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Moronga

Moronga è un pescatore guatemalteco alcolizzato e senza un soldo, è un narcotrafficante e un collaboratore di giustizia. È tutte queste cose, o forse nessuna. Di sicuro, è il filo rosso che lega le sorti di due esuli salvadoregni rintanatisi a Merlow City, nel Wisconsin, cercando di non attirare l’attenzione, soprattutto quella delle autorità.

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Maniac

Quando alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il maniac – un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, «afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato» –, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario – parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e «inesorabilmente logica» – non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare.

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Ti vendo un cane

Il sessantottenne Teo, venditore di tacos in pensione e pittore frustrato «con pedigree», ha un attaccamento morboso per la Teoria Estetica di Adorno, con cui tenta di risolvere ogni tipo di problema, compreso quello degli scarafaggi che infestano l’edifiicio per pensionati in cui vive, a Città del Messico. Passa le sue giornate tra liti condominiali e tertulie letterarie mentre prova a tenere il conto dei bicchieri di alcolici che beve, per far durare il più a lungo possibile i suoi esigui risparmi.

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L’amore degli uomini soli

Nel calore stordente di un’estate di Rio de Janeiro degli anni Settanta, tra le mura di una villa borghese in un quartiere povero della città, Camilo vive protetto dai racconti ancestrali della domestica Maria Aína e dalle cure distratte di una famiglia in procinto di cambiare per sempre la propria storia. Quando il padre, medico negli anni della dittatura, porta a casa Cosme, un ragazzo mulatto dalle origini sconosciute, l’odio iniziale di Camilo presto si tramuta nel primo, accecante amore

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La donna nuda

Il giorno del suo trentesimo compleanno Rebeca Linke scende da un treno che si è fermato in mezzo a un bosco dove lei ha comprato una casa. Apre la porta, entra e lascia scivolare a terra il cappotto sotto il quale è nuda. Fra le pagine di un libro trova uno spadino tagliacarte e piano piano, muscoli dopo pelle, legamenti dopo vene, arterie, cartilagine, si taglia la testa. La posa su un piedistallo e decide di uscire nella notte. Ma ci ripensa, se la rimette sul collo «de un golpe duro como un casco de combate», con un colpo deciso come un casco da combattimento, e inizia a vagare per il bosco, i lunghi capelli sciolti sul corpo candido e perfetto.

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Un mondo orfano

In un quartiere fatiscente di una sconosciuta città di mare, un padre e un figlio fanno fatica a sbarcare il lunario. Ma invece di farsi scoraggiare dalle difficoltà e dalla durezza della loro vita, ogni giorno si inventano modi fantasiosi e bizzarri per cercare di sopravvivere. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere e gli abitanti cominciano ad andarsene, padre e figlio decidono di restare. Quello che conta è rimanere insieme.

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Yomurí

Sbattuto fuori casa dalla quinta moglie, Kovacs, ex diplomatico in pensione e gran seduttore, chiede alla figlia Eliza di aiutarlo a realizzare il suo ultimo desiderio: vuole riportare la pace in famiglia ricongiungendosi con l’ultima figlia, Sonya. Eliza acconsente e i due partono per un periglioso viaggio verso il sud del Cile. Nella stessa direzione si muovono Carri, una giovane in cerca delle proprie radici, e un gruppo di nativi decisi a rioccupare un territorio appartenuto in passato alle loro famiglie.

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Territorio di fuga

Lili ha dodici anni, poche amicizie e due fratelli più piccoli. Corre in bici per le strade del quartiere e dentro felpe di tre taglie più grandi cerca di nascondere un corpo che inizia a sfuggire al suo controllo. Con sguardo incredulo e impotente osserva la madre, una donna inquieta e ostinata, che nel tentativo estremo di ritrovarsi sceglie di abbandonare i figli e di unirsi alla setta religiosa di Osho.

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La vita a piedi nudi

In questo piccolo artefatto letterario, agile nella lettura ed eterno nella memoria, Alan Pauls mescola ricordi, foto e riflessioni per scrivere una vera e propria ode alla spiaggia, luogo mitico e insostituibile per molti di noi. La vita a piedi nudi – in parte saggio culturale, in parte autobiografia e in parte documento immaginario – è un omaggio a quel luogo dove continuiamo a essere felici, senza paura. Mare, sabbia, sole e l’euforia di ritrovarsi seminudi: la spiaggia preserva ancora oggi le virtù del paradiso naturale ma, in quanto selvaggia utopia, è anche un oggetto assolutamente culturale, carico di significati e valori sociali, che modellano la letteratura, il cinema e la comunicazione di massa.

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Occhi d’acqua

Un viaggio per racconti nel cuore della comunità afrobrasiliana, con storie che partono dal tessuto urbano della favela e si intersecano tra povertà e violenza urbana, sulla corda tesa tra la vita e la morte. Un’opera che dà corpo alla peculiare escrevivência, concetto coniato dall’autrice per descrivere il fitto intreccio tra scrittura e vissuto, non solo individuale ma comunitario, e ancorato alla storia del popolo a cui appartiene. Racconti fatti di infanzia, vita adulta, mascolinità Nera anche se il vero protagonista dell’opera è l’universo variegato della donna Nera.

