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Chi di noi

Con lo sguardo profondissimo e tagliente che è la cifra della sua scrittura, Mario Benedetti esplora da par suo il tema del triangolo amoroso. Ai tempi del liceo, Miguel, Alicia e Lucas si ritrovano catturati in un platonico ménage à trois il cui motore è Miguel, col suo disprezzo per se stesso e il suo gusto manipolatorio: attratto da Alicia ma convinto che sia destinata a Lucas, decide di costruire l’amore tra i due. Quando, invece, Alicia sceglie proprio lui, è già troppo tardi: il fantasma del triangolo si è insediato, e non si capisce piú chi sia davvero l’altro.

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Una casa a Bogotá

Grazie al denaro di un premio letterario, il filologo protagonista del romanzo può comprarsi una casa a Bogotà nel quartiere della sua infanzia. Orfano dall’età di sei anni (i genitori sono morti in un incendio) vi abiterà con l’anziana zia che l’ha cresciuto e con la quale ha condiviso una vita nomade all’estero, una donna colta e raffinata, ex funzionaria dell’Onu e militante di sinistra.

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Preghiere notturne

Uno studente di filosofia colombiano, Manuel, viene arrestato a Bangkok con l'accusa di traffico di droga: se non si dichiara colpevole rischia la pena di morte. Ma la sua preoccupazione più grande è rivedere la sorella scomparsa anni prima, Juana, a cui è legato da un amore esclusivo. Manuel è un sognatore, appassionato di letteratura e autore di graffiti, Juana una donna forte, decisa a fare qualsiasi cosa per proteggerlo e portarlo via da Bogotá, infestata di paramilitari e narcotrafficanti.

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Morte di un biografo

Dopo una lunga malattia, uno scrittore riceve uno strano invito a partecipare a un congresso di scrittori a Gerusalemme. In un lussuoso hotel gli autori raccontano - come in un moderno Decamerone - una serie di biografie straordinarie: le vite di due giocatori di scacchi europei, di un'attrice porno italiana con velleità progressiste, di un industriale colombiano in lotta contro i paramilitari, di un meccanico che si salva con una fuga rocambolesca per consumare la sua vendetta, e soprattutto la vita di José Maturana, pastore evangelico, ex drogato ed ex carcerato, che nel potente linguaggio della strada racconta il tragico itinerario del suo salvatore, un carismatico messia tatuato di Miami.

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Fabián e il caos

Pedro Juan, già protagonista della Trilogia sporca dell’Avana, racconta i suoi primi vent’anni: l’insofferenza verso l’ordine costituito e la religione, la scoperta dell’erotismo e quella della lettura. Adolescente con poca voglia di scherzare e molta di menar le mani, assapora il gusto e i rischi della strada, colleziona ragazze, conosce il sesso, l’amore, si lascia travolgere dalla prepotenza della gioventù. E dalla retorica rivoluzionaria: l’eroismo, lo sviluppo, l’uguaglianza. L’uomo nuovo. Legge Hesse, Céline, Nietzsche. Ma di nascosto.

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Il re dell’Avana

Protagonisti di questo romanzo sono un ragazzo e una ragazza, cresciuti sulla strada, che vedono nel sesso l'unica forma di riscatto a una vita di stenti e di emarginazione. Lui è un povero ragazzino senza famiglia che sopravvive grazie a furtarelli e traffici con turisti, per finire molto presto in prigione.

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Trilogia sporca dell’Avana

Il protagonista, Pedro Juan, attraversa gli anni della storia recente di Cuba, gli anni Novanta, quelli della sua crisi peggiore, che si incrocia e si fonde con la personale crisi dell’autore: il suo licenziamento da giornalista, il fallimento matrimoniale, la solitudine, la caduta rovinosa nella miseria e nella marginalità.

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Carne di cane

Pedro Juan Gutiérrez torna a visitare i suoi lettori con un libro tra il racconto e la cronaca frammentaria di giornate girovaghe e notti infiammate dall'alcol e da conturbanti incontri erotici. Con una voce che trae la sua forza evocativa da immagini e figure che sembrano scaturire da un dormiveglia visionario si fa interprete del "genio del luogo".

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Animal tropical

Pedro Juan, il picaresco e scandaloso protagonista di Trilogia sporca dell'Avana, è invitato in Svezia. L'inverno scandinavo lo intriga ma lo uccide lentamente. La civiltà degli svedesi lo affascina ma soffoca la sua sensualità. Lui è un "animal tropical" e cerca di spiegarlo ad Anjuta, la sua ospite, trascinandola in una sarabanda erotica, in un laboratorio sessuale degli esperimenti più estremi e stravaganti.

