Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Uccelli vivi

Una nuvola di farfalle – così bella da far paura, un cameriere che continua a servire i clienti nonostante la moglie sia morta sul pavimento della cucina, un gruppetto di spose abbandonate dai mariti su una strada di campagna, un bambino che non ricorda il sapore dello zucchero, un uomo che si trasferisce in un negozio di giocattoli, un cane che agonizza nel baule di una macchina senza sapere che il suo sacrificio sarà inutile.

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Stupore indigeno

Un diario di viaggio nelle viscere del Brasile: Stupore indigeno si articola intorno ai margini smarginati e a un intermezzo che affronta le difficoltà del viaggiare tra localismi rivendicati o subiti e cosmopolitismi vissuti o desiderati. Massimo Canevacci presenta le culture xavante, bororo e krahô attraverso una narrazione che spazia dal vissuto personale al racconto di usi e rituali che ha avuto il privilegio di conoscere da dentro. Una costellazione concettuale ed emozionale fondata sullo stupore che dilata e attraversa il corpo poroso in una mescolanza resa possibile dalla profondità dell’amicizia.

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Mastico y Trago. Donne, famiglia e amore in un batey dominicano

Mastico y trago – mastico e ingoio – definisce il codice di una possibile rivendicazione femminista, dove la rassegnazione cela il seme della resistenza. A misurarsi con questa sfida sono le donne dei bateyes: comunità afrodiscendenti di eredità coloniale sorte dalla storia del sistema di piantagioni, dalla tratta atlantica e dal regime di schiavitù che hanno segnato l’insediamento europeo nei Caraibi. Questo volume illustra il modo e le forme in cui concretamente si esprimono, conservano, rafforzano – e talvolta contrastano – particolari dispositivi di oppressione riconducibili a una violenza strutturale di lunga data che fa leva su assi di razza, classe e genere socialmente e politicamente costruiti nel corso del tempo.

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Elena lo sa

Libro finalista dell’International Booker Prize 2022. In una trama noir molto riuscita, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria e partecipe vicinanza la quotidianità di una malata di Parkinson tra i mille dettagli di ostacoli da superare, difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” delle gambe e dei piedi per muoversi, dando spessore al personaggio stoico di Elena che non si arrende mai.

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Il corpo in cui sono nata

Una donna si confronta con la sua infanzia segnata da un problema alla nascita: un neo bianco sulla cornea che l’ha costretta a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro. La bambina, immersa in un universo fatto di suoni nitidi e di immagini sbiadite, sviluppa fin da piccolissima un profondo senso di estraneità nei confronti del mondo che la circonda. Sullo sfondo, il Messico degli anni Settanta, la scuola Montessori, i figli degli esuli politici e i suoi genitori in una relazione aperta. Ma poi, con gli anni Ottanta, tutto viene spazzato via: 
la famiglia si disgrega, il padre sparisce e la madre vola in Francia per proseguire gli studi lasciando la giovane protagonista, e il fratello, a casa di una nonna un po’ bigotta.

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Racconti

Andrada non ha bisogno di nient’altro che un amico, e ce l’ha: è il bosco, dove, come una pianta qualsiasi, assimila in silenzio sole e tempo e morte. Un giorno lo tirano su, ormai definitivamente solo. Sul suo sonno erano calati albe e tramonti, dove giaceva il suo corpo l’erba appariva come sbiadita, e nell’ampio pascolo luccicava una farfalla gialla, tatuata nel verde accesso delle gramigne.Questo lasciava Andrada nella vita, andandosene via con la morte. Nient’altro che un’impronta, non più estesa del volo di una farfalla nello spazio infinito…

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Sanguemisto

Nel 1878, alla vigilia dell’Esposizione Universale di Parigi, la grande fiera che celebra il progresso tecnologico e che annovera tra le sue attrazioni principali uno zoo umano, l’esploratore austriaco Charles Wiener sta finalmente per ottenere l’agognato riconoscimento sociale. Wiener è un avventuriero del suo tempo: è stato a un passo dallo scoprire Machu Picchu, ha scritto un libro sul Perù, e ha riportato con sé, da quel paese, quasi quattromila reperti archeologici e un bambino.

