Città del Capo. Venti anni fa Thobela uccideva per la libertà, il suo nome in codice era Umzingeli, cacciatore. Era il leader della lotta armata contro l'Apartheid, il migliore del suo campo, il combattente più temuto dai suoi nemici. Ma poi un giorno tutto cambia: nella nuova costituzione bianchi e neri hanno gli stessi diritti. Thobela chiude con la violenza e si rifà una vita insieme alla donna che ama e a suo figlio. Il passato sembra dimenticato, quando un suo vecchio compagno di lotta viene rapito.
Sud Africa
Benvenuti a Hillbrow
Primo e ultimo libro scritto da Phaswane Mpe, Benvenuti a Hillbrow è un viaggio sconvolgente attraverso le strade di Hillbrow, quartiere multirazziale di Johannesburg e microcosmo di tutto quanto v’è di contraddittorio, affascinante e doloroso nell’anima sudafricana del post-apartheid. È a Hillbrow che si intrecciano le storie di migranti provenienti dal resto del Sudafrica e da altri Paesi africani; la città è non solo l’aguzzino dei suoi spesso poveri abitanti, ma anche la generosa produttrice di un continuo spettacolo di vita offerto dal tessuto urbano sempre mutevole.
Il saccheggio
I dieci racconti che compongono la raccolta sono una sintesi perfetta del percorso narrativo, politico ed esistenziale di Nadine Gordimer, una donna che ha avuto una profonda influenza sul proprio paese. L'eredità coloniale, il rapporto fra razze diverse, le ingiustizie sociali, le relazioni umane, l'amore nelle sue molteplici sfaccettature, la morte e l'aldilà sono i temi che affronta con uno sguardo aperto, interrogativo, a tratti ironico sulla natura della vita umana.
L’impostore
Non è facile cambiare vita intorno ai quarant'anni, ma Adam Napier ha deciso di provarci. E in fondo non ha molta scelta. La sua crisi è evidente, il fallimento pure. Dopo aver perso improvvisamente il lavoro e - per via dell'impossibilità di pagare le rate alla banca - anche la casa di Johannesburg, si ritrova prima a Città del Capo, ospite irrequieto e depresso del fratello Gavin, e poi in un paesino del Karoo, all'incirca a otto ore di strada dalla capitale, con l'intenzione di ritirarsi dal mondo per mettere a frutto il suo inattuale talento poetico.
I ladri dagli occhi verdi
Questa è la storia di Firoze Peer, filosofo dilettante, e del suo gemello Ashraf, falsario di professione. Cresciuti a Johannesburg con una madre letterata e cleptomane e un padre truffatore, i due ladri dagli occhi verdi percorreranno il globo tra incredibili avventure. Da un geniale furto a Sun City a un selvaggio inseguimento lungo i confini del Pakistan, dalla consegna di passaporti contraffatti a un gruppo di terroristi coinvolti negli attentati dell’11 settembre fino a un’assurda apparizione alla Casa Bianca, intrighi e inganni si succedono senza sosta.
Disponibile in formato E-book
L’infanzia di Gesù
Un uomo adulto, quasi anziano, e un bambino sbarcano a Novilla. Novilla non è la loro città, lo spagnolo non è la loro lingua: ma come tutti gli abitanti della città, con cui condividono il misterioso destino, vi sono giunti dopo un viaggio in mare e non conservano nessun ricordo delle loro vite precedenti. Non sanno da dove vengono, a chi erano legati, quale evento catastrofico li ha condotti fin lí come profughi; non lo sanno e sembra che nemmeno abbia piú importanza.
Bafana Bafana. Una storia di calcio, di magia e di Mandela
In un polveroso villaggio del Sudafrica circondato dalla giungla vive Pelé, 11 anni e un nome bizzarro, scelto dal padre in onore del leggendario campione di calcio brasiliano, maestro della rovesciata. Anche il piccolo Pelé è un patito del calcio, ma quant’è dura fare goal correndo dietro a una vecchia pallina da tennis, con i cani del villaggio alle calcagna… La cosa più bella del mondo per Pelé è starsene seduto fuori dalla capanna accanto al nonno, davanti al televisore alimentato dalla batteria di una vecchia macchina, a guardare le prodezze dei Bafana Bafana, i ragazzi della nazionale sudafricana.
Scrivere è vivere. Scritti e interviste
Il titolo di questo libro è l'essenza della "Lectio magistralis" pronunciata dall'autrice all'atto del conferimento del premio Nobel per la Letteratura nel 1991 e che viene qui riprodotta integralmente, assieme ad altri scritti e interviste. Da questi testi emerge la natura e il carattere della scrittrice che scrive della vita e per la vita dell'uomo e dei suoi diritti inalienabili. Un libro che fa toccare con mano la forza della scrittura che non si ferma davanti al razzismo e all'autoritarismo.
Storia di mio figlio
Uno studente, marinando la scuola, si imbatte nel proprio padre, verso il quale nutre un grande rispetto, mentre sta uscendo da un cinema con una donna. Un contrattempo comune: ma suo padre non è un uomo comune e la famiglia minacciata dalla relazione non è una famiglia comune. È la storia d'amore tra un uomo e due donne, tra padre e figlio, tra una famiglia e qualcosa di ancora più esigente: l'amore per la libertà.
Tempi da raccontare. Scrivere e vivere
Nadine Gordimer non è solo una artista e scrittrice, ma anche una donna che si è sempre spesa per le cause della giustizia. Se scrivere e vivere restano per lei due esperienze indissolubilmente legate, né l'una né l'altra possono prescindere dall'impegno etico e dall'assunzione di responsabilità. Nella sua vita si riconosce lo spirito autentico dello scrittore che parla e agisce in prima persona in nome della giustizia, denunciandone le violazioni ovunque esse si manifestino nel mondo. In questa raccolta, che comprende saggi, articoli, conferenze che spaziano nell'arco di mezzo secolo, da metà degli anni cinquanta a metà dei duemila, se ne dà una ricca testimonianza.
