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Le rocce di Poudre d’Or

Tutto ha inizio nel 1892, nell'India colonia britannica: con la prospettiva di un lavoro e di condizioni di vita migliori, centinaia di indiani sono reclutati dagli inglesi con l'inganno e spinti a raggiungere l'isola Mauritius, al di là dell'oceano. Storie di fuga molto diverse tra loro si intrecciano: quella dell'ingenuo giocatore di carte Badri, illuso di trovare scintillanti monete d'oro sotto le rocce; quella del giovane Vythee, alla ricerca del fratello partito anni prima; quella del contadino Chotty, sfruttato dal proprietario terriero del suo villaggio, di cui è debitore; quella della vedova di sangue reale Ganga che fugge il rogo.

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Magari fossi un’onda

Nell'Angola comunista degli anni immediatamente successivi all'indipendenza, Diogo - stufo di mangiare solo pesce fritto e riso, decide di allevare clandestinamente un maiale nel suo appartamento al settimo piano di un edificio alla periferia di Luanda. I figli di Diogo, Zeca e Ruca, si affezionano subito all'animale e aiutano il padre a difendere il loro nuovo amico dai ripetuti tentativi di sequestro da parte del compagno amministratore di condominio e di tutti i vicini di casa. Quello che i bambini ignorano, però, è che anche il padre non vede l'ora di godersi una contro-rivoluzionaria grigliata.

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L’ultimo fratello

Ambientata a Mauritius, è la storia dell'amicizia infantile tra Raj (che, ormai anziano, racconta la vicenda) e David Stein, un bambino biondo e delicato arrivato sull'isola a bordo di una nave con altri bianchi provenienti dall'Europa. È il 1941, Raj e David si conoscono all'ospedale e, a dispetto delle differenze culturali e linguistiche, stringono uno di quei fortissimì e misteriosi legami che solo i bambini sanno costruire. Raj scopre che David vive nella prigione della colonia inglese, lo aiuta a fuggire e lo nasconde nella sua povera casa.

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Blue Bay Palace

La protagonista di questo romanzo è una ragazza povera che lavora in uno splendido albergo a cinque stelle: il Blue Bay Palace. Il direttore dell'Hotel s'innamora della protagonista, anche lui è indiano, ma di una casta superiore. I due vivono una storia d'amore che agli occhi della ragazza sembra una favola meravigliosa, fino al giorno in cui lei scopre che l'uomo si è sposato con una donna della sua stessa casta.

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La fabbrica di cerimonie

Ex studente africano in Unione Sovietica e traduttore a Parigi di fotoromanzi porno, Edgar Fall è di ritorno in Togo, inviato dal direttore di una balorda rivista francese a cercare mete per un nuovo tipo di turismo, insolito, shock, hard, estremo e trash. Trova un paese allo sbando, con squadre di uomini-pantera che vanno a caccia di ragazzini-cavallette, e poi orge, combattimenti tra uomini, predicatori ambulanti, cani abbandonati e migliaia di statuetutte identiche che celebrano tra le rovine l'anno I della Pace.

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Notte d’Africa mia notte nera

Edizione bilingue francese-italiano.
L'intelligenza di questa pubblicazione antologica del grande poeta africano, che scrive in lingua francese, sta nel comprendere non uno, ma ben sei traduttori, ognuno con le sue particolari visioni della traduzione e il suo particolare retroterra culturale. Vi sono tre poeti: Valerio Magrelli, che non ha bisogno di presentazioni, Alfredo Rienzi, che a Poiein è di casa, e Giorgio Favaro. Vi sono poi tre cantautori: Luca Ghielmetti, Isa e Alessio Lega.
Antonella Emina, curatrice del volume, nella sua introduzione riporta: "Si tratta di tre poeti e tre cantautori, le cui traduzioni dimostrano in che misura i due codici linguistici, quello della poesia e quello della canzone, si discostino l'uno dall'altro, rispondendo ad esigenze per certi versi opposte. Il poeta-traduttore si concentra in uno sforzo centripeto di penetrazione sempre maggiore del testo; mentre il cantautore-traduttore si riconosce in un movimento centrifugo, che implica a priori un progetto di oralità e di trasmissione". Un poeta, Senghor, ma anche una porta, una scrittura da leggere attentamente per entrare nella luminosa mentalità africana, così intensa e aperta al mistero, così pervasa da un vento di natura. Il poeta è davvero, in questi versi, un tramite per il suo popolo, così come nella concezione primitiva era considerato la voce del popolo che si levava agli dèi, il depositario di un codice linguistico degno della divinità.

