i due nasce un forte sentimento d’amore. I due innamorati desiderano sposarsi, ma mentre i genitori di lei le concedono il permesso, la moglie di Mark, da cui lui è separato da anni, non vuole divorziare.
Intanto scoppia la guerra in Corea…