Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Metà dell’uomo è donna

Il protagonista, Zhang Yonglin, passa circa venti anni in un campo di lavoro. Mentre sta lavorando in una comune rurale, vede una bellissima donna, Huang Xiangjiu, che si sta bagnando nuda nel fiume.
Egli la ritrova otto anni dopo e i due si sposano. Ma il loro matrimonio si rivela un disastro: Zhang soffre di impotenza e la moglie, spazientita, si trova un amante…

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Cigni selvatici. Tre figlie della Cina

La vera storia di "tre figlie della Cina" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall'epoca dei "Signori della guerra" all'occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale.
Allevata come una "Guardia rossa", Jung Chang raccoglierà l'eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell'Himalaya, fino all'insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l'Inghilterra.

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Nanchino 1937. Una storia d’amore

Ding Wenyu, professore quarantenne, libertino incallito, è invischiato in un matrimonio senza amore e passa le sue giornate tra i bar e i bordelli di Nanchino, vivendo come se non esistesse un domani.
Il primo giorno del gennaio 1937, durante il matrimonio di alcuni conoscenti, viene travolto dall'amore per la splendida sposa, Ren Yuyuan.
Inizia così un lungo assedio sentimentale fatto di interminabili lettere che Ding Wenyu scrive all'amata. I suoi metodi goffi ma tenaci distruggono definitivamente il suo matrimonio ma insinuano crepe sempre più vistose anche nella relazione tra i novelli sposi Ren Yuyuan e Yu Kerun.
Intanto, i giapponesi sono alle porte della città e si apprestano a entrare per seminare morte e distruzione...

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Editore:Rizzoli

Anno:2003

Autore:Ye Zhaoyan

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Foglie cadute

Nel 1937, in Cina, essere Wu mei, cioè “quinta figlia minore”, significa anzitutto sottomissione assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi interesse personale.
Inoltre, poichè la madre di Adeline è morta dandola alla luce, è alla seconda moglie del padre che Adeline deve rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto ingiustificato.
Così mentre il padre e la matrigna vivono nel lusso, Adeline viene incessantemente rimproverata e punita, costretta a subire continue umiliazioni.
L'unico conforto della ragazzina sono l'affetto della zia Baba e del nonno Ye Ye e l'ardente desiderio di andare a studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà.

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L’ingratitudine

Straziante monologo d’amore e di rivolta che una figlia rivolge alla propria madre.
Scritto in una prima persona straniante - sappiamo infatti da subito che la protagonista si è tolta la vita per punire chi gliel’ha data e annegare così la madre nel gelo del rimorso e del rimpianto -, questo romanzo affronta con durezza e senza sentimentalismi il grande e complesso tema del difficile amore tra madre e figlia.
Un atto d’accusa nei confronti dell’istituzione familiare e di una società che non ha saputo lavorare sulle contraddizioni del privato e sulla fissità dei sentimenti.

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Tempo immobile

La giovane protagonista, sposata con un archeologo, scienziato e razionalista, sembra essere sempre perduta in un sogno, ossessionata dal ricordo di un'esistenza passata nell'antica Cina, dov'era la sposa di un principe in esilio, abitava in un castello e sapeva cantare come un angelo.
La vita passata getta la sua ombra sul presente, nonostante gli sforzi del marito attuale di strapparla al sogno ricorrente.
Ma ogni speranza di salvezza si vanifica, non resta che diventare una pietra sul terreno, un masso immobile che nessuno può spostare.

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Le lettere cinesi

Tre giovani si scambiano lettere tra Shanghai e Montréal, tre esistenze si intrecciano e si allontanano attraverso le parole.
Sassa e Yuan si amano di un sentimento profondo ma il giovane, insofferente a ogni limitazione, è emigrato in Canada e si lascia attrarre sempre di più dalla cultura occidentale.
Sassa, legata alle tradizioni del suo paese, esita a partire e rifiuta di vedere nell'esilio la soluzione ai propri problemi.
Anche Da Li, amica di entrambi e forse da sempre innamorata di Yuan, parte per cercare fortuna nella città canadese.

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Editore:Voland

Anno:2005

Autore:Ying Chen

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L’imperatrice Orchidea

L’imperatrice Orchidea narra gli ultimi giorni dell'Impero cinese. Il commercio di oppio con l'Europa sta corrodendo il potere della Dinastia Qing. Orchidea, una splendida diciassettenne di famiglia aristocratica ma povera, si trova di colpo alla ribalta quando viene selezionata come concubina dell'Imperatore.