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Le nozze di Anna

Nella semplice unità di tempo di un giorno, il confronto fra due personalità femminili antitetiche. Il giorno è quello del matrimonio di Anna. Nell’arco di questa giornata sua madre Sonia fa il bilancio della propria vita, ripensa alla profonda diversità tra lei e sua figlia, maturando la consapevolezza che un nuovo futuro sta iniziando per entrambe.
Sonia è una scrittrice, originaria dell’isola Mauritius da cui è partita adolescente; ha cresciuto da sola la figlia Anna, tra Parigi e Lione dove adesso vivono.

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Gli Stati Uniti d’Africa

E se noi fossimo loro? Se la nostra vita fosse la loro vita? In questo nuovo romanzo, Abdourahman A. Waberi inventa un mondo alla rovescia, uno specchio in cui si riflettono, capovolti, i luoghi comuni, le credenze, i rapporti di forza più sedimentati; una geografia del dominio in cui Nord e Sud si sono scambiati di posto. Da una parte, la ricca, moderna e potente federazione degli Stati Uniti d' Africa, con le sue metropoli, le sue industrie, i suoi centri finanziari, le sue organizzazioni umanitarie. Dall'altra, un'Europa e un'America dilaniate dalle guerre etniche, segnate dalla miseria, dalle malattie e dalla fame, che scaricano ogni giorno sulle coste africane centinaia di disperati, dalla pelle bianca e dai vestiti laceri, in cerca di futuro.

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Transit

Cinque personaggi si contendono la scena all'interno della zona transit dell'aeroporto Charles De Gaulle, impazienti di raccontare le proprie vite, accostate e contrapposte, di confessarsi.
C'è Bashir, un mercenario di Gibuti che ha combattuto i ribelli per conto d'un governatore corrotto; c'è Harbi, diviso tra due esperienze e due continenti: gli anni di studio in Francia e il presente a Gibuti; c'è sua moglie Alice, déracinée volontaria, che ha lasciato la nativa Bretagna e scoperto un nuovo mondo; c'è il figlio Abdo-Julien e il nonno Awaleh.

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Una bambina soldato

China Keitetsi aveva appena nove anni quando, in fuga da un'infanzia di sopraffazioni e di violenze domestiche, venne arruolata tra le fila dell'Esercito di Resistenza Nazionale ugandese.
Dieci anni più tardi riuscì finalmente a scappare dagli orrori della guerra e dai trattamenti inumani che, come tanti bambini soldato, aveva dovuto subire da parte dei propri superiori: abusi, stupri, umiliazioni continue. 

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Seppellite la mia pelle in Africa

Ora ironica e impertinente ora lirica ed evocativa, Seppelite la mia pelle in Africa l´ultima opera dell´autore eritreo Hamid Barole Abdu immerge il lettore nella realtà quotidiana dell'immigrato, nell´Italia del ventunesimo secolo.
I racconti, serrati monologhi interiori che si presentano a volte in guisa di istruzioni per, a volte come memoriali di presunti "ingenui" sbarcati sulle coste italiane dal sud e dall'est del mondo, si accaniscono con occhio clinico sullo spazio d´intersezione particolarmente quello psicologico tra immigrati e autoctoni.

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Le cose che porta il cielo

Da quando ha lasciato l'Etiopia dopo che i ribelli hanno ucciso suo padre a pochi metri da lui, la vita di Sepha è sempre stata tranquilla e prevedibile. Certo, non è riuscito a realizzare il suo sogno di aprire un ristorante, ma ha comprato una piccola drogheria in un quartiere povero di Washington e le cose non vanno così male. I clienti sono sempre gli stessi, di giorno studenti di ritorno da scuola, di notte delinquenti e prostitute. Ogni martedì vengono a fargli visita i suoi due unici amici, Joseph e Kenneth, che come lui sono emigrati dall'Africa, e con loro si scola una bottiglia di whisky e fa a gara a chi ricorda più nomi di dittatori. 

