Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Cerimoniale

1995-2000: cinque anni nella vita di Sarah e di Salim, entrambi membri della brigata antiterrorista della città di Algeri.

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Doppio ripudio

Ripudiare la propria moglie per una colpa inesistente, sposarla a un vicino di casa compiacente assicurandosi che l'avrebbe a sua volta ripudiata in modo da permetterle di far ritorno all'antico focolare domestico non è certo un atteggiamento consueto. Organizzando questa farsa, Aziz Zeitoun, ricco pescatore musulmano, è convinto di rispettare i codici morali imposti dalla società algerina. Egli rappresenta lo sposo severo ma giusto che punisce la donna colpevole, il padre irreprensibile che veglia sull'esemplarità della propria famiglia, il credente sincero che rispetta le leggi di Dio. Ma il suo progetto non fila liscio come dovrebbe...

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La casa grande

L'autore situa l'azione del suo romanzo proprio prima della Seconda Guerra Mondiale.
L'ossessione del pane e della fame riempiono Dar-Sbitar, la casa grande, in cui vivono i poveri, una vasta caserma con un patio centrale. La ricerca di cibo, la paura della polizia pronta a irrompere alla ricerca di agitatori, il risveglio delle coscienze, e soprattutto l'intenso modo di sentire del protagonista Omar, bambino costretto a crescere in fretta, permeano con uno stile crudo e poetico quest'opera di Dib valendogli il titolo di "padre fondatore del romanzo algerino contemporaneo". La casa grande è il primo volume della trilogia di Mohammed Dib, chiamata "Algeria".

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Il paradiso della cotoletta

L'incontro tra culture in una delle opere più interessanti della letteratura dell'immigrazione: un adolescente al suo primo impatto con il mondo del lavoro, in un romanzo provocatorio e divertente.

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La porta del sole

Un giovane medico al capezzale del suo padre spirituale, ormai in fin di vita. Di fronte alle finestre dell'ospedale si distende il campo profughi di Shatila, in Libano. Il vecchio militante in coma sognava di scrivere una storia senza inizio né fine, la storia del popolo palestinese. Una storia che ora, in una sorta di terapia, gli viene raccontata dal suo discepolo: la guerra civile in Libano, gli episodi significativi della sua vita e gli itinerari di un pugno di uomini e donne accerchiati dalla storia, a partire dall'espulsione dalla Galilea nel 1948.

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Un’estate africana

Mohammed Dib romanziere, poeta e drammaturgo, è una figura di spicco tra i fondatori della letteratura nazionale algerina.
In questa sua nuova opera ci presenta stralci di scene di vita di commercianti, operai, contadini, funzionari, tutti colti nel momento in cui la loro storia personale interferisce con la Storia.

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Miramar

Il romanzo è ambientato nei primi anni sessanta in Alessandria d'Egitto, un'Alessandria piovosa e fredda che sta vivendo l'epilogo della presenza europea.
Sei personaggi, capitati lì per i motivi più disparati, si ritrovano insieme nella eleganza decadente della Pensione Miramar.
Figura centrale è l’affascinante Zahara, i cui rapporti con gli altri cinque personaggi riflettono simbolicamente le realtà politiche e sociali del periodo.

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Samarcanda

'In fondo all'Atlantico c'è un libro. Io ne racconterò la storia'.
Il libro di cui si parla è l’unico manoscritto delle quartine di Omar Khayyam, saggio persiano filosofo e poeta vissuto intorno al 1072.
Tutta la seconda parte del romanzo racconta infatti la storia del manoscritto e dell’uomo che lo inseguì a rischio della vita nella Persia di fine Ottocento.

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Le ninfe della valle

Quattro racconti che sono ”un inno all’amore, un dipinto dell’artista Gibran nel quale gli amanti passeggiano tra i salici, e l’unità di ciascuno era un linguaggio che parlava dell’unione di entrambi; e un orecchio che ascoltava in silenzio l’ispirazione d’amore; e un occhio che vedeva la gloria della felicità”.

