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Origini

Prix Méditerranée 2004
Qual è la sorpresa che il lettore trova nel romanzo di Maalouf, Origini? Non è nella struttura del racconto: già Il periplo di Baldassarre come Gli Scali del Levante ci avevano trasportato in un'odissea detta in prima persona e farcita di testimonianze citate. Anche quella di Origini è un'odissea "attraverso le generazioni, attraverso i mari, attraverso la Babilonia delle lingue", alla ricerca appunto delle "origini", di ciò che nella tribù "solamente unisce gli uni agli altri: un nome pronunciato", un patronimico, quello dell'Autore, chiave con la quale può rievocare i morti e rivisitare le leggende degli antenati. Ma è proprio mettendo in mostra gli strumenti della memoria e la pratica vissuta delle sue indagini che ci sorprende invece il vivo ritratto senza mascheramenti che l'Autore fa di se stesso, scoprendo emozioni e lacrime, fierezza e amore profondo e riconoscente per il processo intricato che ha formato la sua identità molteplice, cosmopolita e ipersensibile: come può esserlo quella di chi soltanto nella diaspora - e proprio nell'opposto di ogni nazionalismo - ritrova i valori fondamentali dei legami del sangue. E il lettore ineluttabilmente partecipa della commozione e del sorriso affettuoso dell'autore.
Dalla Postfazione di Egi Volterrani

Informazioni aggiuntive

Editore:La nave di Teseo

Anno:2016

Autore:Amin Maalouf

Traduttore:E. Volterrani

Pubblicato il