L’ispettore Alì
Una satira feroce sui mass media e sulla crisi d’identità del mondo arabo.
'In questo libro di rara bellezza, Shams Nadir unisce l’antico e il moderno alla ricerca dell’universale, di tutto ciò che è oltre l’immediato, al di là della realtà quotidiana e limitata.
In esso si fondono concetti e idee, Oriente e Occidente, l’infinita sapienza araba, l’immaginazione sconfinata e il progresso raggiunto con grande fatica, il fascino di un mondo esteriore e la tentazione dell’Altro' (Jorge Amado).
La cronaca romanzata dei due giorni che hanno preceduto la rivelazione di Dio a Maometto, un momento decisivo che, attraverso il Corano, segna la nascita della religione islamica.
Chraibi affronta il tema in un tono poetico, dolce, ispirato, guidato dalla sua storia personale di scrittore moderato, indipendente e laico.
È proprio dal mare, protagonista di questo racconto, che lo scrittore, definito il 'Borges d’Oriente', trae lo spunto per le sue storie fantastiche.
La vicenda di Mohamed Ahmed che, nata femmina, crescerà maschio per volere del padre, è la storia di un'identità inventata che diventa favola, gioco di voci e di fantasie.
Uno dei romanzi più belli di questo scrittore che vive a Parigi ormai da molti anni.
Il romanzo, che ha procurato a Ben Jelloun il premio Goncourt 1987, è il seguito di Creatura di sabbia.
Scomparso il narratore ufficiale della storia di Ahmed, i suoi ascoltatori più fedeli si alternano per proporre diverse ipotesi sulle trasformazioni del protagonista.
E così la storia si allarga a ventaglio fino a una serie di conclusioni alternative.
La storia prende spunto da Ahmed Rachid, un giovane militante che, per resistere alla sofferenza della tortura, decide di ricorrere a uno stratagemma: ricordare i momenti più felici della sua vita, unica cosa che i suoi torturatori non potranno togliergli.
La sua voce arriva a Moha, il solo capace di captarla e di trasmetterla agli altri.
Così Moha si fa voce di tutti quelli che non possono parlare, diventa l’aedo di un lungo racconto popolato da tutte le angosce degli uomini; è il saggio da internare, il folle di una particolare, lucida follia.
È la storia di un uomo ingannato dal vento, dimenticato dal tempo e schernito dalla morte.
Così comincia questo romanzo in cui l’autore manifesta per la prima volta in termini distesi gli elementi del suo confronto con la figura del padre, una presenza singolare, riservata e autoritaria, orgogliosa e sarcastica, con una tenera sensibilità da scoprire perché spesso nascosta.
L'Egitto, tra la seconda guerra mondiale e gli anni sessanta, rievocato sul filo della memoria e del sogno.
Un monologo interiore che riporta all’animo del protagonista i più bei ricordi delle ragazze di Alessandria.