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Schegge di fuoco. Racconti egiziani

Dieci brevi racconti ambientati nella città antica del Cairo: scene di bazar e di rapporti sociali; uno di essi è decisamente autobiografico.
Le caratteristiche dell'ambiente egiziano risultano evidenziate in modo particolare. La postfazione è un vero e proprio saggio che mette in luce le caratteristiche generali dello scrittore.

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Il canto perduto

Il romanzo ha per protagonista Sabà, una ragazza saudita. Dai monologhi interiori e dalle allucinazioni che animano il racconto veniamo a conoscenza che Sabà è incinta, una gravidanza resa “sgradita” dal fatto che è nubile. Ma ancora più imbarazzante è l’identità del suo amante, fidanzato della sua migliore amica, Khalida.
Al centro della storia un lancinante conflitto tra il frutto di una passione amorosa e una grande amicizia.
Fa da sfondo Gedda, la città saudita in cui tutti loro vivono, nella quale Sabà si identifica e proietta il proprio vissuto. Una storia intensa, forte, a tratti brutale.

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Gli alberi e l’assassinio di Marzuq

L'incontro casuale in treno di due perfetti sconosciuti. Elyas vende abiti usati, Mansùr è professore di Storia, licenziato dall’Università per le sue idee. Elyas racconta una vita difficile, tra i ricordi laceranti di un amore unico e il crudo ritratto della sua gente.
L’infinita umanità dei due protagonisti davanti alle loro stesse, difficili, scelte, fa sì che nasca fra loro una straordinaria complicità.
Il viaggio è per entrambi occasione d’incontro e forma di sradicamento: il loro mondo li costringe a ricostruirsi una vita altrove, priva di certezze e di affetti. Intanto il treno prosegue e Mansùr racconta, attraverso un originale dialogo con la memoria, gli amori e il viaggio stesso, che lo porterà a misurarsi con altri mondi e con un tragico lutto.

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Ambizione nel deserto

Romanzo visionario scritto nel 1984, che in qualche modo anticipa la Guerra del Golfo: racconto di investigazione che, senza rispondere ai canoni del noir, affronta con stile ironico i temi del neocolonialismo, del nazionalismo arabo, della violenza come strumento di lotta politica.
L'azione si svolge in un piccolo emirato indenne dalle ingerenze straniere essendo privo di risorse petrolifere...

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Altre notti

Con stile scorrevole e musicale, uno dei più noti scrittori egiziani ci svela il mondo degli intellettuali della sua epoca in un paese sempre più dominato da uno sfrenato consumismo.

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Don Chisciotte ad Algeri. La guardiana delle ombre

Un giornalista spagnolo, discendente di Cervantes e soprannominato per il suo aspetto Don Chisciotte, sulle orme del proprio antenato, arriva ad Algeri nel 1995 e qui si rivolge al funzionario del Ministero della Cultura. Nelle avventure che li coinvolgeranno i due si misureranno con la dura realtà della città e intrecceranno i loro sogni con il mito e con la storia.
Una vicenda avvincente raccontata con la poesia di chi ha nella penna e nel sangue l’amore per Algeri e un’ascendenza mora.

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La memoria del corpo

Una vicenda d'amore, toccante e amara, sullo sfondo della città di Costantina, e di un'Algeria che, dopo l'indipendenza, è dominata dalla speculazione politica ed economica.

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La donna senza sepoltura

Zoulikha camminava a testa alta, lo sguardo fiero, il capo scoperto. Libera, indipendente, pronta a combattere per affermarsi in un mondo spietato con le donne. Vestita come un'occidentale, Zoulikha si aggirava in quella Cesarea algerina che oggi si chiama Cherchell. E quando la passione civile l'ha chiamata a combattere nella guerra in cui sono morti un milione di suoi conterranei, lei, l’“anarchica”, si è unita ai partigiani sulle montagne, seguendo le orme del suo terzo marito trucidato nel conflitto.

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Le notti di Strasburgo

Due donne algerine che hanno trascorso l'infanzia a Tebessa, vicino a Costantina, si sono sposate e hanno seguito i mariti: Thelgia a Orano, Eva a Marrakech e poi ad Amsterdam. Per parecchi anni la loro amicizia è stata affidata solo a lettere, cartoline, telefonate. Dopo la fine de rispettivi matrimoni, Thelgia si è trasferita a Parigi, per lavorare a una tesi di storia dell'arte e ha conosciuto Francois, un uomo di Strasburgo.

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La pioggia

La pioggia, che cade incessante, accompagna la confessione, notturna e intima, di una giovane donna algerina, medico.
Nell’arco di sei notti la protagonista rievoca personaggi e dolorosi episodi del proprio passato, dall’infanzia all’adolescenza, alla maturità, restituendoci l’immagine di una vita sofferta che diventa metafora della condizione femminile in una società retrograda e maschilista.

