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La vita e il tempo di Michael K

Figura emblematica e altamente rappresentativa, Michael K è una delle creazioni più intense e drammatiche della giovane letteratura sudafricana.
Dopo un'infanzia trascorsa in un orfanotrofio, il protagonista vivrà una vita isolata nutrendosi di radici e di insetti.

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Ormai a disagio

Il protagonista, Obi, dopo aver studiato per un lungo periodo all'estero, dovrà confrontarsi nuovamente sia con la vita del suo villaggio che con la realtà urbana di Lagos, senza riuscire a coniugare la tensione tra i due mondi.
Ambientato nella Nigeria degli anni immediatamente precedenti l’indipendenza, il romanzo ritrae il dramma della corruzione e del conflitto tra moralità individuale e responsabilità pubblica.

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Un’arida stagione bianca

La presa di coscienza politica di un insegnante bianco appartenente alla media borghesia nella Johannesburg degli anni settanta, dilaniata dalla rivolta nera e dalla ferocia repressiva della polizia e del regime. Ben Du Toit indaga sulla morte di un suo amico nero “suicidatosi” in carcere, scoprendo un pantano vischioso di menzogne, corruzione e omicidi impuniti. Un intenso e provocatorio romanzo di denuncia.

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Foe

Susan Barton naufraga in un'isola abitata solo da un uomo enigmatico, Cruso, e dal suo servitore, Venerdì. Del loro passato, Susan riesce a sapere poco o nulla. Cruso le rivela solo che Venerdì è incapace di parlare: qualcuno gli ha mozzato la lingua quand'era ancora bambino, condannandolo a un eterno silenzio. Dopo la morte di Cruso, Susan, salvata e riportata in Inghilterra insieme a Venerdì ha un unico desiderio: che uno scrittore, Foe, racconti dell'isola, di lei, di Cruso e, soprattutto, dia voce al silenzio di Venerdì che, giorno dopo giorno, si fa insopportabile.

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Un uomo del popolo

Il protagonista di questo romanzo, il giovane insegnante Odili, deve confrontarsi con il corrotto e ignorante ministro della cultura, Nanga, suo rivale in politica e in amore.
Lo scontro tra esigenze sociali, moralità collettiva e realizzazione individuale riflette tutte le contraddizioni della società nigeriana.

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La prima vita di Adamastor (o sull’origine del Capo delle Tempeste)

In questa originale novella, a raccontarci del primo sbarco degli stranieri sul suolo inviolato della Penisola del Capo è T'kama, capotribù degli Ottentotti e contemporaneo di Vasco de Gama.
A lui, uomo di nobile stirpe e di antica esperienza, tocca il primo avvistamento di una flotta portoghese e l’incontro con la prima donna bianca.

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Deserto

Il diario di Magda, figlia di un agricoltore bianco, nello scenario desolato e inebriante delle solitudini sudafricane.
Il racconto di una follia solitaria, traboccante infelicità, dove è difficile discernere fantasia e realtà.

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Il testamento del sig. Napumoceno Da Silva Araujo

Uno stimato commerciante di Mindelo, città dell'arcipelago di Capo Verde, lascia un testamento in cui racconta la sua vita.
Ne emerge un personaggio singolare, in un racconto che, nell’alternarsi di registri narrativi diversi, corrispondenti a molteplici voci in campo, delinea la vita quotidiana di queste isole e la loro storia.

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La mia vita nel bosco degli spiriti. Il bevitore di vino di palma

Apparso nel 1952 e divenuto subito un’opera di successo, La mia vita nel bosco degli spiriti, scritto in un inglese semplice e intriso di una forte componente di oralità, rivelava al mondo la voce di un continente. E' la storia fantastica di un viaggio nell'aldilà, inconsapevole metafora di una cultura alla ricerca della propria storia. Recuperando il patrimonio della tradizione orale e lasciando affiorare le strutture profonde della lingua yoruba, l’autore racconta la lunga fuga di un bambino, che lo porterà, dopo avventure prodigiose, a un ritorno ai suoi luoghi familiari.

