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Fuga sulla luna

In questi celebri racconti, Lu Xun rielabora in chiave satirica i miti e le tradizioni della Cina, senza risparmiare neppure i grandi filosofi e intellettuali dell’antichità come Confucio, Mozi e Laozi, dei quali mette alla berlina le debolezze e il distacco dalla realtà.
La sua satira si propone di portare alla luce i “difetti nazionali” della società cinese che antecede l’avvento di Mao (la corruzione, la grettezza di alcune usanze popolari, il contrasto fra l’interesse pubblico e quello privato).

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La incantatrice

A metà del Settecento i gemelli Colin e Bea lasciano la Svizzera per intraprendere un lungo viaggio che li condurrà in Cina: lui è dotato di un eccezionale talento di orologiaio e l'imperatore ha bisogno della sua abilità; lei ha avuto in dono una bellezza ammaliante.
Ma è solo quando raggiungono la favolosa città di Ayuthia, con le sue mille cupole dorate, che i due fratelli incontrano il loro destino: Colin s'innamora di una donna che il sovrano vuole invece tutta per sé, mentre Bea si lascia trascinare da una passione che la condurrà al tradimento...

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Diario di un pazzo

Nella novella che dà il titolo al volume, la prima della letteratura cinese moderna scritta in lingua parlata e che nella struttura rivela la derivazione dal modello russo, viene criticata tutta la cultura tradizionale cinese come ipocrita e crudele.
Seguono altre novelle che contribuiscono a fornire al lettore una visione completa ma inusuale della variegata società cinese.

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La moglie di Wan va in tribunale

Questo racconto lungo, reso celebre dalla trasposizione cinematografica di Zhang Yi Mou con il titolo “La storia di Qiu Ju”, narra la vicenda di una donna testarda che da sola affronta un alto burocrate del partito, reo di aver offeso il marito di quest'ultima. La donna prende coscienza della sua forza e trascina in tribunale il potente e arrogante di turno, appellandosi al rispetto dell'individuo che non si piega alla volontà del potere.
Si legge chiaramente una feroce critica all'apparato dello Stato che non tiene conto del singolo individuo ma con cui alla fine è costretto ad un serrato confronto.

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Erbe selvatiche

E' una raccolta di brevi testi riconducibili ai "sanwen" (scritture sparse, o scritture libere), uno dei numerosi generi minori della vastissima tradizione saggistica cinese.
Al confine fra la prosa e la lirica, essi sono un condensato di sperimentazione stilistica e linguistica, da parte di un autore che aveva talmente assimilato la tradizione da potersene fare gioco senza falsarla.

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Editore:Quodlibet

Anno:2002

Autore:Lu Xun

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Il teatro delle ninfee

E’ il 1972 e la Rivoluzione Culturale cinese è in pieno svolgimento: la dodicenne Lian, figlia di una coppia di agiati intellettuali, viene mandata in un collegio dopo che la madre è stata internata in un campo di rieducazione.
Ma l’isolamento non dura a lungo: Lian ha una malattia della pelle e viene autorizzata a raggiungere la madre nel campo. Gli altri reclusi diventano i suoi maestri insegnandole la storia in opposizione ai dettami del regime, mentre la durezza del lavoro le fa conoscere un nuovo aspetto della vita.
Senza coetanei con cui svagarsi, Lian passa inoltre lunghe ore al "teatro delle ninfee", uno stagno sulle cui rive tiene a sua volta lezione a un pubblico di rane e piante.

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Scherzando col fuoco

E’ il racconto, in parte mistery e in parte romanzo di disagio metropolitano, di un’indagine dai contorni sfuggenti.
Forse c’è stato un delitto dieci anni fa, e principale sospettato è lo stesso narratore, che per primo non può dire di averlo commesso. La polizia lo incalza, ma nella mente di Fang Yan sopravvive solo l’immagine di una donna, di un gruppo di amici attorno a un tavolo e di una figura sfocata, che non riesce a identificare.
Costretto a una faticosa indagine nel proprio passato, Fang Yan ci conduce al suo fianco negli angoli più oscuri di una Pechino inedita per interrogare ex amici e conoscenti, mezzi sbandati che vivono ai margini della criminalità e che sembrano sempre scambiarlo per qualcun altro.
E se fosse lui quel qualcun altro? Se l’individuo assassinato fosse ancora vivo?

