Scritto nel 1961 (ma pubblicato, per motivi di censura, solo nel 1974), questo racconto prende l’avvio dalla cattura da parte delle autorità portoghesi di un lavoratore impegnato nel movimento clandestino anticoloniale. Da questo momento la storia si dipana seguendo due punti di vista dominanti: quello dello stesso Domingos, tradotto di carcere in carcere e sottoposto a pesanti interrogatori e torture per estrorcergli i nomi dei compagni, e quello della moglie Maria, che dalla campagna, col figlio piccolo in braccio, parte per Luanda in cerca del marito prigioniero.
Attraverso le storie di Domingos e Maria, e degli altri personaggi che ne incrociano i destini, il lettore assiste anche al processo di consapevolezza di un popolo, al suo stesso farsi Nazione. E il risultato si compie per merito delle capacità di grande narratore di Luandino, che non tralascia i giochi dei ragazzi per le strade, gli interni familiari, le lunghe file negli uffici, i corpi martoriati dei torturati.