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Un’innocente crudeltà

È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con Borges che li definiva di una "innocente crudeltà" soprattutto quando riguardano l'infanzia, tema prediletto dall'autrice che lo coniugava alla morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in apparenza protettivo della famiglia.

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La promessa

Una donna si sporge dalla balaustra di un transatlantico in navigazione sull’Atlantico per recuperare una spilla che è rimasta impagliata alla sua sciarpa e cade accidentalmente in mare aperto. Mentre vede la poppa della nave che si allontana fa una promessa a Santa Rita, la santa protrettrice della causa impossibili: se riesce a salvarsi scriverà la storia della sua vita.

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Notturno cileno

«Ora muoio, ma ho ancora molte cose da dire. Ero in pace con me stesso. Muto e in pace. Ma all'improvviso le cose sono emerse». L'uomo che in una notte di agonia e delirio decide di ripercorrere la propria esistenza, per «chiarire certi punti», per smentire le «infamie» messe in giro su di lui da quel «giovane invecchiato» che da un pezzo lo perseguita coprendolo di insulti – ombra, o fantasma, o figura della sua innocenza perduta –, è stato un sacerdote, un membro dell'Opus Dei, e anche un poeta e un autorevole critico letterario. Ma è stato soprattutto uno che ha sempre badato a tenersi al riparo da ogni rischio, e per riuscirci si è piegato a molti compromessi, ha chiuso gli occhi dinanzi a molte nefandezze, si è macchiato di molte viltà.

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Chiamate telefoniche

I quattordici racconti che compongono questa raccolta apparsa nel 1997, agli esordi della carriera di Roberto Bolaño, distillano già quelle che saranno le ossessioni ricorrenti della sua narrativa e i temi attorno a cui si addensano: la letteratura, la violenza – appena sussurrata o quanto mai tangibile –, l'amore e il sesso. Il lettore vi incontrerà esistenze borderline, apolidi e insane, alla ricerca di un senso o che al senso hanno rinunciato, sballottate dal caso e da un'assurda quotidianità, tra amori infelici, errori evitabili e solitudini.

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Stella distante

Chi era Carlos Wieder? Un poeta o un assassino? Un artista o un criminale? Un pilota spericolato che si esibiva in performance di «scrittura aerea» o un autore di snuff movies? E ha veramente arrestato e torturato e ucciso, nei mesi successivi al golpe di Pinochet, decine di persone, per poi esporre le foto dei cadaveri ridotti a brandelli perché convinto della assoluta, gra­tuita purezza del male – perché solo il dolore è in grado di rivelare la vita, e lo scopo della sua era «l'esplorazione dei limiti»? Nulla, sembra ribadire Bolaño, è più sfuggente della verità.

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La letteratura nazista in America

Di tutti i libri di Bolaño, La letteratura nazista in America è certo il più intensamente, smodatamente, spudoratamente borgesiano – e anche wilcockiano, se si pensa alla Sinagoga degli iconoclasti. E insieme rappresenta, se così si può dire, la quintessenza della «bolañità». In apparenza, l'oggetto è sobrio e rassicurante: un panorama degli scrittori filonazisti, di ognuno dei quali si traccia il percorso biografico e si dà conto della produzione; si descrivono perfino alcune opere, nonché i rapporti intercorsi fra di loro, le riviste che li hanno ospitati, le case editrici che li hanno pubblicati, e alla fine del volume figurano un indice dei nomi e una bibliografia.

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I lanciafiamme

Pubblicato per la prima volta nel 1931, I lanciafiamme fu concepito come seguito dei Sette pazzi, l’opera che ha consacrato la figura di Roberto Arlt, ma può essere letto come una storia compiuta e a sé stante. Ritroviamo il leggendario protagonista Erdosain, i suoi compagni e il loro assurdo progetto di finanziare la rivoluzione grazie alla gestione di una catena di bordelli.

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Pirati, fantasmi e dinosauri

In questa raccolta di racconti lo scrittore ha ordinato per grandi temi le storie che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Anzitutto l'infanzia e le prime esperienze della giovinezza, nell'Argentina degli anni '50 e '60, segnata dalla presenza ingombrante di Peròn.

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Aquarium

La foto di due bambini tra le mani. Ulises è in aereo e sta attraversando il mondo per ritrovarli. Sono Tadeo e Alicia, i suoi figli portati via dalla moglie. In Israele, un paese devastato dalla violenza, in cui Ulises, straniero, deve lottare per farsi comprendere. L’incontro con Irit, un’artista, cambia tutto. Il limite linguistico che li divide è solo apparente: i due sapranno creare un linguaggio tutto loro, fatto di sguardi, di corpo, di sensazioni.

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