Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Lei, che sono io

Clementina Sandra Ammendola, che sono io, è una che viaggia molto. Sandra è nata a Florida, un paese della provincia di Buenos Aires... Clementina Sandra ha il padre italiano, un emigrato calabrese arrivato in Argentina negli anni '50; e la madre argentina, di origine spagnola e italiana.
Come in tutti i "Mappamondi", il racconto in doppia lingua di un incontro tra due diverse culture: quella argentina e quella italiana.
Alla fine del volume, leggende, indovinelli, ricette e giochi con le "Mappapagine" piene di indirizzi utili.
Libro per ragazzi.

Leggi di più...

Santa Maria dei fiori neri

Dicembre 1907. Un’impressionante carovana sta attraversando il deserto a nord del Cile, diretta a Iquique. Sono i «fiori neri» della pampa, come canta il poeta cieco che li accompagna. È il popolo delle miniere di salnitro, uomini, donne, vecchi e bambini decisi a percorrere ottanta chilometri sotto un sole spietato pur di far sentire la propria voce alle autorità. Dopo anni di soprusi, chiedono semplicemente un salario equo, assistenza medica, più sicurezza sul lavoro (uno fra i più duri e pericolosi al mondo). Ma la protesta è destinata a trasformarsi in una discesa agli inferi:mentre a Iquique continuano ad arrivare treni carichi di scioperanti, nuovi contingenti militari si riversano nel porto, e i canti degli operai vengono a poco a poco sovrastati dal passo ritmato dei soldati in pattuglia. Nel coro di voci cui è affidata la memoria di una delle pagine più cruente della storia latinoamericana si distinguono alcuni ritratti unici e autentici, personaggi che quell’avventura epica unirà per sempre, nella vita o nella morte(...)

Leggi di più...

La vampata

Con questo volume Scorza conclude il ciclo andino iniziato con "Rulli di tamburo per Rancas" riannodando tutti i fili che hanno alimentato l'affresco della lotta dei contadini peruviani per riconquistare le loro terre ai grandi proprietari terrieri. I protagonisti della leggendaria vicenda e l'ambiente carico di tradizioni del Perú sono gli stessi delle opere precedenti, ma a questi si aggiunge la figura dell'avvocato Ledesma, un personaggio storico, che dà il suo contributo alla rivoluzione contadina difendendo i diritti della popolazione più povera.

Leggi di più...

Lasciamo che parli il vento

Onetti inventa la città immaginaria di Santa Maria, situata in un luogo tra l'Argentina e l'Uruguay. In essa si muovono i personaggi, perdenti in partenza, ma che fingono di non rendersene conto. Una saga di frustrazioni, di ricerca di senso, in un mondo che è sordo a ogni richiamo di valori.

Attualmente il libro non è in commercio.

Leggi di più...

La città e i cani

Per lo scrittore peruviano, il momento della crisi avvenne quando il padre, che osteggiava violentemente la sua passione letteraria, decise di affidarlo a un istituto gestito da militari, famoso per la sua durezza: il Collegio Leoncio Prado, a Lima. Racconterà Vargas Llosa: "Per me fu come scoprire l'inferno, ma fu lì che cominciai a scrivere. Fui costretto a coltivare la mia passione in segreto: ma fu per me come uno sfogo alla rivolta che nutrivo contro il Leoncio Prado".
In questo romanzo, che vuole essere una metafora della violenza contemporanea, l'autore torna alla dolorosa esperienza nel collegio.

Leggi di più...

Pantaleón e le visitatrici

Dalle guarnigioni sparse nella giungla amazzonica, affogata nella sua umida e sensuale calura, giunge un grido d'allarme: la truppa si abbandona allo stupro.
Gli alti comandi decidono di rimediare istituendo un servizio di "soddisfazione della carne": le visitatrici, discrete presenze finanziate dall'esercito. Il capitano Pantaleon, scrupoloso esecutore di ordini, è incaricato della missione. E il servizio delle visitatrici diventa il congegno più efficiente di tutto l'esercito peruviano. Edizione con un saggio dell'autore.

Leggi di più...

Mi chiamo Rigoberta Menchú

È il racconto di una indigena Quiché (una delle più importanti etnie indigene esistenti in Guatemala) che nel 1992 ha avuto il Nobel per la pace.
Ma è anche la testimonianza della storia del Guatemala e della crescente richiesta di libertà per i popoli indigeni.

Leggi di più...

Il signor Presidente

Opera unica per stile e contenuti, un modello insuperato nella tradizione latinoamericana dei romanzi incentrati sulla figura del dittatore.
Quando nel 1946 fu pubblicato "Il Signor Presidente", Miguel Ángel Asturias era già uno scrittore e un poeta ampiamente apprezzato, non solo nel suo paese ma anche in Europa.
Il romanzo, che descrive le corruzioni, gli intrighi del potere e la miseria in cui un dittatore senza scrupoli costringeva a vivere il suo popolo, è stato scritto durante il soggiorno dello scrittore a Parigi.
A causa delle implicazioni politiche, Asturias non poté portare il libro con sé, quando ritornò nel 1933 in Guatemala, dove c'era al potere il dittatore Jorge Ubico.
La versione originale fu quindi pubblicata solo dopo tredici anni.

Le Edizioni Fahrenheit 451 pubblicano oggi in veste integrale questo capolavoro letterario, per restituire ai lettori un’opera unica per stile e contenuti, che a tanti anni di distanza si conferma un modello insuperato nella tradizione latinoamericana dei romanzi incentrati sulla figura del dittatore.

