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Mai più pene né oblio-Quartieri d’inverno

Si aggirano per le strade di questo libro figure in bilica tra farsa e tragedia, sotto una pioggia incessante e torrenziale, in giorni che si dilatano nel tempo, in notti di scontri e di segreti, di amicizie repentine e piccoli eroismi.
Incontriamo in Quartieri d'inverno Andrés Galvan, la "Voce d'oro di Buenos Aires" e Tony Rocha pugile suonato, la faccia triste e il braccio lungo come una pompa da incendio; poi le opposte fazioni di Mai più pene né oblio, don Ignacio, eroe per sbaglio, Cervino e il suo inseparabile aereo Torito, il matto Pelaez.
La scrittura "cinematografica" di Soriano, esatta, tagliente e ricca di humour, racconta la tragedia sudamericana evidenziandone ill carattere ironico e assurdo, oltre che crudele e disumano: il dispostismo umanizzandosi perde credibilità e misurandosi con il più marginale dei contesti sociali si staglia come uno spettro cell'insensatezza e dell'illegittimità.

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Naufragi

Nel 1528 un pugno di spagnoli, scampati a una spedizione nata sotto una cattiva stella, approda sul litorale del Golfo del Messico. Uno di questi è Nuñez Cabeza de Vaca.
Nel corso di otto anni egli guiderà attraverso l'intero continente altri due spagnoli e un moro in un viaggio di inauditi patimenti che si rivelerà, alla fine, un itinerario salvifico. Piegati da una natura inclemente, ridotti dagli indiani a bestie da soma, perverranno alla più totale nudità interiore e scopriranno in sé un nuovo potere, che ci porta a dare pur non avendo più nulla da dare.
Di tutto questo Cabeza de Vaca scrisse una relazione al suo re. Di non facile reperimento.

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La Conquista del Messico

Si tratta della ricostruzione della Conquista del Messico (1517-1521) vista dagli occhi del soldato semplice Bernal Díaz.
Tutto quello che il Conquistatore Hernán Cortés non ha raccontato della lunga marcia verso la capitale, dell’assedio della città e della prigionia dell’Imperatore azteco.

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I colloqui dei dodici

Traduzione dei colloqui che i primi frati francescani inviati in Messico dopo la Conquista tennero con i grandi sacerdoti aztechi.
Il tentativo dei cattolici di far ripudiare agli aztechi l’ antica religione e la loro tagliente risposta: "Tutti noi proviamo uno stesso dolore: essere stati sconfitti, privati del potere e della reale giurisdizione del regno è più che sufficiente. Ma i nostri dei e quanto spetta loro, no, non dovete toglierceli. Preferiamo morire piuttosto che abbandonare il loro culto e la loro adorazione".

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Il labirinto della solitudine

Un ritratto esauriente della società messicana, dai principali avvenimenti storici, alla politica, ai rapporti con i nordamericani, fino a descrivere le tradizioni popolari e il loro rapporto con la morte.
Scritto nel 1950, il libro continua ad essere di fondamentale importanza, non solo per i messicani stessi, ma anche per chi voglia comprendere più a fondo quest’affascinante cultura.

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Io, poeta di Buenos Aires

La vita, le opere, i personaggi di Borges attraverso le sue parole in una raccolta di interviste e colloqui con il grande autore e risalenti a vari periodi della sua creazione artistica. Tratti di particolare intensità riguardano la famiglia, la madre, il suo rapporto con la cecità e quello con la morte. Ma non mancano riflessioni su letteratura e politica e risposte franche sul rapporto, molto discusso e criticato, fra l'autore e la letteratura cilena in occasione della consegna di un premio a Santiago.
Un libro per capire a fondo il poeta e l'uomo Borges.

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La solitudine dell’America Latina. Scritti e interventi

questo volume raccoglie scritti e interviste di García Márquez su temi politici e letterari che hanno sullo sfondo le ferite dell'ingiustizia e dell'oppressione verso i poveri e i senza voce del mondo. Fra questi un posto particolare hanno i popoli dell'America Latina abbandonati alla solitudine.
Il libro contiene un articolo su Hemingway e sul suo incontro con l'autore pubblicato dal "New York Times" e la "Lectio magistralis" pronunciata all'atto di ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1982, dal cui titolo prende il nome questo testo.

