Densa di ironia critica, amara e pungente, questa raccolta, pubblicata durante l'esilio inglese di Tamer, denuncia il decadimento etico nel mondo arabo contemporaneo attraverso la favola e un impianto surreale.
L’appello di Noé, raccolti scelti


Densa di ironia critica, amara e pungente, questa raccolta, pubblicata durante l'esilio inglese di Tamer, denuncia il decadimento etico nel mondo arabo contemporaneo attraverso la favola e un impianto surreale.
Ricostruzione romanzata degli ultimi anni di vita di un personaggio fondamentale nel panorama della vita culturale del XIV secolo, sociologo e storiografo ante litteram.
Tra gli episodi più famosi della sua esistenza, memorabile rimane il suo incontro a Damasco con il feroce Tamerlano.
E' il ritratto dell'Iraq durante l'epoca di Saddam Hussein.
Vengono descritti episodi di crudeltà inaudita e di violenta repressione: tutto sotteso a spiegare i motivi che spingono Muhammad al-Hadi, uno dei protagonisti, a voler lasciare la propria patria, emulando così quei gabbiani che volano via al sopraggiungere dell'inverno.
Contro la globalizzazione dilagante nei paesi arabi, Rashud, il protagonista, affronta ironicamente il tema della sessualità e dell’amore, in una società tradizionale, mediterranea in genere, in cui l’uomo non sa rinunciare a un esasperato machismo.
Una storia di desiderio e passione carnale nella Palestina a cavallo tra la fine degli anni Venti e il 1948, anno della proclamazione dello stato di Israele.
Tanto dura la turbolenta relazione tra Golda Meir, la pasionaria del sionismo, e Albert Pharaon, banchiere palestinese appartenente a una delle famiglie più in vista del paese. Fra loro irrompe violenta la febbre dei corpi, la frenesia dei gesti, la voglia di ritrovarsi.
Baghdad, anni ‘90. Sono gli anni delle sanzioni che seguono la guerra del Golfo. La storia è quella di Dalal, una giovane donna con una paralisi al labbro e una mente veloce, cresciuta nella casa degli zii. In questo periodo assurdo e terribile non solo gli zii, suoi tutori, sono ossessionati da ciò che manca o è assente. Ma anche nella sua “famiglia allargata”, ossia tra gli abitanti variopinti del condominio in cui vive Dalal, ciascuno ha subito una perdita.
Ukhayyad e il suo cammello sono cresciuti insieme, attraversando il deserto, un mondo che parla una lingua misteriosa, dove a riti pagani si mescolano tradizioni delle tribù tuareg, incantesimi, maghi e preghiere…
Nel racconto di al-Koni, un vincolo che va oltre l’umana comprensione si scontra con leggi sociali troppo rigide: l’affetto per un cammello non può sostituirsi a quello per una moglie e un figlio, e chi osa tradire la famiglia deve pagare… L’unica via d’uscita per Ukhayyad e il suo pezzato è scappare via dalla tribù, dove la febbre dell’oro regola le relazioni fra gli uomini.
Sarà lo scontro fra la cupidigia e la forza indomabile dei sentimenti a condurre i protagonisti a un tragico e sorprendente finale.