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Vedova d’allegria

Raccolta di racconti in cui gli elementi della tradizione si fondono con le nuove esigenze della società araba.
L’autrice ironizza, con imprevedibile fantasia, sulle regole ferree imposte dalla sua cultura.

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Mio caro Kawabata

"Sono qui per prenderti per mano e mostrarti la mia patria": con questo intento Daif decide di raccontare la quotidianità libanese anni cinquanta e sessanta e per farlo sceglie di indirizzare una lunga lettera a Kawabata Yasunari, premio Nobel 1968 per la letteratura.
Sulla scia di Kawabata, l’autore, partendo da eventi normali, si sofferma sull’incontro- scontro tra modernità e tradizione.

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Il pessottimista. Un arabo d’Israele

'Senza fantasia orientale gli arabi avrebbero potuto vivere in questo paese per un giorno solo'.
Parla Felice Sventura il Pessottimista, protagonista di questo singolare romanzo, raro modello di satira politica.
La comicità di questo romanzo è un atto liberatorio, anche dalla prigionia delle propagande e degli schieramenti che impediscono di vedere e costringono a sognare.

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La svergognata. Diario di una donna palestinese

Il romanzo è centrato sul percorso individuale di una donna palestinese, Afaf, che rifiuta la subalternità e lotta disperatamente per il proprio diritto alla libertà.
Le strade percorse da Afaf, dall’amore all’arte, dalla politica al divorzio, dal viaggio introspettivo nella memoria alla ribellione verso la famiglia, vengono rappresentate con tutte le loro contraddizioni.

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La vela e la tempesta

Latakia, patria di marinai e pescatori, è teatro di battaglie politiche e sociali che si intrecciano con il destino del protagonista Turusi.
La seconda guerra mondiale, l’occupazione straniera, la nascita del nazionalismo fanno da sfondo alla dura vita del porto.
Ma il vero protagonista è il mare, leggendario e tormentato, che nel racconto diventa metafora della vita.

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Sestina dei sei giorni (con Selim lo scemo di Tawfig Fayyad)

La tormentata questione palestinese fa da sfondo a questi racconti.
Nella Sestina l’autore riesce a dare l’immagine delle varie situazioni vissute dai palestinesi prima e dopo la guerra dei sei giorni.
In Selim lo scemo tocca al povero pazzo del villaggio diventare vittima consapevole per permettere una presa di coscienza collettiva all’interno di un campo profughi.

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La porta della piazza

Autrice di forte impegno politico e sociale – insignita a Roma nel 1998 del “Premio Alberto Moravia” – Sahar Khalifa ricostruisce in questo romanzo, sullo sfondo drammatico dell’intifada palestinese, vicende umane e destini di donne che si intrecciano nella travagliata storia di un quartiere assunto a simbolo di tutta una terra occupata.

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Moha il folle Moha il saggio

La storia prende spunto da Ahmed Rachid, un giovane militante che, per resistere alla sofferenza della tortura, decide di ricorrere a uno stratagemma: ricordare i momenti più felici della sua vita, unica cosa che i suoi torturatori non potranno togliergli.
La sua voce arriva a Moha, il solo capace di captarla e di trasmetterla agli altri.
Così Moha si fa voce di tutti quelli che non possono parlare, diventa l’aedo di un lungo racconto popolato da tutte le angosce degli uomini; è il saggio da internare, il folle di una particolare, lucida follia.

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Donne d’Algeri nei loro appartamenti

Tra passato e presente, sullo sfondo di un secolo di storia, Assia Djebar ci regala un affresco intenso dedicato alle donne di Algeri.
Attraverso frammenti di ricordi, racconti e riflessioni rivive la realtà particolare del mondo femminile algerino e le aspirazioni a un futuro più libero.
Ai personaggi della vita reale si affiancano le figure di un famoso quadro di Delacroix da cui il romanzo prende il titolo.

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Voci

Un assurdo fatto di cronaca, legato alla superstizione del mondo femminile contadino egiziano, è il pretesto per proporre il difficile impatto tra la cultura occidentale e quella araba.

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Giorno di silenzio a Tangeri

È la storia di un uomo ingannato dal vento, dimenticato dal tempo e schernito dalla morte.
Così comincia questo romanzo in cui l’autore manifesta per la prima volta in termini distesi gli elementi del suo confronto con la figura del padre, una presenza singolare, riservata e autoritaria, orgogliosa e sarcastica, con una tenera sensibilità da scoprire perché spesso nascosta.

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Lontano da Medina

La storia muove dalla morte del profeta Muhammad a Medina e si snoda attraverso i luoghi e i momenti che vedranno i successori del Profeta definire e organizzare il potere dell'Islam.
Le donne sono al centro delle vicende narrate: profetesse, schiave, regine e guerriere che riversano la fede, la passione amorosa, la sete di giustizia o di potere nei conflitti che si aprono con la scomparsa del profeta.

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Perché non ho scritto nessuno dei miei libri

Romanzo paradossale e divertente che assomiglia a una sorta di confessione ipocondriaca.
Il protagonista deve inventare storie per rinviare all’infinito il suo ingresso nel mondo della narrazione e restare così appeso all’onnipotenza dell’eterno esordiente.

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La preghiera dell’assente

Yamna, ex prostituta reincarnatasi in nutrice con compiti di iniziazione, deve educare alla parola un misterioso fanciullo comparso all'improvviso nel cimitero che ospita due strani compari, Sindbad e Boby.
I tre intraprendono la traversata del Marocco e vanno di città in villaggio, di vicenda in vicenda seguendo un itinerario instancabile all’interno del paese e di loro stessi.

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L’amore e la guerra

È un viaggio tra passato e presente in cui al racconto autobiografico si affianca la testimonianza delle donne che hanno partecipato alla guerra di liberazione.
Attraverso la lingua del nemico la scrittrice dà voce a chi non l’ha mai avuta nell’intento di ricostruire una memoria collettiva al femminile.

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Editore:Ibis

Anno:2010

Autore:Assia Djebar

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La lumaca testarda

Il protagonista, responsabile della derattizzazione di una grande città del Nord Africa, combatte una battaglia impari contro cinque milioni di topi che si riproducono continuamente.
È isolato e perseguitato da una lumaca, simbolo di un universo morboso e sensuale da cui si sente oppresso. Una parodia struggente del sottosviluppo e della burocrazia carica di humour nero.

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Il richiamo

Nelle brevi storie di questa raccolta rivivono la semplicità del mondo contadino, la religiosità della povera gente, le passioni e l'impeto dei sensi.
Un libro che costituisce un osservatorio privilegiato per conoscere gli aspetti più nascosti della complessa realtà del mondo arabo.

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