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Lisahohé

Lisahohé, piccola cittadina di uno Stato africano, si trova nel cuore della savana, lontana dalla capitale.
Con i leoni e le pianure attraversate dagli elefanti, la regione attrae ed avvince due turiste tedesche. Un potente ex-ministro, Flix Bagamo, è stato ucciso. Forse un po' troppo in fretta, si è trovato ed arrestato un colpevole. A., che ritorna a Lisahohé dopo quindici anni d'assenza, vorrebbe ripercorrere le strade del passato, ma si trova involontariamente avviluppato nella logica di un'indagine.

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I due fratelli

Il ritorno a casa di André, un giovane emigrante capoverdiano, costretto a uccidere il fratello per difendere il suo onore e quello della sua famiglia.
La tragica condizione di un paese lacerato tra modernità e arcaiche tradizioni riassunta nell'inesorabile destino di un uomo che scopre l'estraneità di ciò che un tempo gli era familiare.

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L’isola fantastica

Questo romanzo ritrae un popolo, quello di Capo Verde con le sue antiche credenze e tradizioni, la sua storia intrisa di magia e popolata di miti in cui vivi e morti convivono, dei e demoni consolano e tormentano l'uomo.
Tributo personale dello scrittore alla sua terra natale, il volume si apre con la morte di un uomo che darà adito al racconto di tante altre storie che si intrecceranno tra di loro.

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Verranno dal mare

Nella prima metà dell'Ottocento, quando il Sudafrica era una colonia inglese, una profetessa nera annunciò che gli antenati degli africani sarebbero tornati dal mare per punire gli inglesi.
La profezia per avverarsi comportava un sacrificio di terre e di bestiame da parte dei neri. La popolazione si divise tra Credenti, coloro i quali accettarono la condizione per poi morire di fame, e Non Credenti che accettarono il dominio inglese.

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Nudo al mercato

Questo è un gran libro; una delle opere più interessanti della nuova letteratura africana.
L’autore, il nigeriano Biyi Bandele, vive da tempo in Inghilterra ed è un talento molto versatile(scrive poesie, testi teatrali, romanzi). E Nudo al mercato è folgorante. In particolare la figura del protagonista, quella di Rayo, giovane che va appunto nudo al mercato. In slang nigeriano è un modo per dire che impazzisce; ma è anche effettivamente quello che fa: una mattina esce di casa senza vestiti e va al mercato.

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Sveglia!

Paul Bannerman crede di avere l'assoluto controllo sulla propria vita. La sua esistenza cambia radicalmente quando gli viene diagnosticato un cancro alla tiroide... Un romanzo denso, rapido, emozionante, in cui sono toccati tutti i temi più cari alla Gordimer: le relazioni famigliari, quelle tra bianchi e neri nel Sudafrica, la povertà, l'Aids, il rapporto tra progresso economico e salvaguardia della natura.

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La piantagione

Zimbabwe, anno 2000.
I latifondisti bianchi, discendenti dai coloni fondatori dell'ex Rhodesia, vivono nell'agio e nel lusso di splendide tenute, attorniati da domestici tuttofare e contadini neri.
La loro comoda esistenza viene sconvolta dalle riforme agrarie del "Presidente eletto democraticamente a vita", dittatore megalomane e sanguinario che vuole espropriarli, apparentemente a beneficio del popolo nero. In questo scenario si muove Blues, la protagonista del romanzo, bellissima figlia diciottenne di un grande possidente, forte e determinata.

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Regina Poku

Nella prima metà del Settecento, il capo africano Osei Tutu riesce a riunificare diverse tribù presenti nella regione centrale del Ghana in una confederazione che sarebbe diventata popolo, il popolo Ashanti. Si tratta di un gruppo sociale prospero, regolato da un sistema di discendenza matrilineare. Tra le numerose guerre inter-africane che ritmano le relazioni di tribù limitrofe, quella che ha dato origine alla leggenda della Regina Poku è una leggenda "storica", giacché Poku è citata nei libri di storia: coinvolta in una guerra di successione, avrebbe guidato una parte del suo popolo verso Ovest, inseguita da tribù nemiche, aldilà del fiume Comoè, e fondato la Costa d'Avorio.

 

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