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La metà dimenticata

Un detto cinese recita: “In ogni famiglia c’è un libro che non si deve leggere a voce alta”. Ma Xinran ha rotto il silenzio dando voce alle donne cinesi e svelando così una realtà molto più estrema e sconcertante di ogni aspettativa.
Costrette al silenzio da secoli di obbedienza e paura, donne di ceti ed età diverse hanno finalmente trovato la forza di raccontare la vita segreta della «metà dimenticata».
Xinran ha saputo conquistare la loro fiducia e ha raccolto le storie emozionanti, sconvolgenti e coraggiose di mogli forzate e concubine, omosessuali e vedove bianche, creature passate attraverso terremoti, rivoluzioni o struggenti storie d’amore.

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La strada celeste. La storia d’amore e d’avventura di una donna cinese in Tibet

Nei primi anni Sessanta una storia a metà tra la cronaca e la leggenda scosse l’intera Cina: il cadavere di un medico cinese venne fatto a pezzi e dato in pasto agli avvoltoi, secondo un antico rito tibetano. Cosa si nascondeva dietro a quel fatto così macabro e crudele?
L’autrice incontra per caso,dopo trent’anni, l’unica donna in grado di svelarle la verità. Wen e Kejun, un medico brillante e pieno di speranze nella rivoluzione, erano sposati da soli due mesi quando lui partì per il Tibet con l’esercito di liberazione.
Wen, dopo aver appreso che Kejun è disperso, parte allora per un viaggio che la porterà a vagare per decenni nelle regioni più aspre e remote del Tibet all’ostinata ricerca del marito.

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Quel che resta è tuo

Imprese infime e vagabondaggi di giovani sfaccendati, in bilico tra noia e ribellione. La Rivoluzione culturale qui non appare più al centro della scena e viene ormai sbalzata sullo sfondo.
Al centro del quadro c’è invece lo spirito dissacrante e un po’ insolente dei giovani di città, cresciuti duranti gli anni della cultura consumistica di Deng Xiaoping.
Quasi tutte le storie hanno come protagonista un giovane pechinese, che vive alla giornata, senza alcuna ambizione, fuggendo da ogni responsabilità, politica o sentimentale.
A questa sorta di Kerouac cinese non resta che andare errando a cavallo della sua bici lungo un enorme paese in rapida trasformazione.

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Il paese delle donne

In una remota regione della Cina meridionale a ridosso dell'Himalaya si estende il territorio dei Moso, forse l'unica società matrilineare ancora al mondo.
Qui la famiglia è un concetto indistinto perché la parola “padre” è inesistente e il matrimonio viene considerato una pratica arcaica e contro natura: l'amore e la sessualità sono vissuti con grande libertà e i legami si formano e si sciolgono a seconda del desiderio.
Qui è nata Namu, la straordinaria protagonista di questo libro, che racconta la sua lotta per realizzare il desiderio di diventare una cantante famosa. Un sogno che si è trasformato in realtà.

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Dopo la festa

Gli otto racconti, ambientati in famiglie piccolo borghesi, hanno come tema l'animo femminile. L'apertura all'occidente della Cina, la rivoluzione del 1911, l'emancipazione della donna, sono il loro sfondo storico..
Ling Shuhua tratteggia solo donne fragili, prigioniere di inquietudini, affacciate sull'abisso della libertà dopo millenni di vita marginale.
Il centro narrativo non è mai costituito da fatti ma dall'inafferrabile incertezza del cuore femminile. E sempre, come cornice, un caleidoscopio di colori, fiori di loto, cieli acquosi e peschi in fiore.

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I due volti del mondo. Storie di Fengyangshu

Ambientate a Fengyangshu, un luogo immaginario dietro il quale si cela Suzhou, la città del Jiangsu in cui Su Tong è nato, le storie narrate in queste pagine ridestano un "volto del mondo" perduto: quello della Cina rurale, dove la crudele innocenza degli animi era un tempo in perfetta armonia con la durezza e l'incanto del paesaggio.
Fengyangshu è la casa dei "fantasmi familiari rimasti sconosciuti", il "luogo dell'origine" che non esiste più, se non nel desiderio che alimenta la scrittura: la bella Liu'E dal braccio mozzato e il vecchio Dong sono solo due delle straordinarie figure che compaiono in questi racconti intrisi di poesia e di mito.