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Popol Vuh

Conosciuto da molti come la “bibbia Maya”, questo volume raccoglie i miti, le leggende e la storia antica di una delle civiltà più fiorenti della Mesoamerica per-colombiana.
I documenti in esso contenuti, sono stati raccolti dai rappresentanti dei vari ordini religiosi che si sono recati in America subito dopo la Conquista.

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Libro di Chilam Balam di Cuhmayel

Cronache maya dello Yucatán raccolte dopo la Conquista in dodici quaderni. Il volume contiene testi di carattere religioso, cronologico e profetico, e costituisce una delle fonti più sicure per chi volesse approfondire la conoscenza di una delle principali civiltà esistenti in America prima dell’arrivo degli europei.

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Breve relazione sulla distruzione delle Indie

Questa è la relazione richiesta dall'imperatore di Spagna Carlo V, dopo le ampie esposizioni orali fatte dal domenicano Bartolomé De Las Casas, sulle distruzioni operate dalle armate spagnole nelle Indie (Antille, Messico, Guatemala, Venezuela, Florida, Rio della Plata).
"Io ho deciso, per non essere reo, tacendo, di mettere a stampa..." le ingiustizie e le devastazioni, le rovine e le distruzioni... le opere inique, tiranniche, condannate... esecrabili e abominevoli fatte dagli spagnoli alle genti delle Indie "pacifiche, umili e mansuete".
La denuncia più dura e documentata della conquista delle Americhe scritta nel 1542 e tuttora considerata uno dei libri classici per conoscere il massacro dei popoli indios.

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Le ore nude

Rosa Ambrosio, famosa attrice, beve e monologa nel suo vasto e disordinato appartamento. Dionisia, la serva di colore, la ascolta e la accudisce con proverbiale pazienza. Suo marito Gregorio, è un intellettuale seducente e ambiguo, che getta regolarmente nel cestino i suoi scritti e muore misteriosamente, forse suicida. Unico testimone del fatto è Raul, il gatto, che pensa ma non parla, innamorato, come ogni gatto, della sua padrona.

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Don Casmurro

Con uno stile confidenziale, venato d'ironia e di una sottile malinconia, il protagonista, Bento Santiago, racconta al lettore la propria avventura umana segnata, sin dall’adolescenza, dall'amore per Capitu e dalla gelosia, il presunto tradimento di lei con il suo miglior amico, il progressivo rinchiudersi in un'esistenza cupa e isolata dal mondo, popolata di ricordi e di fantasmi.
Una storia tutt’altro che sentimentale, sulla cui versione Machado ci induce a sospettare, facendoci diventare interpreti e giudici di una personalità che cela dentro di sé una forma di delirio.

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Due fratelli

Yaqub e Omar sono due fratelli gemelli identici, nati in una famiglia libanese immigrata in Brasile nella prima metà del Novecento.
Tra tutti i figli, la madre Zana predilige in modo ossessivo Omar, al punto da isolarlo e renderlo dipendente da lei. Dopo un'adolescenza di lotta con il fratello, Yaqub va a vivere in Libano da alcuni parenti e si distacca dalla famiglia.
Tornato in Brasile, a San Paolo, diventa un uomo di successo, mentre Omar, roso dall'invidia, non riesce a emanciparsi dal nucleo familiare e sceglie l'alcol, innescando l'esplosione di rancori, relazioni incestuose e conflitti irrisolti che decreterà il lento declino della famiglia.
Immersa nel calore soffocante dell'Amazzonia, grande protagonista è la città di Manaus.

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Memorie dall’aldilà

Brás Cubas, il protagonista di questo romanzo, narra le sue memorie postume, rivolgendosi al lettore in prima persona e specificando fin dall’inizio la sua condizione di «defunto autore».
In quest’opera non è, però, tanto la trama che conta, quanto il tratteggio psicologico dei personaggi. La vita di Brás Cubas, dopo il mancato matrimonio con Virgília, della quale diverrà però l’amante, si snoda in modo routinario. Anche gli eventi positivi che accadono nella parte finale della sua grigia esistenza sono effimeri: eletto deputato, perde poco dopo il seggio, su consiglio dell’amico Quincas Borba, scrive per un giornale, che però ha vita breve, crea un farmaco contro l’ipocondria, ma essendo malato non può uscire di casa e quindi non riesce a brevettarlo. La morte sanzionerà, quindi, una vita senza qualità.
Attualmente fuori catalogo.

