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Il cammino di Santiago

Nel suo primo romanzo Coelho accompagna il lettore nel viaggio di Paulo, il narratore, lungo il sentiero che conduce a Santiago de Compostela. Un percorso che Paulo deve affrontare per diventare il Maestro Ram e conquistare la spada che lo trasformerà in Guerriero della Luce. Con lui c'è la sua guida spirituale, il misterioso ed eigmatico Petrus.
Settecento chilometri in tre mesi, durante i quali Paulo imparerà a riconoscere i suoi demoni personali e a sconfiggerli.

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La passione secondo G. H.

Un mattino simile a molti altri G.H., una donna sicura della propria identità e delle proprie scelte, entra in una stanza per mettere ordine. Un evento, insignificante ma terribile e disgustoso, incrinerà la quotidianità e il fluire tranquillo del tempo.

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Il diavolo e la signorina Prym

Chi è il misterioso Straniero che un giorno arriva a turbare la tranquillità del piccolo paese di Viscos, duecentoottantuno abitanti in prevalenza anziani? E perché la vecchia Berta lo vede camminare "insieme al Diavolo"? Quale terribile proposta, in grado di spingere gli abitanti di Viscos al delitto, lo Straniero porta con sé? E perché la giovane Chantal, unica depositaria del suo segreto, non riesce più a dormire e ha il terrore di raccontare la verità ai suoi concittadini?

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Gabriella garofano e cannella

Gabriella dal profumo di garofano e dal colore di cannella, mulatta sinuosa che non cammina ma balla, che non parla ma canta, è arrivata con tanti altri emigranti dall'interno del sertão sul litorale, per non morire di fame. È arrivata a piedi, danzando sulla terra riarsa fino a Ilhéus per la gioia e la dannazione dell'arabo Nacib.

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Veronika decide di morire

Veronika, pur avendo una vita normale, non è felice. Ecco perché decide di morire, ingerendo una dose eccessiva di sonniferi. Ma il tentativo fallisce, e Veronika viene internata in una clinica psichiatrica dove il suo cuore ammalato conosce una realtà di cui non sospettava l'esistenza.
Paulo Coelho scrive una profonda riflessione sul tema della normalità e della diversità, trasformando il dramma dell'infelicità nella pienezza dell'accettazione della vita e della sua bellezza.

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Il paese del carnevale

Fra l'azzurro del cielo e il verde del mare scivola la nave verde-gialla (ha i colori nazionali!) che riporta in Brasile Paulo Rigger. Giovane, ricco, pieno di baldanza, ha alle spalle l'Europa, i caffè parigini, le battute intelligenti: tutti i vizi e le virtù dei nostri intellettuali. Davanti c'è un Brasile che samba e che canta, che affoga tra miseria, corruzione e rivoluzione, e aspetta sempre fiducioso di diventare "il primo paese del mondo".

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Sagarana

Libro d'esordio di Guimaraes Rosa, include racconti che erano stati scritti nel 1936.
Il titolo, misteriso e suggestivo - un neologismo che unisce la parola "saga", evocatrice dell'epica nordica, al colletivo tupi "rana" - annuncia un nuovo tipo di letteratura, localissima e universale, enigmatica e tutta giocata sul mezzo linguistico. Sono nove racconti, ambientati nelle Minas Gerais, che costituiscono i singoli capitoli di un grande ciclo rusticano: ciascuno per conto proprio, essi designano un colorito tassello del grande affresco del sertao.

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Undici minuti

"Undici minuti" racconta la storia di Maria, una giovane ragazza brasiliana che, seguendo il miraggio di una vita più facile, si trasferisce da Rio de Janeiro in Europa, a Ginevra. Qui, dopo il tentativo di lavorare come modella, comincia a esercitare la prostituzione e, dagli incontri con i suoi clienti, sviluppa la sua particolare conoscenza del mondo.
Gli undici minuti del titolo, il limitato arco di tempo che Maria dedica a ciascun uomo, diventano quindi lo strumento attraverso il quale la ragazza entra in contatto con l'anima degli sconosciuti che incontra. E sarà proprio uno di questi uomini, il pittore Ralf Hart, ad aprirle le porte di una nuova consapevolezza.