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Metà fuoco, metà acqua

Una storia d'amore tenera e aspra, ambientata fra i giovani di una Pechino ancora sconosciuta e imbevuta di una romantica disperazione che ci svela il fascino e la novità di una cultura lontana dalla nostra.
Nella vicenda di un giovane delinquente che si dedica al gioco d'azzardo per paura dei sentimenti nella tragica storia di un grande amore volutamente trascurato e offeso, e nel dolore di un distacco in cui finalmente affiorano le ragioni del cuore, quella che Wang Shuo ci racconta non è solo un'intensa, folgorante educazione sentimentale.
E' il ritratto di una "generazione perduta", la rappresentazione di un mondo di giovani disincantati, prigionieri della propria fragilità, privati delle certezze e in cerca di una nuova identità emotiva.

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Il tappeto di preghiera di carne

Immaginiamo un mondo senza angoscia del peccato della carne, dove passando per taoismo, buddhismo e confucianesimo e ignorando il cristianesimo, si riesca ancora a rintracciare il legame più antico e profondo tra erotismo e magia.
Yin e yang, principio femminile e principio maschile, regolano i modi e i tempi dell’unione sessuale. Ogni scena erotica ne genera altre cento, il lettore è incatenato come il protagonista di questa storia, definita "edificante" dall'autore, ma dove si assiste invece alla laicizzazione del sacro in una società dove yin e yang servono soltanto a designare gli organi sessuali.
Quest’opera può essere letta come puro erotismo esotico d’alta classe, ma si presta anche a una seconda lettura al di là delle tecniche della camera da letto. Ogni accoppiamento del Chierico della Prima Veglia presuppone infatti una diversa concezione della vita e del sesso che varrebbe la pena di prendere in considerazione.

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Editore:Bompiani

Anno:2000

Autore:Li Yu

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Cronache di un venditore di sangue

Xu Sanguan trasporta i bachi tutto il giorno in un grande setificio. Ha una moglie molto bella e molto capricciosa e tre figli di cui va orgoglioso: Felice Uno, Felice Due, Felice tre.
La schietta umanità di Xu, la sua arte di arrangiarsi, il suo saggio non voler capire le cose che succedono gli permettono di attraversare giorno dopo giorno la miseria e la fame, le epurazioni e i fanatismi ideologici senza mai perdersi e senza mai perdere la propria autenticità.
L’estrema risorsa di vendere il proprio sangue nei momenti difficili e più importanti (una pratica ancora oggi realmente diffusa in Cina) è una specie di talismano: il sangue è un dono degli avi, e per questo non va sprecato. Ma ciò non gli impedisce di far convivere con fantasia e buon senso le ragioni della morale con quelle della necessità.

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Le cose del mondo sono fumo

Una raccolta di racconti avvolti in un’atmosfera trasognata e magica, che riprende e rovescia la narrazione dell’antica tradizione cinese.
Nel microcosmo di un cortile, personaggi indicati con dei numeri intrecciano le loro vite in quella che si presenta come una paradigmatica normalità, ma genera invece una catena di morti bizzarre, quasi rituali, alle quali non sopravviverà nessuno.
Per far questo, Yu Hua scompone e reinterpreta il racconto della tradizione cinese - le storie d'amore fra aspiranti funzionari e nobildonne, i romanzi di cappa e spada, gli affreschi sociali - trasportando il lettore verso un nuovo tipo di percezione e di esperienza estetica.

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Zuppa d’erba

Zhang Xianliang era un poeta di ventiquattro anni. Da due anni si trovava in un campo di rieducazione attraverso il lavoro nella Cina nord-occidentale solo per il fatto di essere un letterato, un intellettuale.
La carestia stava mietendo milioni di vittime in tutto il Paese, ma Zhang trovò la forza di scrivere un diario: “Usai la penna per sopravvivere”. Quelle scarne annotazioni, accuratamente autocensurate, hanno aiutato il loro autore a sopravvivere.
Il giovane Zhang viene gettato fra delinquenti comuni in un inferno senza sbarre, dove gli strumenti di tortura si chiamano fame, autocritica e delazione.
Nessuno pensava più ai propri familiari, nessuno cercava più amicizia e solidarietà nella disgrazia: l’unica cosa che importava era che le spartizioni della zuppa fossero eque, che nessuno, che nessuno ottenesse un filo d’erba più degli altri.

