Questi racconti classici dell’erotismo cinese sono un piccolo capolavoro di ironia e raffinata miscela di colpi di scena e trovate.
Li Yu, come ogni uomo di teatro, aveva il gusto per le coincidenze provvidenziali e le sorprese, ed era a suo modo un "rivoluzionario dei costumi".
In questi racconti capitano le situazioni più incredibili: servi che si fanno beffe dei padroni, intrighi di corte, ménage à trois omosessuali, divinità in competizione amorosa con gli umani. Il tutto raccontato con una leggerezza, un sorriso disilluso e una malizia di grande modernità.
Bibliografia autori cinesi
Chengyu. Gocce di saggezza. Antichi detti cinesi e le loro origini
Il fascino di questo libro deriva dal linguaggio semplice e chiaro dall'eterna attualità e universalità dei proverbi presentati e dallo sforzo di renderci meno distanti ed astratti gli insegnamenti degli antichi saggi dell'Impero Celeste.
Il tè dell’oblio
La sua professione diviene all'improvviso una colpa: il racconto si snoda attraverso le stazioni di un processo di rieducazione che prevede la rasatura dei capelli, la pulitura delle latrine, le autodenunce in pubblico. Non vi è nulla di tragico, né nella figura della protagonista, né negli eventi narrati.
Ma è proprio questa banalità del male che rende il racconto agghiacciante e, al di là dei contesti particolari, figura memorabile di ogni società totalitaria.
Il tappeto di preghiera di carne
Yin e yang, principio femminile e principio maschile, regolano i modi e i tempi dell’unione sessuale. Ogni scena erotica ne genera altre cento, il lettore è incatenato come il protagonista di questa storia, definita "edificante" dall'autore, ma dove si assiste invece alla laicizzazione del sacro in una società dove yin e yang servono soltanto a designare gli organi sessuali.
Quest’opera può essere letta come puro erotismo esotico d’alta classe, ma si presta anche a una seconda lettura al di là delle tecniche della camera da letto. Ogni accoppiamento del Chierico della Prima Veglia presuppone infatti una diversa concezione della vita e del sesso che varrebbe la pena di prendere in considerazione.
Sposerò Buddha
Incontra Muju, film-maker giapponese cui un quarto di sangue italiano ha regalato occhi bellissimi. Tra i due scatta all'istante un'intensa reazione chimica, finché, complici un piumino caldissimo e un umidificatore, non scoprono di essersi innamorati. Insieme sperimentano le gioie del sesso tantrico e della fusione spirituale, cullati dalla avvolgente energia di lui.
Eppure questo non basta a placare l'ansia di vita di Coco: una sera, in un locale alla moda, conosce Nick, bello, brillante e spregiudicato, deciso a sedurla e a trascinarla in esperienze sempre più folli ed estreme.
Torture


Yu Hua apre la sua lente di scrittore-entomologo sulle lacerazioni del tessuto sociale della Cina d'oggi. E vi scopre una materia infetta, corrotta, che racconta con l'imperturbabile e raggelata umiltà di un antico cronachista.
Una lotta fratricida che disintegra una famiglia tra orribili patimenti; la lucida mania omicida di un insegnante che per le strade di Pechino mette in pratica i suoi anni di studio sulle tecniche della pena di morte nella Cina dei mandarini; l'esperto in punizioni che descrive alla sua vittima la "sublime meraviglia" del morire tagliati in due: sono alcune delle storie di questo libro violentissimo fino all'orrore, ma anche pacato e sognante.
Attraverso una galleria di figure esemplari e al tempo stesso ferocemente corporee, emerge in questo libro la singolarità di un paese sospeso tra un passato ormai remoto e un futuro senza più fedi.
Vivere!


Sono trascorsi ormai dieci anni da quando il narratore si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari e ha avuto modo di conoscere diverse persone, fra cui un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui ed era ben disposto ad aprire il suo cuore, a raccontare la propria storia e a spiegare come mai il bufalo aveva tanti nomi. Figlio di un ricco proprietario terriero, era considerato la pecora nera della famiglia Xu perchè in una notte giocando d'azzardo aveva perduto tutto il patrimonio familiare.
L’eco della pioggia
In un ritmo lento e cadenzato, assistiamo alle sue prime esperienze: la scoperta della sessualità, l’amicizia, la solitudine e l’abbandono da parte degli adulti.
La tenace malinconia della memoria si anima inoltre continuamente di briose e ironiche fiammate, nello stile a volte grottesco a volte infantilmente scherzoso che caratterizza l’epica contadina di Yu Hua.
Cronache di un venditore di sangue


Xu Sanguan trasporta i bachi tutto il giorno in un grande setificio. Ha una moglie molto bella e molto capricciosa e tre figli di cui va orgoglioso: Felice Uno, Felice Due, Felice tre.
La schietta umanità di Xu, la sua arte di arrangiarsi, il suo saggio non voler capire le cose che succedono gli permettono di attraversare giorno dopo giorno la miseria e la fame, le epurazioni e i fanatismi ideologici senza mai perdersi e senza mai perdere la propria autenticità.
L’estrema risorsa di vendere il proprio sangue nei momenti difficili e più importanti (una pratica ancora oggi realmente diffusa in Cina) è una specie di talismano: il sangue è un dono degli avi, e per questo non va sprecato. Ma ciò non gli impedisce di far convivere con fantasia e buon senso le ragioni della morale con quelle della necessità.
Le cose del mondo sono fumo


