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Un’arida stagione bianca

La presa di coscienza politica di un insegnante bianco appartenente alla media borghesia nella Johannesburg degli anni settanta, dilaniata dalla rivolta nera e dalla ferocia repressiva della polizia e del regime. Ben Du Toit indaga sulla morte di un suo amico nero “suicidatosi” in carcere, scoprendo un pantano vischioso di menzogne, corruzione e omicidi impuniti. Un intenso e provocatorio romanzo di denuncia.

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Foe

Susan Barton naufraga in un'isola abitata solo da un uomo enigmatico, Cruso, e dal suo servitore, Venerdì. Del loro passato, Susan riesce a sapere poco o nulla. Cruso le rivela solo che Venerdì è incapace di parlare: qualcuno gli ha mozzato la lingua quand'era ancora bambino, condannandolo a un eterno silenzio. Dopo la morte di Cruso, Susan, salvata e riportata in Inghilterra insieme a Venerdì ha un unico desiderio: che uno scrittore, Foe, racconti dell'isola, di lei, di Cruso e, soprattutto, dia voce al silenzio di Venerdì che, giorno dopo giorno, si fa insopportabile.

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La prima vita di Adamastor (o sull’origine del Capo delle Tempeste)

In questa originale novella, a raccontarci del primo sbarco degli stranieri sul suolo inviolato della Penisola del Capo è T'kama, capotribù degli Ottentotti e contemporaneo di Vasco de Gama.
A lui, uomo di nobile stirpe e di antica esperienza, tocca il primo avvistamento di una flotta portoghese e l’incontro con la prima donna bianca.

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Deserto

Il diario di Magda, figlia di un agricoltore bianco, nello scenario desolato e inebriante delle solitudini sudafricane.
Il racconto di una follia solitaria, traboccante infelicità, dove è difficile discernere fantasia e realtà.

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La polvere dei sogni

Kristien, dopo molti anni di esilio a Londra, torna nella città della sua infanzia per vegliare la nonna che, in punto di morte, è ossessionata dalla paura di non poter trasmettere alla nipote la storia della famiglia e, con essa, del Sudafrica.

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Il maestro di Pietroburgo

In esilio a Dresda, Dostoevskij ritorna a Pietroburgo sotto falsa identità, dopo la morte dai contorni poco chiari del figliastro. Lo scrittore si stabilisce nell'appartamento che era stato di Pavel e ossessivamente, insegue il fantasma del figlio per scoprire che cosa veramente gli sia capitato, indagando negli ambienti rivoluzionari di Nechaev.

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Età di ferro

La lunga lettera di una donna alla figlia lontana, nel Sudafrica degli anni ottanta.
La voce della protagonista, che scopre di essere giunta allo stadio terminale della sua malattia, si confonde con la voce di una terra dilaniata da un male affine, la violenza che permea il suo tessuto sociale e morale.

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