Ambientato nello stato africano immaginario di Kangania, due anni dopo un colpo di stato militare che voleva spazzare via un governo corrotto, il romanzo segue il filo dei ricordi dei tre protagonisti.
La nuova dittatura si rivela lontana dalla realtà e dai bisogni della gente.
Il messaggio dell’autore esce in questo modo dai confini della Nigeria per diventare universale.
Nigeria
Gli interpreti


Scritto nel 1965, ritrae la vita di un gruppo di intellettuali rientrati in Nigeria dopo aver compiuto gli studi all'estero, all'indomani dell'indipendenza.
Nel complesso groviglio delle loro esistenze, delle loro preoccupazioni e occupazioni, si riveleranno incapaci di porsi come “interpreti”, di prendere decisioni e di impegnarsi. L’autore, premio Nobel per la letteratura nel 1986, denuncia la profonda crisi morale che attraversa i regimi nati dalle indipendenze.
Povero, Baruffona e Malandrino


I protagonisti di questo romanzo, figli di re e di alti dignitari, nascono condannati da un destino avverso, che li accomuna e li perseguita legandoli indissolubilmente.
L’eroe tenta più volte di far perdere le sue tracce e di sfuggire al suo destino, ricostruendosi una nuova vita, ma sempre invano.
Specchio della condizione umana, votata alla sconfitta nonostante i sempre nuovi tentativi di affermazione e lotta.
L’eroe tenta più volte di far perdere le sue tracce e di sfuggire al suo destino, ricostruendosi una nuova vita, ma sempre invano.
Specchio della condizione umana, votata alla sconfitta nonostante i sempre nuovi tentativi di affermazione e lotta.
Stagione di anomia
Riferito al periodo della guerra civile in Nigeria e alla tragedia del Biafra, il romanzo delinea un modello socio-politico utopico, identificato con un piccolo villaggio che cerca di permeare la società di valori positivi, in contrapposizione al sanguinoso e corrotto regime nigeriano.