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Chi ha mai sentito russare una banana?

Se le banane sapessero parlare, che cosa potrebbero dirci? Furmi, dodici anni passati a cavarsela in un Paese difficile come il Congo, sta per scoprirlo. Tornando dal lavoro, una sera scopre che nel suo zainetto è finita una banana. Come può essere successo? Lui non è un ladro, ma se lo scoprono rischia di essere licenziato. Le sorprese però sono tutt'altro che finite.

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Colpo di testa

Kinshasa, Congo. Bilia corre tra la folla del mercato perché ha rubato un casco di banane. Quanto basta per finire in carcere. In prigione ci sono altri ragazzi, altre storie che si intrecciano alla sua. Si può tornare indietro, ricominciare daccapo? No. Ma guardare avanti, in cerca di una nuova occasione, sì. Per Bilia la nuova occasione è legata al pallone.

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Nuvole sull’equatore

Giulia è una bambina meticcia che vive l’esperienza dell’abbandono e che trascorre, come molte sue compagne di quell’epoca post coloniale, una parte della sua vita nelle missioni delle suore della Consolata. Il racconto è prevalentemente ambientato nella Mogadiscio degli anni dell’Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia e segue le trasformazioni della città fino alla presa del potere da parte del generale Siad Barre. Il periodo dell’AFIS è caratterizzato dall’incremento delle nascite di questi ragazzi/e che vengono additati da entrambe le comunità (somala e italiana) come portatori di un forte stigma sociale. In un intreccio di culture e di personaggi così diversi tra loro, Giulia rappresenta l’anello di congiunzione, il ponte che unisce due mondi così distanti, rivendicando però con fierezza la sua diversità. 

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Nettare rosso. Storia di un’ossessione sessuale

Non ti muovere, voglio passare quanto più tempo possibile così, riempita, unita a te, percepire il tuo pulsare dentro di me. Così Stefania si rivolge a Luca in un momento della loro relazione. Una storia d’amore particolare e diversa, accompagnata dall’immagine ricorrente ed ossessiva del gesto aggraziato di una ragazza orientale. Una storia descritta nei toni delicati di un acquerello ed accompagnata dal segno stilizzato delle illustrazioni di un moderno kamasutra.

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Asmara addio

Dall'inizio del secolo al secondo dopoguerra la storia di una famiglia italiana in Eritrea. Una storia che segue in parallelo i fatti privati quotidiani di Filippo e Lidia Conti, dei loro figli e nipoti e i tragici e grandiosi avvenimenti in Italia e in Europa. Un romanzo-verità intessuto di memorie, di personaggi forti e coraggiosi, di contrastanti e splendidi paesaggi. 

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L’abbandono.Una storia eritrea

Quella che potrebbe essere una normale storia di seduzione e di abbandono si complica per l'intrecciarsi di culture e razze, di vissuti e aspettative tanto diversi. Sellass, la protagonista, vive un doppio sradicamento: il rifiuto degli italiani che non vogliono famiglie miste e quello degli eritrei del suo villaggio per i quali è diventata irreparabilmente "diversa".

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Rondini e ronde. Scritti migranti per volare alto sul razzismo

La sigla è di quelle che più anonime non si può. Ma dietro il ddl 733 B si cela una delle leggi tra le più retrive pensate dal governo Berlusconi, cinicamente detta “pacchetto sicurezza”.
Dal 2 giugno 2009, giorno della sua entrata in vigore, la clandestinità è un reato penale. Fuggire da un Paese in guerra, dalle torture, dalla fame e scegliere l’Italia come approdo porta dritti in quei lager che sono i Centri di identificazione ed espulsione. Oppure in galera.
I racconti contenuti in questa antologia sono stati scritti da autori migranti e italiani.

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Editore:Mangrovie

Anno:2010

Autore:AA.VV

Pubblicato in AA.VV. Etichettato sotto

Storie di Extracomunitaria Follia

Storie di Extracomunitaria Follia sono un caleidoscopio sulla vita che mette a fuoco le esistenze dei protagonisti così uniche, eppure simili, per quel farsi attraversare dal filo rosso della separazione…
Qui si fa spazio un’umanità respinta e marchiata col ferro e col fuoco dello stereotipo, ma anche sapori e odori nuovi che invadono le strade, travestiti protetti da angeli custodi e bambini vivaci tenacemente innamorati della lingua italiana.

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La sposa degli dei

"Lassù, al villaggio di Dugà, gli anziani dicono di un ragazzo ribelle che è posseduto dallo spirito dell’Adédjé in piena. Kossivi, figlio di Mambono (madre di Mambo), fratello di Mambo e Gbédé, nipote dell’hunò Briyawo, già all’età di sette anni era posseduto dallo spirito dell’Adédjé in piena. Oggi, girando per le strade sassose e irregolari di Dugà, capita d’incontrare un uomo di bassa statura, gambe arcuate, barba grigia incolta, viso scavato e occhi spenti...

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L’amore e gli stracci del tempo

La prima volta che Zlatan vede Ajkuna è rapito dal dondolio delle sue trecce che "si allungano quasi a toccare terra". Non sa ancora che quella bambina diventerà così centrale nella sua vita. Crescono insieme a Pristina, nella stessa casa, anche se lui è serbo e lei kosovara di etnia albanese. I loro padri, Milos e Besor, condividono la passione per la medicina e per le poesie di Charles Simic. Le loro madri, Slavica e Donika, litigano su come fare le conserve di peperoni e sui particolari di certe ballate, patrimonio comune dei popoli dei Balcani. Ma il Kosovo, in cui per secoli questi popoli hanno convissuto, alla fine degli anni Novanta sanguina.