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La zia Julia e lo scribacchino

Narra la vicenda o meglio la carriera, di Pedro Camacho, fecondissimo produttore boliviano d'intrecci (lo chiamano anche Balzac creolo) che, chiuso in una mefitica stanzetta, sforna trame melodrammatiche e truculente per un programma di feuilleton di Radio Lima. Tutti attendono con impazienza le puntate della sua fantasia, ma improvvisamente le differenti trame di appendice prendono a confondersi tra loro. Camacho è impazzito e sarà degradato a galoppino d'una rivista di sicuro fallimento.
D'altro lato, ecco invece la storia di Mario, giovane aspirante scrittore attratto da questa curiosa macchina dell'immaginario che ci racconta una sua complicata storia: s'innamora di una zia vedova e più matura che finirà per sposare.

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Chi ha uccio Palomino Molero?

Una morte scomoda mette in moto una spirale di inquietanti interrogativi nel Perù degli anni Cinquanta. La vittima è Palomino Molero, un giovane aviere trovato senza vita e con i segni evidenti di atroci torture. Un caso come molti nel clima di incertezza politica e sociale di quegli anni. Per molti un caso da archiviare senza strepito, un "incidente" senza importanza né conseguenze.
Decisi a far luce sull'omicidio, il tenente Silva e il suo aiutante Lituma ricostruiscono i brandelli di una impossibile storia d'amore tra la vittima e la figlia di un colonnello in un mondo in cui dominano reticenze e contraddizioni, e dove il potere e la corruzione riescono a trasformare la verità in tante verità diverse.

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I cuccioli-I capi

Tutto ruota attorno a un episodio drammatico letto su un giornale, protagonisti un bambino e un cane. Le conseguenze saranno terribili, e il bambino porterà il loro pesante fardello anche nella vita adulta.
Ai "Cuccioli" segue "I capi", una raccolta di racconti del 1959 che si pone come punto di partenza di una ricerca che si concretizzerà più avanti ne "La città e i cani" e "Conversazioni nella Catedral". Racconti in cui sono presenti molti dei "luoghi" dell'autore: gli studenti, la politica, gli spazi urbani delle città, tra poveri sibborghi e quartieri della borghesia, l'interno del Paese, la miseria.

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I quaderni di don Rigoberto

Un padre dall'immaginazione troppo fervida, un figlio diabolicamente angelico, una matrigna dalla sensualità irresistibile sono i protagonisti di questo romanzo di raffinato erotismo. Rigoberto, il padre, è un uomo di successo, appassionato d'arte e di letteratura.
Eppure qualcosa lo tormenta, qualcosa lo spinge, nelle notti insonni, a frugare tra i numerosi quaderni dove per anni ha annotato emozioni, sentimenti, riflessioni. E' la nostalgia per Lucrecia, la seconda moglie che ha condiviso con lui dieci anni di notti appassionate e inventive. E mentre don Rigoberto soffre da solo, Lucrecia è relegata nel suo appartamento vittima di un simmetrico rimpianto per l'ex marito.
Che cosa ha potuto separare dunque due persone che si amano così tanto?

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Conversazione nella Catedral

Santiago Zavala, giovane giornalista della «Cronica» che tutti chiamano Zavalita, torna a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: le hanno strappato di mano il cagnolino Batuque. Zavala lo va a riprendere al canile, e il destino gli fa ritrovare, tra i dipendenti di quel luogo che sembra piuttosto un macello, Ambrosio, per molti anni autista di famiglia.
Insieme vanno a bere una birra a «La Catedral», sordido locale di periferia, a dal loro dialogo viene fuori il romanzo di una città, e dei suoi deliri: storie di vinti e di illusi, di militari a caccia di potere, di politici, giornalisti, prostitute, delle loro sconfitte, ma anche di rari momenti di quiete.
Destini personali che insieme restituiscono un'immagine globale della società di Lima, ma anche peruviana, e latinoamericana, negli anni cinquanta e sessanta.

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