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Macunaíma

Nella foresta vergine brasiliana, in un mondo ancora prodigioso, dove uomini e animali si parlano e si trasformano gli uni negli altri, dove i grandi morti diventano astri e costellazioni, nasce Macunaíma, «l’eroe senza nessun carattere», essere dai grandi poteri e dai grandi vizi, pigro, lussurioso e violento, come la sua terra.
Ancora bambino, Macunaíma si dedica a formidabili imprese erotiche, combatte, inganna, si trasforma, gioca e se la spassa fra i suoi compagni mitologici. Ma alla morte del suo grande amore, Ci, la regina delle foreste vergini, Macunaíma sceglierà di andare per il mondo.
E così lo vediamo comparire a San Paolo e Rio de Janeiro, scontrarsi con l’altra magia, quella della civiltà moderna.
Dopo estenuanti avventure, dove de Andrade fa trasparire un'acuta satira del Brasile contemporaneo, Macunaíma vince, ma al ritorno nella foresta, la trova spopolata. Di fronte alla visione di una civiltà che scompare, Macunaíma morirà, sarà trasformato in una stella e continuerà la sua vita nel cielo.

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Dona Flor e i suoi due mariti

Dona Flor e i suoi due mariti è uno dei capolavori di Jorge Amado: la ricchezza verbale, la perfetta architettura narrativa, lo humour e il contagioso amore per la vita sono quelli dei grandi classici della narrativa sudamericana. Nella moltitudine dei personaggi, nel delicato mormorare delle comari, nelle inquietudini di Flor, inseguita dal desiderio, la miseria e la grandezza degli abitanti di Bahia hanno la loro celebrazione.
Il romanzo ruota attorno alla vedovanza di dona Flor e al suo lutto stretto, vissuto nel ricordo di Vadinho, delle loro ambizioni, del fidanzamento e dello sposalizio. Coglie l’intimità della giovane vedova, il suo riserbo, le sue notti insonni e la sua insoddisfazione.

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Teresa Batista stanca di guerra

Un romanzo popolare, una saga che Amado immagina di aver raccolto qua e là dalla bocca della gente che ha veramente conosciuto la ragazza Teresa, simbolo della forza misteriosa che appartiene solo alle donne. Vita e miracoli di Teresa Batista venduta tredicenne dai parenti a un turpe orco stupratore, giustiziera del suo tiranno, prostituta capace di ridiventar vergine a ogni nuovo amore, sambista inarrivabile, irriducibile debellatrice del diavolo nero, indomita sindacalista dei bordelli, generosa animatrice di ogni rivolta contro l'ingiustizia terrena; santa, probabilmente figlia della divinità guerriera Iansã, o addirittura, Iansã stessa, eternata con divertimento e golosità inesauribili dal piú popolare narratore brasiliano.

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Grande Sertão

"Il sertão di Guimarães Rosa è uno spazio magico percorso nell'intrico dei suoi sentieri da santoni e banditi, popolato di mandrie e di piccoli uomini dai nomi altisonanti come di eroi di saghe remote.
Vittima, forse, di un inconcluso patto col maligno, il vecchio bandito-jagunço Riobaldo porta nel sertão del cuore, il rimorso di un peccato originale che lo precede” (Luciana Stegagno Picchio)

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Dov’è finita Dulce Veiga?

Costruito come un giallo, il romanzo si svolge nell’arco di una settimana ed è una discesa negli inferi delle megalopoli contemporanee dove, come all’interno di un immenso televisore, la vita si mescola a brani musicali, spezzoni di film, personaggi di soap-opera in una danza folle e macabra, a caccia di una possibile catarsi.

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