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Le tempeste dell’isola degli uccelli

Da una prigione algerina, il protagonista, arrestato in seguito agli eventi dell'ottobre 1988, analizza gli avvenimenti che hanno segnato la recente storia politico-sociale del suo paese, mettendoli in parallelo ad alcuni misteriosi episodi avvenuti durante l'invasione francese del 1830.

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Camping

Romanzo o cronaca di un passato che sembra lontano, Camping è ambientato in Algeria, alla vigilia dei disordini e dei lutti provocati dal fondamentalismo islamico.
Il protagonista è un ragazzino musulmano di undici anni che passa le prime vacanze della sua vita con la famiglia in un campeggio sulla riva del mare, a Salamane. Questo è per lui un periodo di formazione: non solo sono le sue prime vacanze, ma qui trova il primo amore, che viene "dall'altra parte del mare" e resta affascinato dal primo libro che riceve in regalo, un atlante, grazie al quale il suo sguardo può visitare oceani e terre lontane.

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La parte del morto

Algeri, anni Ottanta: il commissario Llob (ex combattente della guerra d'Indipendenza e "pecora nera" in mezzo alla corruzione dilagante) insegue un pericoloso serial-killer a cui il raiss ha inspiegabilmente concesso la grazia, e scopre il passato criminale di un mafioso con fama di eroe nazionale.
Non sa di essere manipolato in questo da chi, dietro le quinte, trama la guerra civile.

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Odissea nel paese del Nilo

Il romanzo ci riporta ad una delle epoche più ricche di eventi e di mutamenti nella storia d’Egitto e del Mediterraneo, il periodo della spedizione di Napoleone tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
E’ in questo contesto storico che si snodano le avventure e disavventure dei discendenti di una modesta famiglia contadina dell’Alto Egitto, la famiglia dei Banu Hathùt.
I grandi temi della vita e della spedizione napoleonica, filtrata attraverso lo sguardo del popolo egiziano assumono, nella narrazione, sfumature e colorazioni particolari e sono fonte di rinnovato interesse verso una cultura ricca di fascino ed attrattive; grande rilievo ha il valore simbolico dei riti, delle usanze, delle superstizioni e delle leggende, che permea la società egiziana in ogni suo aspetto. Il Nilo, dispensatore di vita, fa da sfondo a tutta la narrazione.
Il testo si basa su fonti storiche dell’epoca che l’autore ha scrupolosamente ricercato e riportato nel testo.

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Origini

Prix Méditerranée 2004
Qual è la sorpresa che il lettore trova nel romanzo di Maalouf, Origini? Non è nella struttura del racconto: già Il periplo di Baldassarre come Gli Scali del Levante ci avevano trasportato in un'odissea detta in prima persona e farcita di testimonianze citate. Anche quella di Origini è un'odissea "attraverso le generazioni, attraverso i mari, attraverso la Babilonia delle lingue", alla ricerca appunto delle "origini", di ciò che nella tribù "solamente unisce gli uni agli altri: un nome pronunciato", un patronimico, quello dell'Autore, chiave con la quale può rievocare i morti e rivisitare le leggende degli antenati.

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L’ultimo amore è sempre il primo?

Questo libro racconta il disequilibrio e i malintesi tra l'uomo e la donna arabi. Le storie che vi si trovano parlano unicamente d'amore, cioè di solitudine, di segreto e di incomprensione. E poi il bisogno d'amore diventa presto una ricerca di sé: perché, per amare l'altro, bisogno amare un po' se stessi. Non è semplice in un paese dove le tradizioni aiutano soprattutto l'uomo a imporre il suo piccolo potere anche quando nulla può essere fatto senza la partecipazione della donna.

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L’incendio

A Bni-Boublen, minuscolo villaggio arroccato sulle montagne, la vita segue il ritmo delle stagioni. In pianura si estendono le immense proprietà dei coloni. Omar, il giovane protagonista de La casa grande, di cui l’Autore segue la vita, viene iniziato alla vita rustica grazie a Commandar, una sorta di dio Pan. Il ragazzino imparerà che gli uomini non sono felici. I fellah si riuniscono, discutono tra loro, scelgono d’insorgere contro la loro condizione miserabile e decidono di scioperare. Il Paese è in effervescenza. Una notte, il fuoco divora alcune capanne degli operai agricoli. Gli scioperanti vengono accusati di aver appiccato l’incendio e i loro capi vengono arrestati.
Mohammed Dib reca una testimonianza della disperazione del mondo contadino arabo senza dimenticare di essere uno scrittore per il quale le parole contano e mantengono un senso di libertà che non può essere appannato da nessun evento storico e da nessuna oppressione.

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