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La sfida della libertà. Come nasce una democrazia

L'ultima parte dell'autobiografia di Nelson Mandela, rimasta incompiuta e completata da un grande scrittore sudafricano. L'impresa di un uomo che ha fatto di un paese devastato dall'apartheid una democrazia.
Nel 1994 Nelson Mandela è diventato il primo presidente eletto democraticamente in Sudafrica. Fin dall'inizio, era determinato a prestare servizio per una sola legislatura. E nel corso dei cinque anni dell'incarico, lui e il suo governo hanno compiuto un'impresa straordinaria, trasformando una nazione lacerata da secoli di colonialismo e apartheid in una democrazia autentica, nella quale tutti i cittadini sudafricani siano uguali di fronte alla legge.

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La violenza e la legge

L'autodifesa di Nelson Mandela nel processo di Rivonia (20 aprile 1964) che gli costò la condanna all'ergastolo. Nel suo discorso il grande leader sudafricano ricostruisce il percorso dell'African National Congress, motiva la scelta della clandestinità e riassume la strategia di lotta che avrebbe condotto il Sudafrica verso la democrazia multirazziale. 

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Un ideale per cui sono pronto a morire

Nell'ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto contro il disumano e terribile regime dell'apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Ma nel corso del durissimo processo di Rivonia, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l'uguaglianza.

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Un gesto può cambiare il mondo

La lezione di libertà di Nelson Mandela, i discorsi che hanno ispirato e acceso gli animi in tutto il mondo, vengono riuniti in questa raccolta che ripercorre, attraverso la sua voce, la vita di uno degli uomini più carismatici della nostra epoca. Le sue parole ci restituiscono il valore del giovane combattente, l'autorevolezza del leader che sconfisse l'apartheid, la saggezza del premio Nobel per la Pace, e ci guidano attraverso le grandi questioni del nostro tempo, segnate dal coraggio di un uomo i cui successi, oggi, coincidono con le conquiste dell'intera umanità.

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Le mie fiabe africane

Una storia è una storia e ognuno di noi la può raccontare secondo la sua immaginazione, il suo modo di essere e il suo ambiente; e se alla nostra storia succede di mettere le ali e di diventare proprietà di altri, noi non possiamo trattenerla. Un giorno tornerà da noi, arricchita di nuovi dettagli e con una voce nuova. Con queste parole Nelson Mandela introduce i lettori alla scoperta della sua scatola magica, quella in cui una per una ha voluto raccogliere nel 2002 le sue fiabe preferite del continente africano. Dal Marocco allo Zimbabwe, dal Gabon al Kenya, passando per Nigeria, Congo, Tanzania, Mozambico, Namibia e via via fino al Sud Africa, Mandela ha riavvolto il filo delle storie più amate e tramandate da secoli dalle popolazioni di un intero continente.

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Parole per il mondo

Parole per il mondo è il libro definitivo delle citazioni di uno dei più grandi leader del nostro tempo. Questa collezione, resa possibile dall'accesso privilegiato al vasto archivio di documenti privati, discorsi, corrispondenza e registrazioni di Mandela, contiene più di trecento frasi raccolte nell'arco di oltre sessant'anni ed è arricchita dal suo discorso di accettazione del Premio Nobel per la pace. I suoi pensieri, organizzati in quattro sezioni: Lotta, Vittoria, Saggezza e Futuro, hanno un valore universale e insieme offrono l'occasione di osservare nel profondo il Mandela più intimo e meno conosciuto.

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Un nero nei tribunali dei bianchi

Nell'agosto 1962, dopo mesi di clandestinità e dopo aver partecipato alla conferenza pana-fricana ad Addis Abeba, Nelson Mandela viene arrestato. Le accuse imputate al leader dell'Africa National Congress sono due: aver incitato i lavoratori allo sciopero e aver lasciato il Paese senza passaporto. Durante il processo, che inizia l'autunno dello stesso anno, Mandela rivolge un vero e proprio atto di accusa contro il governo segregazionista, rivendicando la necessità di seguire la propria coscienza anche se questa si scontra con le leggi dello Stato.

