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Solo il vento mi piegherà

Quando, nell'ottobre 2004, Wangari Maathai riceve la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace, decide di festeggiarlo nel modo migliore che conosca: piantando un albero.
Attorniata da una folla di spettatori e giornalisti, scava la terra rossa e calda della valle dominata dal Monte Kenya e, commossa, vi depone una pianticella.
Negli oltre trent'anni di lotta incessante in difesa dell'ambiente e della democrazia, gli alberi sono sempre stati la sua fonte d'ispirazione: da loro ha imparato che, per quanto si tenti di distruggerle, una volta che giustizia e verità hanno messo radici nel cuore di un popolo germoglieranno per sempre; come gli alberi, ha attinto forza e nutrimento dalla sua terra, restandovi ben piantata, ma allo stesso tempo è riuscita a svettare verso il cielo, diventando un esempio di speranza e coraggio per il mondo intero.
Ripercorrendo gli ultimi cinquant'anni della storia del Kenya, Wangari Maathai racconta in questa autobiografia una vita di battaglie pubbliche e private: l'infanzia in un villaggio, gli studi negli Stati Uniti dell'era Kennedy, il rientro in Africa all'indomani dell'indipendenza, la fondazione del Green Belt Movement, che arriverà a piantare oltre trenta milioni di alberi, i numerosi riconoscimenti internazionali. Ma anche la discriminazione etnica e sessuale, la fine della carriera all'Università di Nairobi, il divorzio, gli anni bui del governo autoritario di Daniel arap Moi, le minacce di morte, il carcere.

Informazioni aggiuntive

Editore:Sperling&Kupfer

Anno:2007

Autore:Maathai Wangari

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