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Viandanti della storia

Ambientato nello stato africano immaginario di Kangania, due anni dopo un colpo di stato militare che voleva spazzare via un governo corrotto, il romanzo segue il filo dei ricordi dei tre protagonisti.
La nuova dittatura si rivela lontana dalla realtà e dai bisogni della gente.
Il messaggio dell’autore esce in questo modo dai confini della Nigeria per diventare universale.

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La polvere dei sogni

Kristien, dopo molti anni di esilio a Londra, torna nella città della sua infanzia per vegliare la nonna che, in punto di morte, è ossessionata dalla paura di non poter trasmettere alla nipote la storia della famiglia e, con essa, del Sudafrica.

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Il maestro di Pietroburgo

In esilio a Dresda, Dostoevskij ritorna a Pietroburgo sotto falsa identità, dopo la morte dai contorni poco chiari del figliastro. Lo scrittore si stabilisce nell'appartamento che era stato di Pavel e ossessivamente, insegue il fantasma del figlio per scoprire che cosa veramente gli sia capitato, indagando negli ambienti rivoluzionari di Nechaev.

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Mayombe

Il romanzo di Pepetela è uno dei migliori esempi di letteratura post-coloniale africana.
Ambientato nella foresta tropicale di Mayombe, che dà il titolo al romanzo, parla dei primi combattenti dell'Mpla e del loro tentativo di coinvolgere i contandini di Cabinda nella lotta armata.
In quel periodo, peró, non esisteva ancora un sentimento nazionale, e in questo sta la sfida e l'impresa di una guerriglia nascente che lotta contro la propria identità, non ancora definita e contro un ambiente naturale permanentemente minaccioso.

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Povero, Baruffona e Malandrino

I protagonisti di questo romanzo, figli di re e di alti dignitari, nascono condannati da un destino avverso, che li accomuna e li perseguita legandoli indissolubilmente.
L’eroe tenta più volte di far perdere le sue tracce e di sfuggire al suo destino, ricostruendosi una nuova vita, ma sempre invano.
Specchio della condizione umana, votata alla sconfitta nonostante i sempre nuovi tentativi di affermazione e lotta.

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Gli interpreti

Scritto nel 1965, ritrae la vita di un gruppo di intellettuali rientrati in Nigeria dopo aver compiuto gli studi all'estero, all'indomani dell'indipendenza.
Nel complesso groviglio delle loro esistenze, delle loro preoccupazioni e occupazioni, si riveleranno incapaci di porsi come “interpreti”, di prendere decisioni e di impegnarsi. L’autore, premio Nobel per la letteratura nel 1986, denuncia la profonda crisi morale che attraversa i regimi nati dalle indipendenze.

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Età di ferro

La lunga lettera di una donna alla figlia lontana, nel Sudafrica degli anni ottanta.
La voce della protagonista, che scopre di essere giunta allo stadio terminale della sua malattia, si confonde con la voce di una terra dilaniata da un male affine, la violenza che permea il suo tessuto sociale e morale.

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Le sette solitudini di Lorsa Lopez

Narratore, poeta e drammaturgo, l'autore è uno degli scrittori più importanti e originali dell'Africa francofona.
A Valencia, ex capitale di un improbabile stato meticcio, Lorsa Lopez uccide la propria moglie nell’indifferenza degli abitanti, sprofondati nell’apatia e nell’insensibilità. Solo a delitto consumato le donne si rivolteranno.

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Stagione di anomia

Riferito al periodo della guerra civile in Nigeria e alla tragedia del Biafra, il romanzo delinea un modello socio-politico utopico, identificato con un piccolo villaggio che cerca di permeare la società di valori positivi, in contrapposizione al sanguinoso e corrotto regime nigeriano.

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