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Dal comunismo al consumismo

Una raccolta di poesia e fotografia caratterizzata da due esperienze esistenziali complementari che insieme riflettono sul passaggio dal comunismo al consumismo, vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Un testo incisivo che vuole cogliere contraddizioni e responsabilità di una società alla ricerca di nuove forme di cittadinanza.
La Romania degli anni ’70 e questo monito piuttosto impegnativo sono il punto di partenza delle riflessioni di un autore proclamatosi - una volta approdato in Italia, 18 anni fa - l’Osservatore Romeno.
Sono raccolte in questo volume le considerazioni poetiche su un percorso che lo ha visto protagonista sull’altalena tra due modelli che nella loro applicazione hanno procurato ad alcuni benessere e ad altri dolore.

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L’ estate è crudele

Un romanzo di passione amorosa e civile, ma al tempo stesso anche delicatamente poetico, che ha per protagonisti due giovani militanti nel partito d'opposizione al regime dello scià, negli anni settanta.
La storia di Parviz e Maryam prende corpo attraverso la ricerca del figlio, Keivan, che da Teheran va a visitare Roma, la città nella quale i genitori si sono conosciuti e innamorati quando studiavano all'università; il suo viaggio è una porta aperta sulla vicenda che lega i due protagonisti attraverso l'amore ma complice anche una fede politica sentita come irrinunciabile ideale.
Il lettore segue prima l'avventuroso viaggio di Parviz da Roma a Teheran passando per la Germania, la Turchia, e infine il Kurdistan; poi assiste al ricongiungimento dei due giovani, in patria, sino al drammatico epilogo, nel quale entrambi trovano la morte per mano della Savak: Parviz viene ucciso nel corso di un'irruzione insieme agli altri compagni della sua cellula, Maryam viene invece arrestata e torturata.

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La grande casa di Monirrieh

Le vicissitudini di una donna in cui sembra incarnarsi il destino di un paese e di una cultura. La storia della bellissima Zahra, dagli anni Trenta al conflitto Iraq-Iran. L'amore contrastato per un giovane ebreo, il matrimonio, la sfida dentro le mura della "grande casa di Monirrieh". L'Iran che guarda all'Occidente, l'Iran che torna alle sue radici, l'Iran che sul corpo di Zahra incide il segno di una radicale contraddizione.
Attraverso Zahra e la ricerca di identità della figlia maggiore emerge un Iran insieme familiare e lontano, è un mondo in cui non c'è spazio per l'esotismo e dove la Storia è sempre ricondotta alla grande figura di Zahra, catalizzatrice, capro espiatorio, monumento muliebre di un modo di vivere che azzera il luoghi comuni.

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Io, venditore di elefanti. Una vita per forza fra Dakar, Parigi e Milano

Pubblicato nel 1990, Io, venditore di elefanti è stato soprattutto un libro letto e discusso per l'interesse della testimonianza che correggeva molti pregiudizi a proposito di immigrazione e per la scelta di rinunciare a qualsiasi forma saggistica. Così la storia raccontata da un immigrato senegalese, Pap Khouma, a un giornalista italiano, Oreste Pivetta, si presenta come un romanzo-reportage, alla scoperta di una realtà conosciuta spesso solo superficialmente.

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Rosso come una sposa

Saba viene data in sposa, appena quindicenne, al più maturo Ymer, già vedovo di sua sorella. La giovane, malvista da suocera e cognate, dovrà imparare da sola a gestire marito e figli, specialmente dopo lo sterminio dei suoi fratelli da parte dei nazisti. Nel difficile compito, Saba ha come alleate dapprima le figlie e poi le nipoti, in un'epopea tutta al femminile che attraverserà anche la lunghissima parentesi del comunismo.
La fine del comunismo è raccontata dalle sue discendenti, non senza rimpianti, perché per loro, pur tra tanti lati oscuri, la dittatura riuscì a sollevare l'Albania da uno stato di arretratezza feudale. Le vicende più vicine a noi sono raccontate da una nipote di Saba.

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Il meccanico delle rose

Akbar, che vive in un paese ai bordi del deserto dove si estrae la migliore essenza delle rose di Persia, è un capofamiglia religioso e rispettato e trova un modo tutto suo per rimediare ai torti del destino che gli ha rubato un figlio. Khodadad è appena un ragazzino quando fugge di casa in cerca di se stesso, nei giorni dell'anniversario del martirio dell'Imam Hossein e dei suoi settantadue seguaci. Donya ha conosciuto la felicità e la disperazione, prima di andare in sposa a un uomo che ha il doppio dei suoi anni. Mahtab stava per laurearsi in medicina e iniziare una nuova vita, quando è incappata nei Guardiani della Rivoluzione.

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Il cuore del nemico

Lui è uno shaid, un martire, deciso a sacrificare la propria vita in nome di Allah, per riparare a un torto antico e per porre fine alla sua solitudine popolata da demoni e incubi. È stato addestrato a colpire "il cuore del nemico" e crede che niente e nessuno potrà distoglierlo dalla sua missione omicida. Lei è Anna, vive sull'isola dove il kamikaze è stato mandato ad attendere che i tempi siano maturi. Anna è coraggiosa e appassionata.

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