Ora ironica e impertinente ora lirica ed evocativa, Seppelite la mia pelle in Africa l´ultima opera dell´autore eritreo Hamid Barole Abdu immerge il lettore nella realtà quotidiana dell'immigrato, nell´Italia del ventunesimo secolo.
I racconti, serrati monologhi interiori che si presentano a volte in guisa di istruzioni per, a volte come memoriali di presunti "ingenui" sbarcati sulle coste italiane dal sud e dall'est del mondo, si accaniscono con occhio clinico sullo spazio d´intersezione particolarmente quello psicologico tra immigrati e autoctoni.
Nelle poesie, la sinteticità della forma lirica si presta invece meglio ad aprire squarci su temi universali quali l'identità, la morte, lo sradicamento, il bisogno di appartenenza.
Seppellite la mia pelle in Africa