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Le pianure

Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore.

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Piccolo manuale antirazzista e femminista

Dieci lezioni brevi per comprendere le origini del razzismo e combatterlo. Dalla necessità di riconoscere il privilegio bianco, alla violenza razziale, Djamila Ribeiro delinea un percorso di critica e consapevolezza, per offrire nuovi spunti di riflessione e nuovi strumenti a chi voglia approfondire la propria percezione del razzismo e assumersi la responsabilità di trasformare il presente.

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Viva la musica!

Viva la musica! è un romanzo di culto, un invito a una festa senza fine e un omaggio al potere trasformativo della musica che da quasi cinquant’anni continua a conquistare intere generazioni di lettori. C’è una sorta di patto segreto con la morte nella storia di María del Carmen Huerta, la bella, tragica, «bionda, biondissima» protagonista del romanzo: va fiera dei suoi capelli, della sua giovinezza e della sua libertà, vorrebbe conoscere l’inglese per poter cantare i testi dei Rolling Stones, ama il rock e adora la salsa, Ricardo Ray e Bobby Cruz, i ragazzi e le ragazze, l’alcol e le droghe.

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Melma rosa

In una città portuale devastata da una peste misteriosa, una donna tenta di capire perché il suo mondo sta crollando. Un vento tossico avvelena le strade e costringe a chiudersi in casa o a fuggire, i supermercati si svuotano e la melma rosa prodotta con scarti animali è ormai l’unico alimento reperibile, ma c’è dell’altro: il collasso di tutti i suoi legami affettivi, l’incertezza, il peso dei ricordi.

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Sparando al cielo

Larry torna a Medellín dodici anni dopo la scomparsa di suo padre, di cui hanno ritrovato i resti in una discarica: ormai vive a Londra, illudendosi di aver chiuso per sempre i legami con un passato doloroso e umiliante, ma seppellire le ossa del padre è un richiamo che lo costringe a tornare e a fare i conti con un passato che non passa... Perché Larry è figlio di un mafioso. Suo padre era non solo in “affari” con Pablo Escobar, ma addirittura amico personale. Larry vorrebbe soltanto rivedere sua madre, ex reginetta di bellezza che fu “la donna del boss”, e che ora vive in squallida solitudine con i rimpianti di un tempo perduto e di fasti effimeri quanto sporchi.

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Sarà lunga la notte

Quando si verifica uno scontro terribilmente violento nei pressi di un paesino del Cauca, con l’impiego di un elicottero, l’unico testimone è un ragazzino indigeno. Gli assalitori non lasciano tracce. E nessuno ha visto né sentito nulla. Finché una giornalista e la sua assistente – un’ex guerrigliera delle Farc –, con l’attivo sostegno di un procuratore, non si fanno carico dell’indagine. Si ritroveranno in un mondo sconosciuto e pericoloso di “guru mistici” che pensano di regolare i loro conti personali lasciando una scia di sangue.

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Questo mondo non ci appartiene

Dopo anni, Lucas torna alla casa dei genitori per trovarla invasa da due sconosciuti: la casa appare intatta, ma tutto è cambiato, a partire dal giardino tanto amato dalla madre, ora un trionfo di pacciame e desolazione. Il ritorno segna un lungo dialogo del protagonista con il padre morto, nel disperato tentativo di rimettere insieme i pezzi di una vita ormai perduta. Che fine ha fatto Josefina, sua madre? E perché il padre ha aperto la porta a Felisberto ed Eloy, che ora sembrano essersi impossessati di ogni cosa? Di fronte al crollo dell’unico mondo che conosce, Lucas troverà conforto nel minuscolo universo degli insetti, punto d’unione fra l’uomo e la terra.