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Un incontro

L'incontro tra un uomo e una donna in una Hong Kong febbrile e neoromantica: due vite diverse incrociano per un attimo i loro destini.
Un uomo maturo e una giovane donna percorrono le strade di Hong Kong. Lui, immerso nella memoria, coglie nella città solo i segni appartenenti al passato. Lei, proiettata verso il futuro e sognatrice, vede in ogni angolo della città uno spunto per le proprie fantasie… diventare attrice, sposarsi, raggiungere il successo.
Opposti e paralleli, i due incontrano le stesse persone, frequentano gli stessi luoghi, ma tutto ispira loro pensieri e sentimenti rovesciati.
Finché in un cinema si troveranno l'uno di fianco all'altra...

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La misteriosa morte della compagna Guan

Shanghai 1990: in un canale fuori città viene trovato il corpo senza vita di una giovane donna. La vittima, Guan Hongying, è una famosa “lavoratrice modello della Nazione”, figura esemplare della propaganda di partito. Cosa nascondeva la vita così apparentemente irreprensibile di Guan?
Il caso è affidato all’ispettore Chen Cao, poeta, traduttore e curioso gourmet, a capo della squadra speciale del Dipartimento di polizia.
Nella Shanghai dell’ultimo decennio del secolo, in rapida ascesa economica, le indagini passano attraverso tutte le classi sociali di una Cina in bilico tra passato e futuro.
Chiunque abbia commesso il delitto va punito, ma non è detto che la verità coincida con gli interessi degli alti quadri, e Chen Cao sa che a cercare giustizia a tutti i costi può rimetterci la carriera.

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Quando ero imperatore

Duanbai è proclamato imperatore della Cina a soli quattordici anni. Eletto, come scoprirà verso la fine del suo regno, grazie a una macchinazione della nonna ai danni del fratello, avverte un profondo senso di inadeguatezza.
La sua debolezza e frustrazione lo portano a indulgere in atteggiamenti ora infantili, ora crudeli, in una politica miope e aspra.
Duanbai descrive la sua vita: dal distacco dall'amato monaco precettore al suo amore per una concubina; i fantasmi che lo perseguitano e, infine, la sua fuga con una compagnia di acrobati che lo porterà, da imperatore che era, a diventare il "Re dei funanboli".

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Visto per Shanghai

Cosa si nasconde dietro l'improvvisa scomparsa di una ex Guardia Rossa, moglie di un testimone chiave in un processo contro le Triadi che controllano il traffico di clandestini tra la Cina e gli Stati Uniti?
L’ispettore Chen Cao, aiutato da una collega americana dell’U.S. Marshals Service, deve ritrovarla per scongiurare un grave incidente diplomatico.
Questa seconda inchiesta di Chen è un viaggio tra le bande mafiose che, a Shanghai, stendono i loro tentacoli ovunque, anche tra le forze di polizia.
Indagando sul passato della donna, Chen accompagna la collega americana, che vuole conoscere la «vera Cina», in luoghi incantevoli, mostrandole gli aspetti più nascosti di una città scintillante e facendole toccare passato e presente di una terra ricca di contrasti.

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Vita e passione di un gastronomo cinese

È la storia semi-surreale di un onesto e modesto cittadino incaricato di gestire un ristorante a Suzhou pur non provando alcun interesse verso il cibo e la cucina.
L'antagonista, che si ritrova davanti per tutta la vita, oggetto di disprezzo ma anche compagno di sventura, è il ricco ghiottone Zhu Ziye: agli occhi del narrante è un parassita, che sfrutta la bravura della moglie in cucina.
Alla fine, nel nuovo clima della modernizzazione, egli ricomparirà come "esperto gastronomo" e il protagonista dovrà accettarlo come collaboratore.
La vena umoristica è un dono naturale di Lu Wenfu: le contraddizioni appaiono incomprensibili, i comportamenti umani assurdi, in un grande gioco dove domina il paradosso ed esplode la risata. Che a volte si spegne nel sorriso.

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Editore:Guanda

Anno:1991

Autore:Lu Wenfu

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Figure intercambiabili

Per la prima volta, con questo romanzo, cadono i veli e gli stereotipi dalla realtà della Cina Moderna.
Wang Meng ci mette direttamente a contatto con la vita quotidiana del suo paese: una scintillante e devastante verbosità mette in luce pieghe e anfratti della coscienza individuale e collettiva, malattie dell’anima e follie della società.
Il romanzo, ambientato a Pechino tra gli anni Trenta e i giorni nostri, si focalizza sugli anni dell’occupazione giapponese, seguendo la parabola del protagonista, Ni Wucheng, un “precursore”, un uomo assolutamente fuori posto nella società e nella sua famiglia, uno straordinario personaggio che, come tutte le grandi figure della letteratura, ha in sé le connotazioni tragicomiche della realtà umana.

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Editore:Garzanti

Anno:1989

Autore:Wang Meng

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