Una raccolta di racconti avvolti in un’atmosfera trasognata e magica, che riprende e rovescia la narrazione dell’antica tradizione cinese.
Nel microcosmo di un cortile, personaggi indicati con dei numeri intrecciano le loro vite in quella che si presenta come una paradigmatica normalità, ma genera invece una catena di morti bizzarre, quasi rituali, alle quali non sopravviverà nessuno.
Per far questo, Yu Hua scompone e reinterpreta il racconto della tradizione cinese - le storie d'amore fra aspiranti funzionari e nobildonne, i romanzi di cappa e spada, gli affreschi sociali - trasportando il lettore verso un nuovo tipo di percezione e di esperienza estetica.
Zuppa d’erba
La carestia stava mietendo milioni di vittime in tutto il Paese, ma Zhang trovò la forza di scrivere un diario: “Usai la penna per sopravvivere”. Quelle scarne annotazioni, accuratamente autocensurate, hanno aiutato il loro autore a sopravvivere.
Il giovane Zhang viene gettato fra delinquenti comuni in un inferno senza sbarre, dove gli strumenti di tortura si chiamano fame, autocritica e delazione.
Nessuno pensava più ai propri familiari, nessuno cercava più amicizia e solidarietà nella disgrazia: l’unica cosa che importava era che le spartizioni della zuppa fossero eque, che nessuno, che nessuno ottenesse un filo d’erba più degli altri.
Metà dell’uomo è donna
Egli la ritrova otto anni dopo e i due si sposano. Ma il loro matrimonio si rivela un disastro: Zhang soffre di impotenza e la moglie, spazientita, si trova un amante…
Shanghai Baby
Shanghai Baby racconta di Coco, venticinquenne ambiziosa e inquieta, ex giornalista e scrittrice, cameriera in un bar di Shanghai. Coco ama Tiantian, un ragazzo alto e bello, ma impotente e dedito all’eroina. Al tempo stesso ha un sogno: scrivere il romanzo che dovrebbe renderla celebre.
Un giorno conosce Mark, un uomo d’affari tedesco, sposato. E non esita a intrecciare con lui una rovente storia di sesso e a tradire Tiantian pur continuando ad amarlo perdutamente, con intensità disperata.
Cigni selvatici. Tre figlie della Cina


La vera storia di "tre figlie della Cina" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze: dall'epoca dei "Signori della guerra" all'occupazione giapponese e poi russa, dalla guerra civile tra i comunisti e il Kuomintang alla lunga Marcia di Mao e alla Rivoluzione Culturale.
Allevata come una "Guardia rossa", Jung Chang raccoglierà l'eredità di dolore e di speranza di sua nonna e di sua madre, opponendosi al regime, che le deporterà i genitori in un campo di rieducazione e la esilierà ai piedi dell'Himalaya, fino all'insperata occasione di espatrio, nel 1978, verso l'Inghilterra.
Nanchino 1937. Una storia d’amore
Il primo giorno del gennaio 1937, durante il matrimonio di alcuni conoscenti, viene travolto dall'amore per la splendida sposa, Ren Yuyuan.
Inizia così un lungo assedio sentimentale fatto di interminabili lettere che Ding Wenyu scrive all'amata. I suoi metodi goffi ma tenaci distruggono definitivamente il suo matrimonio ma insinuano crepe sempre più vistose anche nella relazione tra i novelli sposi Ren Yuyuan e Yu Kerun.
Intanto, i giapponesi sono alle porte della città e si apprestano a entrare per seminare morte e distruzione...
Foglie cadute
Inoltre, poichè la madre di Adeline è morta dandola alla luce, è alla seconda moglie del padre che Adeline deve rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto ingiustificato.
Così mentre il padre e la matrigna vivono nel lusso, Adeline viene incessantemente rimproverata e punita, costretta a subire continue umiliazioni.
L'unico conforto della ragazzina sono l'affetto della zia Baba e del nonno Ye Ye e l'ardente desiderio di andare a studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà.
L’ingratitudine
Scritto in una prima persona straniante - sappiamo infatti da subito che la protagonista si è tolta la vita per punire chi gliel’ha data e annegare così la madre nel gelo del rimorso e del rimpianto -, questo romanzo affronta con durezza e senza sentimentalismi il grande e complesso tema del difficile amore tra madre e figlia.
Un atto d’accusa nei confronti dell’istituzione familiare e di una società che non ha saputo lavorare sulle contraddizioni del privato e sulla fissità dei sentimenti.
Tempo immobile
La vita passata getta la sua ombra sul presente, nonostante gli sforzi del marito attuale di strapparla al sogno ricorrente.
Ma ogni speranza di salvezza si vanifica, non resta che diventare una pietra sul terreno, un masso immobile che nessuno può spostare.
Le lettere cinesi
Sassa e Yuan si amano di un sentimento profondo ma il giovane, insofferente a ogni limitazione, è emigrato in Canada e si lascia attrarre sempre di più dalla cultura occidentale.
Sassa, legata alle tradizioni del suo paese, esita a partire e rifiuta di vedere nell'esilio la soluzione ai propri problemi.
Anche Da Li, amica di entrambi e forse da sempre innamorata di Yuan, parte per cercare fortuna nella città canadese.
L’imperatrice Orchidea


L’imperatrice Orchidea narra gli ultimi giorni dell'Impero cinese. Il commercio di oppio con l'Europa sta corrodendo il potere della Dinastia Qing. Orchidea, una splendida diciassettenne di famiglia aristocratica ma povera, si trova di colpo alla ribalta quando viene selezionata come concubina dell'Imperatore.