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La signora della porta accanto

Marion e Hortensia sono come il diavolo e l'acqua santa: bianca e snob l'una, nera e scontrosa l'altra. Da quasi vent'anni sono vicine di casa a Katterijn, una zona residenziale di Città del Capo. A unirle è il successo ottenuto sul lavoro, in un'epoca in cui le donne in carriera erano rare: se Marion è riuscita ad aprire uno studio di architettura con più di trenta impiegati, Hortensia è diventata una «guru del design». A separarle due decenni di disprezzo reciproco e futili litigi.

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Resta con me

Yejide e Akin sono giovani e innamorati, si sono sposati subito dopo essersi conosciuti all'università di Lagos, in Nigeria. In molti si aspettavano che Akin volesse prendere numerose mogli, ma lui e Yejide sono felici, la poligamia non fa per loro, non è un desiderio, né una necessità. Quattro anni più tardi, però, il pensiero di non aver avuto ancora dei figli comincia a divenire ingombrante. Hanno provato di tutto, medici della fertilità e guaritori, cure improbabili e strane miscele di erbe, ma Yejide non è riuscita a rimanere incinta.

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Nel mondo insensibile

Nello Zimbabwe di Mugabe la comunità di proprietari terrieri bianchi vive nella paura, sa che è solo questione di tempo e la loro terra verrà requisita dal governo e redistribuita a qualche nero vicino al potere. Così è accaduto ai genitori di Davey. Un giorno un'enorme donna nera ha detto ai Baker che la loro immensa proprietà era sua, lasciando loro solo una settimana di tempo per fare i bagagli e andarsene. Il padre di Davey l'ha scacciata in malo modo e quella stessa notte alcuni uomini armati, mentre il sedicenne si nascondeva in solaio, hanno fatto a pezzi i due genitori.

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Cobra

Cobra si apre in una lussuosa residenza nella regione dei vigneti vicino a Città del Capo. Un cittadino britannico, Paul Morris, è sparito e i cadaveri delle due guardie del corpo sono a terra in un bagno di sangue. Benny Griessel, l’ispettore protagonista di molte storie di Deon Meyer, indaga a partire da un unico labile indizio: i bossoli ritrovati portano incisa la testa di un cobra. Intanto a Città del Capo un giovane borseggiatore nero, che usa il suo “talento” per pagare gli studi alla sorella, viene arrestato subito dopo aver derubato una turista.

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Icaro

"La serie di Bennie Griessel dell'autore sudafricano Deon Meyer è una delle eccellenze della letteratura noir contemporanea e il quinto episodio, Icaro, è il suo migliore ad oggi. Il capitano Griessel subisce un duro colpo nella sua lotta contro l'alcolismo quando apprende che un collega ha sterminato la famiglia e si è tolto la vita. Le sbornie che mettono a repentaglio la sua carriera e gli sforzi per rimettersi in carreggiata accompagnano l'inchiesta sull'omicidio di Ernst Richter, proprietario di un sito internet che incoraggia l'adulterio.

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Sette giorni

Vincitore dell'edizione 2011 del Premio Barry per il miglior thriller, Deon Meyer si è ormai affermato come uno dei migliori giallisti del panorama internazionale. Narratore magistrale, artefice di trame al cardiopalma accompagnate da ritratti illuminanti del suo paese, Meyer è stato definito il re del giallo sudafricano. In Sette giorni il capitano Bennie Griessel viene incaricato di occuparsi di una faccenda ingrata e pressoché indecifrabile. Due poliziotti sono stati presi di mira da un cecchino, che per e-mail accusa la polizia di corruzione e di insabbiamenti in un caso rimasto insoluto.