Racconti di una vita
Diciassette storie scritte tra il 1952 e il 2007, cinque decadi di racconti inediti in Italia, dove Nadine Gordimer dimostra ancora una volta l'uso sontuoso che fa della lingua e la sua capacità di guardare alla politica, alla sessualità e alla razza senza accondiscendenza e con immensa compassione. Che scriva di amanti, genitori e bambini o coppie sposate, Gordimer disegna la geografia delle relazioni umane con un acume psicologico affilatissimo e mancanza di sentimentalismo. Il suo essere radicata, a un momento politico, un luogo e una fede, non ha mai nuociuto al suo talento di artista: al contrario la sua scrittura si mette al servizio dell'umanità e diventa un memento potente dell'agonia vissuta in Sudafrica e un estremo tentativo d'intervento umano fra due fazioni di una società che sembra disperatamente divisa.
Nessuno al mio fianco
In Sudafrica, poco prima delle elezioni che hanno portato Nelson Mandela al potere, due coppie fanno i conti con la realtà sociale e politica del paese. Da un lato ci sono gli Stark: Vera e Bennet, i bianchi. Lui rinuncia alle proprie attività artistiche per la famiglia, lei invece intraprende la professione di avvocato che, costringendola ad affrontare problematiche a lei sconosciute, le cambierà la vita. Dall'altro lato scorre l'esistenza parallela dei Maqoma: Sibongile e Didymus, militanti neri tornati in patria dopo anni di esilio a seguito dei grandi rivolgimenti politici.
Ora o mai più
Sudafrica del dopo apartheid. Jabu e Steve hanno vissuto in prima linea la Lotta al vecchio regime, pagando con il carcere e la clandestinità un impegno politico che è un imperativo morale. Lei nera, zulu, cresciuta in un villaggio tribale, lui bianco di famiglia benestante, Jabu e Steve abbracciano la differenza e si sposano quando ancora i matrimoni misti sono illegali. Ma come riconciliare l'esperienza di una normalità prima impensabile con la realtà di una giovanissima democrazia afflitta da povertà, violenza, tensioni sociali e già inquinata da corruzione, scandali e giochi di potere?
In una stanza sconosciuta
In questo romanzo un giovane viaggiatore solitario attraversa l'Africa occidentale, la Svizzera, la Grecia e l'India. Senza cognizione precisa di cosa stia cercando e riluttante all'idea di tornare a casa, segue i sentieri dei viaggiatori che incontra sul suo cammino. Trattato da amante, accompagnatore, guardiano, ogni nuovo incontro – con uno straniero enigmatico, un gruppo di indolenti vagabondi, una donna sul baratro – lo porta a confrontarsi sempre più a fondo con la sua identità. Attraversando lande pacifiche e frenetici incroci di confini, ogni nuova direzione è permeata di profondi lutti mentre il protagonista viene sospinto verso una tragica conclusione.
Estate artica
Estate artica è la storia romanzata di uno dei maggiori scrittori britannici, E.M. Forster, l’autore di capolavori quali Passaggio in India, Maurice, Camera con vista. Forster, omosessuale in un’Inghilterra puritana, tentò per tutta la vita di sfuggire all’opprimente ambiente della provincia inglese e fu un grandissimo viaggiatore.
Io, Nelson Mandela. Conversazioni con me stesso
Un viaggio intimo che spazia dalle prime agitazioni della sua coscienza politica al galvanizzante ruolo svolto sul palcoscenico mondiale, questo libro offre la rara possibilità di trascorrere del tempo con l’uomo Nelson Mandela, ascoltando in presa diretta la sua voce: schietta, limpida, privata.
In piena luce
Marion Campbell, giovane sudafricana bianca, è proprietaria di una piccola agenzia di viaggi a Cape Town. Donna schiva e riservata, conduce una vita agiata, ha una bella casa con vista sull'oceano, gira in Mercedes, non ha legami affettivi importanti e, soprattutto, è totalmente indifferente a quelle "sciocchezze sulla razza" che hanno segnato il suo Paese.
Ai figli dei miei figli
Scritta in forma di lettera indirizzata ai nipoti da parte di una nonna, in questa autobiografia la scrittrice sudafricana Sindiwe Magona racconta i suoi primi ventitré anni nel Sud Africa dell'apartheid. Magona ricorda gli anni felici dell'infanzia e quelli sempre più difficili della adolescenza e della giovinezza, segnati dal progressivo inasprirsi di leggi che restringono e condizionano la vita degli africani.
Push-Push ed altre storie
Dai temi della segregazione razziale, in cui si trovano risvolti di attualità anche nel mondo occidentale si pensi alle questioni sollevate dalle rivolte delle periferie ad altri che prendono spunto dalla tradizione xhosa, l'autrice conduce a scoprire realtà più o meno note senza mai far dimenticare che il principale scopo della sua scrittura è quello della riflessione sulla condizione di uomini e donne spesso dimenticati, ma non per questo assenti dalle vicende della Storia.
Alcuni dei miei migliori amici sono bianchi
Ignorando il politicamente corretto un trentacinquenne nero della classe media, cresciuto quando ancora c'era l'apartheid, l'autore ci intrattiene con le sue idee sulla società sudafricana contemporanea. Senza falsi pudori il protagonista varca di continuo le frontiere razziali e passa al microscopio lo strano miscuglio di popoli e culture che i sudafricani chiamano casa: dall'educazione dei figli ai taxi collettivi, dal rapporto uomo-donna all'idea di democrazia, dalla politica alla criminalità urbana.