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Le ali spezzate

'Avevo diciotto anni quando per la prima volta l'amore dischiuse i miei occhi con la sua luce magica e colse la mia anima con le sue dita'.
Così comincia questo romanzo giovanile di Kahlil Gibran che è il racconto di una storia d’amore in parte autobiografica.

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Pietra di sangue

Un pastore solitario diventa in vecchiaia il guardiano delle pitture rupestri del deserto libico.
La visita di un feroce “mangiatore di carne” sconvolge la sua vita e il suo ambiente.
Apologo sulle conseguenze della distruzione dell’equilibrio di forze tra l’uomo e la natura narrato con la freschezza e il rigore magico di una fiaba.

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La nave

La nave è 'il ponte della salvezza': così comincia il romanzo che descrive una crociera che parte da Beirut e tocca vari porti del Mediterraneo.
Ma la crociera diventa una metafora per parlare della terra che ciascuno dei protagonisti porta con sé in una tormentata fuga dalla realtà.

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Il ladro e i cani

Protagonista di questo romanzo è Maharan, un ladro che, appena uscito di prigione, decide di vendicarsi di chi lo ha tradito ma finisce con l'uccidere due innocenti.
La storia si muove su diversi piani: può essere letta a livello sociale come denuncia di un regime politico, mentre a livello metafisico si può intravedere il segno di una giustizia superiore.

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I pozzi di Betlemme

I pozzi di Betlemme è un libro autobiografico che insieme ai ricordi d’infanzia rievoca la società della Betlemme degli anni Venti del secolo scorso e quella della Gerusalemme nel decennio successivo. Dai ricordi sono estratti come da un archetipo i molteplici significati di cui “il primo pozzo” è investito, a contenuto e tema centrale del racconto.

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Le lampade di Siviglia

Le glorie della grande Andalusia, paradiso perduto degli arabi, rivivono nel racconto che un arabo dell'Occidente fa a un arabo dell'Oriente incontrato in un casinò di Siviglia.
Questa è la storia del racconto da cui prende il nome la raccolta di un grande narratore siriano.

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La taverna del gatto nero

In questa raccolta di racconti Mahfuz ci dimostra che la letteratura, quando rappresenta la vita senza pregiudizi, anche attraverso i sogni e le fantasticherie, resta un potente mezzo per comunicare al di là delle differenze di tradizione culturale.
E così il gatto nero che, in una delle storie, si aggira nell’ombra di una taverna del Cairo rappresenta il materializzarsi di inquietudini che attraversano le coscienze di tutti.

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Una memoria per l’oblio

"Il cielo di Beirut è una grande cupola, una scura lastra di ferro. [...] Posso prendere un gesso e scrivere sulla lavagna i nomi e i commenti che voglio.
L'idea mi attrae.
Che cosa scriverei se salissi sul tetto più alto? '- Non passeranno'? L'hanno già scritto. 'Moriamo perché la patria viva'? L'hanno già scritto.'Hiroshima'? Già scritto.
Tutte le lettere si sono sparpagliate via dalla mia memoria e dalle mie dita. Ho dimenticato l'alfabeto. Ricordo solo sei lettere: b e i r u t".
Un libro di memorie scritto da uno dei più grandi poeti arabi che ha seguito il destino della diaspora palestinese.

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Firdaus

In una cella del carcere femminile di Qanatir, Nawal al-Sa’dawi, psichiatra e scrittrice, raccoglie la storia drammatica di Firdaus, una prostituta condannata a morte per omicidio, una donna fiera che “ha il coraggio di sfidare e sconfiggere quelle forze che strappano alle persone il diritto di vivere e di amare, oltre che il diritto alla libertà”.

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Lettera postuma

In una lunga lettera a un’amica, un uomo racconta la storia della propria vita in un paese sconvolto dalla guerra e lo fa cercando di salvare la leggerezza del vivere attraverso ricordi e atmosfere che contrastano l’orrore di una guerra incomprensibile.

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Malati d’amore

È il racconto di una passione insana e travolgente, fatto in prima persona da un giovane internato in un manicomio di Beirut.
Ma la donna amata, senza nome e senza fascino, è solo un pretesto per un viaggio all’interno di una psiche contorta e confusa.
Solo alla conclusione il protagonista precipiterà nella trama della guerra civile rimasta fino ad allora cornice del dramma interiore.

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Carte private di una femminista

La vita di una donna egiziana a suo modo eccezionale, protagonista della vita intellettuale del Cairo negli anni cinquanta e sessanta, rivive in queste memorie sullo sfondo di un paese complesso, colto nel passaggio alla fase postcoloniale.

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Incubi di Beirut

Il dramma della guerra civile libanese,'una guerra di tutti contro tutti', perché è anche una guerra alle ipocrisie della famiglia tradizionale, all'egoismo della società borghese che ha perso ogni valore umano.
Un’esperienza sconvolgente raccontata da una delle più interessanti personalità del mondo letterario arabo.

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Fuori degli argini – Racconti del 68 egiziano

Nell'aprile del 1968 apparve al Cairo una nuova rivista letteraria: ""Galleria 68"".
L'evento ebbe una grande eco negli ambienti culturali egiziani del periodo e aprì le porte a una nuova generazione di autori mossi dall'urgenza di dare voce a un anelito di rinnovamento socio-culturale profondamente sentito, che non poteva trovare espressione nelle forme narrative precedenti.
I racconti pubblicati nel volume e raccolti da Lorenzo Casini sono di Gamal al-Ghitani, Muhammad al-Busati, Yahya al Taher Abdallah, Baha Taher e altri e apparvero in un numero speciale della rivista uscito nel 1969.

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L’uovo di struzzo. Memorie erotiche

Le memorie di un uomo libero da ogni tabù sociale e sessuale raccontate con sorprendente semplicità.
Un uso continuo del flashback fornisce uno spaccato della vita, ma anche degli ambienti sociali e politici frequentati dallo scrittore.

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Un taxi per Beirut

Un taxi collettivo si lascia alle spalle Damasco.
Dentro i due giovani protagonisti sognano Beirut.
Yasmina vuole diventare ricca e famosa e Farah un uomo di successo. Ma la città dei sogni, già segnata dalla guerra civile, si trasformerà in un incubo crudele e assurdo per i giovani protagonisti.

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Gente in cammino

Protagoniste di questo romanzo sono Zohra, una nomade del deserto che il destino ha spinto a fermarsi trasformandola in una narratrice che preserva la memoria collettiva della sua gente, e la nipote Leyla, una ragazza che sogna una libertà impossibile da raggiungere entro i confini del villaggio e all'interno della cultura patriarcale dominante.
Gente in cammino è la storia della difficile realizzazione di questo miraggio di libertà e del prezzo altissimo che una donna come Leyla deve pagare per ottenere ciò che vuole, fino all’esilio e all’abbandono della sua gente.

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L’ispettore Alì al Trinity college

L'ispettore Alì-Chraibi, il tenente Colombo orientale è, come il Pepe Carvalho di Montalbàn, un uomo che nonostante gli acciacchi della vecchiaia, non perde il suo sarcasmo e il suo spirito di osservazione.
A dispetto di tutto, continua a mollare fendenti: al mondo dell’editoria e dei mass media, alla ricchezza sfrenata delle alte sfere politiche e finanziarie marocchine, alla cooperazione internazionale, alla prosopopea dei baroni delle università inglesi.

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