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Tredici ore

È l'alba e una ragazza corre a perdifiato su per la montagna che domina la splendida baia di Città del Capo. Cerca di sfuggire a un misterioso gruppo di inseguitori che durante la notte hanno brutalmente ucciso la sua amica, ma non sa dove andare né a chi chiedere aiuto. A qualche ora di distanza viene scoperto l'omicidio di un noto discografico, trovato morto in casa sua accanto alla moglie ubriaca. L'ispettore Bennie Griessel viene chiamato a coordinare entrambe le indagini, portate avanti da una generazione nuova di tutori dell'ordine che rispecchia la mescolanza di etnie del paese.

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Safari di sangue

Per scoprire il mistero della scomparsa del fratello, avvenuta vent’anni prima, e di alcune recenti aggressioni contro di sé, Emma Le Roux ingaggia una guardia del corpo, il taciturno Lemmer, un uomo d’azione dal passato indecifrabile che l’accompagna in un viaggio irto di pericoli inattesi, alla scoperta di traffici illeciti, tensioni politiche e corruzione. Deon Meyer ha un talento straordinario per quanto riguarda la descrizione dell’intreccio e dei personaggi: Safari di sangue è un romanzo che trascina il lettore in luoghi inesplorati e densi di pericoli, in un mondo che obbliga a uno sguardo attento sulla crudeltà umana.

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Codice: cacciatore

Città del Capo. Venti anni fa Thobela uccideva per la libertà, il suo nome in codice era Umzingeli, cacciatore. Era il leader della lotta armata contro l'Apartheid, il migliore del suo campo, il combattente più temuto dai suoi nemici. Ma poi un giorno tutto cambia: nella nuova costituzione bianchi e neri hanno gli stessi diritti. Thobela chiude con la violenza e si rifà una vita insieme alla donna che ama e a suo figlio. Il passato sembra dimenticato, quando un suo vecchio compagno di lotta viene rapito.

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All’inferno

All’inferno è un non-romanzo, o meglio un anti-romanzo, da quanto si evince dalle coordinate che lo stesso autore e il mutevole narratore non si esimono a fornirci, che fa perno su un topos letterario consolidato: il protagonista viene imprigionato in una villa dalla quale potrà uscire soltanto se riuscirà a scrivere un romanzo che possa essere giudicato come un capolavoro.

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La Trinità bantù

Quando il signor Nkamba mi ha annunciato che non gli servivo più, non ci volevo credere. Inizia così, con il suo licenziamento, la tragicomica epopea di Mwána Matatizo, venditore porta a porta presso un’azienda di cosmetici di Ginevra. Spiantato e senza un impiego, con una madre che lotta come una belva contro il cancro che la consuma, Mwána vive in una Svizzera dove la disoccupazione è in calo perpetuo, mentre lui, originario del Bantuland, non riesce a trovare nemmeno un lavoretto da cani.

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Spostare il centro del mondo

Convinto che ogni scrittore debba esprimersi nella propria lingua di origine, Thiong’o, nel 1977, incominciò a scrivere solo in kikuyu. Il governo Kenyatta prima lo mise in prigione, poi lo esiliò. In questi famosi saggi lo scrittore kenyota muove da una considerazione: l’Occidente si considera il centro del mondo; controlla il potere culturale, così come controlla quello politico ed economico. Spostare quel centro è indispensabile per liberare le culture del mondo dai recinti del nazionalismo, della classe, della razza, del sesso.

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Cara Ijeawele.Quindici consigli per crescere una bambina femminista

Cosa significa essere femminista oggi? Per prima cosa reclamare la propria importanza, di individuo e di donna insieme; reclamare il diritto all'uguaglianza senza se e senza ma. E cosa significa essere una madre femminista? Non smettere di essere una donna, una professionista, una persona, e condividere alla pari la responsabilità con il proprio compagno. Mostrare a una figlia le trappole tese da chi la vuole ingabbiare per mezzo della violenza, fisica o psicologica, in un ruolo predefinito, e spiegarle che quel ruolo non ha nessun valore reale e che potrà scegliere di essere ciò che vorrà.

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