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Ritorno a Haifa

Una coppia di palestinesi, costretta ad abbandonare il figlio nella fuga, torna dopo anni nella sua casa ora occupata da una coppia ebrea.
Accanto alla durezza del figlio, ora soldato di Israele, è tratteggiata la pietà umana della coppia “nemica” in un groviglio di sentimenti contrastanti.

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Alessandria città di zafferano

Alessandria d'Egitto, città piena di fascino, cosmopolita e anche libertina, rivive nei ricordi di un bambino, di un adolescente e di un adulto, attraverso flashback che sapientemente si intrecciano con il presente e il futuro.
Dopo tanti grandi scrittori, come Durrel e Kavafis, questa volta è un autore egiziano che ci regala un’immagine vivissima di una città speciale, a metà tra Mediterraneo e deserto.

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Il nostro quartiere

La vita quotidiana di un quartiere del Cairo, vista attraverso gli occhi incantati di un bambino, anima le settantotto sequenze in cui si ordinano questi racconti sospesi tra la realtà e le fantasie di un mondo in cui la tradizione orientale convive con il fascino della civiltà europea.

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Giardini di luce

Con gli scarsissimi frammenti sulla vita e l'opera del profeta Mani pervenuti fino a noi, Maalouf ha pazientemente ricomposto un affresco della sua vita.
Forse la verità poetica del suo racconto ha avuto la meglio sulla verità storica, peraltro ignota, ma quello che conta è aver recuperato il suo messaggio di fratellanza tra i popoli, di una fede universale che abbraccia tutte le credenze.

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Uomini sotto il sole

Uomini sotto il sole è forse una delle più belle e tristi storie dell’emigrazione. È la storia della diaspora palestinese vista, vissuta, sofferta e raccontata da tre protagonisti che cercano di fuggire dai campi profughi della Cisgiordania, allestiti all’indomani della perdita della Palestina nel 1948, per arrivare in Kuwait, meta, allora, di tanti disperati in cerca di fortuna. Quando il romanzo fu scritto, l’Italia e il resto dell’Europa non erano ancora diventate l’approdo di tutti coloro che fuggono dalle guerre, dai regimi dittatoriali del Vicino Oriente e dall’Africa.

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I sassi di Bubillo

Al-Kharrat percorre con la memoria un'adolescenza e un'infanzia vissute nella vastità dei paesaggi del delta del Nilo, dominati dalla presenza dell'acqua che in questo caso diviene scrittura sensoriale e visuale.
Capofila della nuova generazione degli scrittori egiziani, Edwar al-Kharrat attinge la sua ricchezza al patrimonio culturale del passato riuscendo a conciliare il linguaggio moderno con l’arabo letterario.

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Trilogia del Cairo: Tra i due palazzi; Il palazzo del desiderio; La via dello zucchero.

La Trilogia del Cairo, l'opera più importante di Mahfuz, è considerata da tutti come un capolavoro perché 'non solo è una vivida descrizione della società, ma penetra tra la psiche, la mente e l'anima'.
Vi si narra la storia dell’Egitto attraverso gli occhi di una famiglia, dai primi anni del ‘900 al golpe militare del 1952.
Nei primi due romanzi Mahfuz intreccia con grande maestria la società cairota con personaggi meravigliosamente sensuali e il risultato è un racconto appassionato, colmo di umanità che ci trasporta in una città lontana, eterna, esotica.
Ne La via dello zucchero, che costituisce il culmine della Trilogia, la dinastia del sayyed Abd el-Gawwad vive la via del tramonto mentre le nuove generazioni cercano occasioni di speranza e di riscatto, politico e personale, in un intreccio denso di sentimenti.

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Se tu fossi un cavallo e altri racconti

Una raccolta di racconti brevi dove si mescolano temi antichi della letteratura araba, dimensioni fantastiche e spietate analisi psicologiche.
Queste storie esprimono la grande tristezza dell’autore che, all’epoca in cui le scrisse, non riusciva ancora a immaginare una soluzione al problema del suo paese.

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