Due giovani sorelle percorrono strade diverse, inseguendo l’amore e la felicità. Lula, la sorella maggiore, sceglie la via della trasgressione e infrange le regole della società islamica, inseguendo il piacere e il sogno di una vita libera e disinibita, mentre la sorella minore, più legata alla concezione tradizionale e ai valori religiosi, pur sognando il matrimonio e l’appagamento dei sensi, si ritrova coinvolta nell’attività di un gruppo fondamentalista e parte per l’Afghanistan, con il marito islamista, per combattere il jihad ai tempi di Bin Laden. Il fratello delle ragazze, Raqib, compie, nel frattempo, diverse metamorfosi, passando da posizioni marxiste alla militanza in un’organizzazione jihadista, per poi dedicarsi a una tranquilla vita di uomo d’affari.
Se la condizione femminile in Yemen e la concezione della vita sessuale delle donne rappresentano motivi poco esplorati dalla narrativa araba, la partecipazione dei personaggi al jihad svela scenari ancor meno noti al lettore occidentale.
Questo romanzo rivela una società alle prese con questo paradosso: se l’Islam riconosce in linea di principio alle donne diritti sessuali equivalenti a quelli degli uomini, la pratica le riduce al rango di oggetto. La donna “proibita”, in tutti i sensi della parola, deve attuare molteplici strategie per lottare contro la negazione di cui è vittima. Questo libro, bandito nella maggior parte dei paesi arabi, ha guadagnato all’autore intense polemiche.