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El Palomar

La Plata, città argentina non distante da Buenos Aires, si divide calcisticamente tra il più titolato Estudiantes, la cui tifoseria pesca in prevalenza nella borghesia e nel ceto medio, e il Gimnasia y Esgrima, tradizionalmente sostenuto da fasce sociali più popolari. Ed è proprio tra le file degli ultras del Gimnasia che si svolge El Palomar di Francisco Magallanes, breve romanzo corale che ci trascina in una vorticosa epica di stadio e di quartiere tra ingerenze della malavita, lavori rimediati e sogni di emancipazione.

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Uccelli vivi

Una nuvola di farfalle – così bella da far paura, un cameriere che continua a servire i clienti nonostante la moglie sia morta sul pavimento della cucina, un gruppetto di spose abbandonate dai mariti su una strada di campagna, un bambino che non ricorda il sapore dello zucchero, un uomo che si trasferisce in un negozio di giocattoli, un cane che agonizza nel baule di una macchina senza sapere che il suo sacrificio sarà inutile.

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Stupore indigeno

Un diario di viaggio nelle viscere del Brasile: Stupore indigeno si articola intorno ai margini smarginati e a un intermezzo che affronta le difficoltà del viaggiare tra localismi rivendicati o subiti e cosmopolitismi vissuti o desiderati. Massimo Canevacci presenta le culture xavante, bororo e krahô attraverso una narrazione che spazia dal vissuto personale al racconto di usi e rituali che ha avuto il privilegio di conoscere da dentro. Una costellazione concettuale ed emozionale fondata sullo stupore che dilata e attraversa il corpo poroso in una mescolanza resa possibile dalla profondità dell’amicizia.

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Mastico y Trago. Donne, famiglia e amore in un batey dominicano

Mastico y trago – mastico e ingoio – definisce il codice di una possibile rivendicazione femminista, dove la rassegnazione cela il seme della resistenza. A misurarsi con questa sfida sono le donne dei bateyes: comunità afrodiscendenti di eredità coloniale sorte dalla storia del sistema di piantagioni, dalla tratta atlantica e dal regime di schiavitù che hanno segnato l’insediamento europeo nei Caraibi. Questo volume illustra il modo e le forme in cui concretamente si esprimono, conservano, rafforzano – e talvolta contrastano – particolari dispositivi di oppressione riconducibili a una violenza strutturale di lunga data che fa leva su assi di razza, classe e genere socialmente e politicamente costruiti nel corso del tempo.

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Elena lo sa

Libro finalista dell’International Booker Prize 2022. In una trama noir molto riuscita, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria e partecipe vicinanza la quotidianità di una malata di Parkinson tra i mille dettagli di ostacoli da superare, difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” delle gambe e dei piedi per muoversi, dando spessore al personaggio stoico di Elena che non si arrende mai.

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Il corpo in cui sono nata

Una donna si confronta con la sua infanzia segnata da un problema alla nascita: un neo bianco sulla cornea che l’ha costretta a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro. La bambina, immersa in un universo fatto di suoni nitidi e di immagini sbiadite, sviluppa fin da piccolissima un profondo senso di estraneità nei confronti del mondo che la circonda. Sullo sfondo, il Messico degli anni Settanta, la scuola Montessori, i figli degli esuli politici e i suoi genitori in una relazione aperta. Ma poi, con gli anni Ottanta, tutto viene spazzato via: 
la famiglia si disgrega, il padre sparisce e la madre vola in Francia per proseguire gli studi lasciando la giovane protagonista, e il fratello, a casa di una nonna un po’ bigotta.

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Racconti

Andrada non ha bisogno di nient’altro che un amico, e ce l’ha: è il bosco, dove, come una pianta qualsiasi, assimila in silenzio sole e tempo e morte. Un giorno lo tirano su, ormai definitivamente solo. Sul suo sonno erano calati albe e tramonti, dove giaceva il suo corpo l’erba appariva come sbiadita, e nell’ampio pascolo luccicava una farfalla gialla, tatuata nel verde accesso delle gramigne.Questo lasciava Andrada nella vita, andandosene via con la morte. Nient’altro che un’impronta, non più estesa del volo di una farfalla nello spazio infinito…

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Sanguemisto

Nel 1878, alla vigilia dell’Esposizione Universale di Parigi, la grande fiera che celebra il progresso tecnologico e che annovera tra le sue attrazioni principali uno zoo umano, l’esploratore austriaco Charles Wiener sta finalmente per ottenere l’agognato riconoscimento sociale. Wiener è un avventuriero del suo tempo: è stato a un passo dallo scoprire Machu Picchu, ha scritto un libro sul Perù, e ha riportato con sé, da quel paese, quasi quattromila reperti archeologici e un bambino.

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Le pianure

Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore.

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Piccolo manuale antirazzista e femminista

Dieci lezioni brevi per comprendere le origini del razzismo e combatterlo. Dalla necessità di riconoscere il privilegio bianco, alla violenza razziale, Djamila Ribeiro delinea un percorso di critica e consapevolezza, per offrire nuovi spunti di riflessione e nuovi strumenti a chi voglia approfondire la propria percezione del razzismo e assumersi la responsabilità di trasformare il presente.

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