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Il paese dove non si muore mai

La ragazzina che dice "io" in questo libro ha sette anni, poi tredici, poi ventidue. Attraversa l'infanzia e l'adolescenza in un paese duro come l'Albania di Enver Hoxha, misurandosi con le questioni piccole e immense che attraversano la testa dei bambini e con il silenzio di una società che non ammette domande.
Dall'infinità dell'universo al frastuono spaventoso delle esercitazioni militari, dal piacere proibito dei libri letti di nascosto al terrore della "puttaneria" che sembra essere la natura stessa delle donne in una società chiusa e maschilista, non c'è pagina di questo libro che non tocchi con levità e ironia un nodo profondo, un dolore segreto, un divieto inaccettabile.
Questa ragazzina si chiama Ina, poi Eva, poi Ornela, pur essendo sempre la stessa persona: come a dire che in questo piccolo destino individuale c'è la storia stessa dell'Albania, declinata tutta al femminile, dall'incombere di Madre-Partito ai silenzi dolorosi di una famiglia matriarcale, dove il padre è stato incarcerato per ragioni sconosciute e diventa poco a poco un corpo estraneo da espellere e dimenticare.
L'intensità della narrazione procede nella storia di una donna che ha imparato a difendersi e a odiare senza perdere la magia dell'infanzia, la capacità di sognare e di assaporare la vita.
Non c'è pacificazione nemmeno nel ricordo, sembra dire Ornela Vorpsi. Ma c'è, in questo romanzo la capacità di sposare comicità e violenza, la scoperta dell'ironia come grimaldello per forzare le porte dell'indicibile.
"Il paese dove non si muore mai" è il suo primo romanzo.

Informazioni aggiuntive

Editore:Einaudi

Anno:2005

Autore:Ornela Vorpsi

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