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Una volta l’Argentina

Una volta l’Argentina è il racconto di una famiglia che unisce genti arrivate da ogni angolo del pianeta, e di una terra sconfinata che diventa un paese grande come il mondo. Con una prosa scorrevole e poetica che alterna passato e presente, verità e finzione narrativa, Andrés Neuman ripercorre con humour e tenerezza una genealogia reale e fantastica insieme. Ci sono il bisnonno Jacobo, nato sotto gli zar e scappato dall’Europa in circostanze misteriose; la baba Lidia, lituana dagli occhi color zaffiro; la nonna Blanca, che scriveva lettere e suonava il piano; il prozio Leonardo, dandy del quartiere, e la zia Ponnie, tessitrice di arazzi con la passione per il Brasile: una vivace sinfonia di personaggi indimenticabili, le cui vicende personali fanno da contrappunto alle tragedie e alle rinascite di un intero paese.

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Guayabas : voci femminili dalla Colombia

La guayaba, frutto di genere femminile, è il più ricco, nutritivo e profumato del pianeta, e il più rappresentativo degli oltre quattrocento frutti censiti in Colombia: è a queste proprietà che si rifanno i sedici racconti di Guayabas, scritti da sedici scrittrici colombiane e tradotti da sedici traduttrici. Cornice di storie sulla ricerca di sé, sulla maternità, sulla sessualità, tra il realismo e il paradossale, sono le periferie di grandi e convulse aree urbane come i piccoli villaggi rurali in cui il tempo sembra aver perso importanza.

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Silvi e la notte oscura

Tra le montagne, nei boschi o nel mezzo di un pomeriggio assonnato, i personaggi che animano questi racconti di Federico Falco si espongono alle intemperie della vita. C’è il re delle lepri, un eremita che passa i suoi giorni nascosto sulle alture e fatica a confrontarsi con la società che ha abbandonato.

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Anatomia sensibile

Anatomia sensibile è una mappa letteraria che celebra il corpo in tutte le sue forme e un tributo alla bellezza non convenzionale scritto nella forma di un viaggio poetico, politico ed erotico alla scoperta di ciò che siamo veramente. Un libro che racconta come vediamo noi stessi e come ci guardiamo attraverso gli occhi degli altri, proponendo un ideale estetico dissacrante e inclusivo che mira a scardinare i pregiudizi di genere e sull’apparenza.

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Big Banana

In una New York di fine millennio, su cui incombe la tragedia dell’11 settembre, il giovane protagonista del libro, l’honduregno Eduardo Lin, tenta di affermarsi nel mondo dello spettacolo e intanto sbarca il lunario lavorando come operaio in un’impresa edile. La convivenza con altri latinos della Grande Mela, scandita da feste, droghe e un’assoluta libertà sessuale, delinea un mondo nel quale emergono le luci abbaglianti e i contrasti del sogno migratorio. L’unico filo che ancora lega Eduardo alla terra natale è quello della New York Telephone con cui tiene accesa la passione per la sua Mirian, rimasta in Honduras per costruire un paese migliore anche attraverso il suo attivismo politico.

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La casa del dolore altrui

All’inizio del XX secolo, sulla soglia della modernità e del progresso, una vicenda scuote la storia del Messico: tra il 13 e il 15 maggio del 1911, nella convulsa congiuntura che segue lo scoppio della Rivoluzione, parte della comunità cinese di La Laguna viene massacrata, in modo violento e arbitrario, dalle truppe degli insorti e da comuni abitanti della cittadina di Torreón, convertiti in turba incontrollata. Si tratta della più grande strage di orientali nel continente americano, una mattanza seguita prima da negazione e calunnia, e poi da minimizzazione e disprezzo, simboli di una xenofobia dilagante, indifferente alla barbarie.

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