Leggi di più...

Strappami la vita

Nel Messico post-rivoluzionario scorre la vita di Catalina, sposata giovanissima con un generale più anziano e relegata nel ruolo di moglie, madre e perfetta padrona di casa.
Finché sulle note di un tango famoso, "Strappami la vita", irrompe nella sua vita la passione fatale.
Romanzo d’amore e politico, trascinante come la musica da cui prende il titolo.

Leggi di più...

La morte di Artemio Cruz

Artemio Cruz è l'uomo della rivoluzione che conquista il potere e, invece di adoperarlo a fini liberatori, lo usa per opprimere e soppraffare; l'idealista che diventa profittatore. Ora è sul letto di morte, tra il lezzo del sudore e l'afrore dei medicinali, i bisbigli della moglie e della figlia, le insistenze del prete, le trame dei suoi seguaci. Ripensa alla sua esistenza tumultuosa, progetta quello che avrebbe potuto essere, soffre la sua agonia. E intorno a lui si affollano i fantasmi delle donne che ha amato, i compagni sacrificati, Villa, Zapata...

Leggi di più...

Le battaglie nel deserto

Una città, Città del Messico negli ultimi anni quaranta, soffocata dalla corruzione del governo e inondata dalla cultura popolare e dai costumi di vita nordamericani, e un bambino, Carlitos, che si innamora perdutamente della madre di un suo compagno.

Leggi di più...

Io il Supremo

La confessione del Dittatore, fatta a se stesso, al suo segretario e al suo cane.
Dopo la pubblicazione di questo libro l’autore ha dovuto lasciare il Paraguay.
Fuori catalogo.

Leggi di più...

Pedro Páramo

Nel villaggio di Comala un vivo si unisce ai morti che, tormentati dal ricordo della vita precedente, divorati dai sensi di colpa, scontano il loro inferno.
In un mondo sospeso tra sogno e realtà, come nell’inferno dantesco, i morti e i vivi condividono uno spazio ambiguo che appartiene a entrambi.

Leggi di più...

Editore:Einaudi

Anno:2004

Autore:Juan Rulfo

Pubblicato in Juan Rulfo Etichettato sotto

Il mondo è grande e alieno

La serena vita di una comunità indigena viene sconvolta dall'avidità di un proprietario terriero bianco, appoggiato da clero, esercito e burocrazia che con la forza e con l'inganno s'impadronisce del villaggio.
Grande romanzo “indigenista”: gli indios lottano per difendere le proprie terre ma anche la loro dignità e la loro concezione della vita.
Il libro è attualmente fuori catalogo.

Leggi di più...

Dolce come il cioccolato

La vita di Tita e Pablo che, pur amandosi non possono sposarsi, è cadenzata dalle squisite ricette preparate da Tita.
Con grazia e allegria femminili viene raccontata una indimenticabile storia d’amore in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento.

Leggi di più...

I fiumi profondi

Il romanzo nasce dall'esperienza autobiografica di Arguedas, figlio di un avvocato di provincia, che per anni vagabonda da un paese all'altro delle Ande, senza riuscire mai a stare in un posto tanto da affezionarsi, costretto ogni volta a partire. Mentre il padre si trova in carcere, il bambino viene allevato dalle vecchie "mamme" di una comunità india.
Queste due esperienze, il contatto con la natura e l'essere cresciuto in un mondo arcaico, puro e forte, hanno marcato indelebilmente il suo carattere. Quando viene messo in collegio vivrà nel ricordo dei suoi amici indios e degli austeri paesaggi che gli erano entrati nel sangue. E quando nel paese scoppierà la rivolta, sentirà in quegli sconvolgimenti il segno di un destino superiore.

Leggi di più...

Veloce come il desiderio

Invece di nascere tra le lacrime, Jubilo venne al mondo tra le risate: quelle di sua madre, che anticiparono il parto, le sue e quelle di tutti i parenti.
Ormai è cieco e malato, comunica con gli amici solo attraverso un vecchio telegrafo collegato a un computer che decifra i suoi messaggi. Intrecciando presente e passato, la figlia Lluvia ripercorre le tappe più importanti della sua meravigliosa esistenza: la lingua maya che gli aveva insegnato la vecchia nonna, la capacità di intuire il pensiero degli altri e di interpretare ogni minima vibrazione dell'universo. E soprattutto la grande passione per Lucha, la donna a cui restò legato per tutta la vita da un amore intenso ma travagliato.

Leggi di più...

Niente da fare, Monsieur Baruch

A fare da sfondo a questi racconti è uno scenario urbano popolato da esistenze allo sbando: il piccolo spacciatore di droga, il vecchio inquilino suicida, il matto segregato in soffitta.
Una solitudine intima, desolata, invalicabile pervade questo mondo al margine del tempo e della storia.
Con appassionato fervore lo sguardo di Ribeyro scruta i suoi personaggi, nati 'un giorno che Dio era malato'.
Attualmente il libro è fuori catalogo.

Leggi di più...

Rulli di tamburo per Rancas

Al centro delle vicende è la ricostruzione di un fatto realmente accaduto: lo scontro tra campesinos e latifondisti avvenuto a Rancas negli anni cinquanta.
Scorza usa un linguaggio in cui si fondono mirabilmente poesia e ironia, immaginazione e sdegno.
Uno dei più grandi romanzi “indigenisti”.

Leggi di più...