Peligòrga


Scrivere un diario è sempre un atto molto personale. In genere, non si scrive un diario per farlo leggere ad altri. Si decide, caso mai, di condividerlo dopo. Attraverso queste immagini, foto o racconti, si scopre una realtà sconosciuta che si insinua dentro l’intimità della gente, non rivelata dai grandi media, ma molto più utile per capire la situazione in Iraq, il conflitto, le responsabilità di chi ha sostenuto la guerra e l’occupazione.
Se il cibo è cultura, allora diversi autori di origine straniera che scrivono in italiano hanno fatto una bella operazione culturale narrando della propria cucina.
Così il cibo diventa: nostalgia della terra lontana, richiamo della tradizione, metafora dell’immigrato, strumento per rendere meno brusco l’incontro con il prossimo, momento di contaminazione culturale.
La raccolta di racconti curata dall'autrice, riunisce autori immigrati in Italia dalle più diverse parti del mondo sotto il segno della forchetta.