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Metà dell’uomo è donna

Il protagonista, Zhang Yonglin, passa circa venti anni in un campo di lavoro. Mentre sta lavorando in una comune rurale, vede una bellissima donna, Huang Xiangjiu, che si sta bagnando nuda nel fiume.
Egli la ritrova otto anni dopo e i due si sposano. Ma il loro matrimonio si rivela un disastro: Zhang soffre di impotenza e la moglie, spazientita, si trova un amante…

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Shanghai Baby

Da Shanghai, città multiculturale simbolo della Cina che cambia, arriva questo libro che si è affermato come un caso letterario clamoroso. Ha entusiasmato migliaia di giovani cinesi che vi si sono riconosciuti e lo hanno letto in massa, scaricandolo da Internet quando le autorità di Pechino lo hanno messo al bando per il suo contenuto scabroso.
Shanghai Baby racconta di Coco, venticinquenne ambiziosa e inquieta, ex giornalista e scrittrice, cameriera in un bar di Shanghai. Coco ama Tiantian, un ragazzo alto e bello, ma impotente e dedito all’eroina. Al tempo stesso ha un sogno: scrivere il romanzo che dovrebbe renderla celebre.
Un giorno conosce Mark, un uomo d’affari tedesco, sposato. E non esita a intrecciare con lui una rovente storia di sesso e a tradire Tiantian pur continuando ad amarlo perdutamente, con intensità disperata.

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Editore:BUR

Anno:2002

Autore:Zhou Weihui

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Sposerò Buddha

Coco, affascinante e irrequieta scrittrice cinese, arriva a New York alla vigilia dell'attentato alle Torri Gemelle.
Incontra Muju, film-maker giapponese cui un quarto di sangue italiano ha regalato occhi bellissimi. Tra i due scatta all'istante un'intensa reazione chimica, finché, complici un piumino caldissimo e un umidificatore, non scoprono di essersi innamorati. Insieme sperimentano le gioie del sesso tantrico e della fusione spirituale, cullati dalla avvolgente energia di lui.
Eppure questo non basta a placare l'ansia di vita di Coco: una sera, in un locale alla moda, conosce Nick, bello, brillante e spregiudicato, deciso a sedurla e a trascinarla in esperienze sempre più folli ed estreme.

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Torture

Yu Hua apre la sua lente di scrittore-entomologo sulle lacerazioni del tessuto sociale della Cina d'oggi. E vi scopre una materia infetta, corrotta, che racconta con l'imperturbabile e raggelata umiltà di un antico cronachista.
Una lotta fratricida che disintegra una famiglia tra orribili patimenti; la lucida mania omicida di un insegnante che per le strade di Pechino mette in pratica i suoi anni di studio sulle tecniche della pena di morte nella Cina dei mandarini; l'esperto in punizioni che descrive alla sua vittima la "sublime meraviglia" del morire tagliati in due: sono alcune delle storie di questo libro violentissimo fino all'orrore, ma anche pacato e sognante.
Attraverso una galleria di figure esemplari e al tempo stesso ferocemente corporee, emerge in questo libro la singolarità di un paese sospeso tra un passato ormai remoto e un futuro senza più fedi.

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Vivere!

Sono trascorsi ormai dieci anni da quando il narratore si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari e ha avuto modo di conoscere diverse persone, fra cui un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui ed era ben disposto ad aprire il suo cuore, a raccontare la propria storia e a spiegare come mai il bufalo aveva tanti nomi. Figlio di un ricco proprietario terriero, era considerato la pecora nera della famiglia Xu perchè in una notte giocando d'azzardo aveva perduto tutto il patrimonio familiare.

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L’eco della pioggia

Il giovane Sun Guanglin riannoda i fili della propria esistenza, lasciando che i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza riportino alla luce le storie tragiche e spassose dei suoi familiari, amici e compaesani.
In un ritmo lento e cadenzato, assistiamo alle sue prime esperienze: la scoperta della sessualità, l’amicizia, la solitudine e l’abbandono da parte degli adulti.
La tenace malinconia della memoria si anima inoltre continuamente di briose e ironiche fiammate, nello stile a volte grottesco a volte infantilmente scherzoso che caratterizza l’epica contadina di Yu Hua.

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Editore:Donzelli

Anno:1998

Autore:Yu Hua

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L’imperatrice Orchidea

L’imperatrice Orchidea narra gli ultimi giorni dell'Impero cinese. Il commercio di oppio con l'Europa sta corrodendo il potere della Dinastia Qing. Orchidea, una splendida diciassettenne di famiglia aristocratica ma povera, si trova di colpo alla ribalta quando viene selezionata come concubina dell'Imperatore.

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